VALUTAZIONI MINIME CRITICHE DI CATELLO MASULLO : LUGLIO 2019
(Sinossi e Credits da Cinematografo.it , da IMDB o da Wikipedia).
REF N. 98/2019
Sir – Cenerentola a Mumbai
INDIA, FRANCIA – 2018
Ratna è una domestica di Ashwin, figlio di una famiglia benestante di Mumbai. In apparenza la vita del giovane sembra perfetta, eppure nasconde una grande sofferenza. Ratna sente di aver rinunciato ai suoi sogni, non ha nulla, ma è ostinatamente determinata a cambiare il suo futuro. Due mondi opposti convivono sotto lo stesso tetto, ma presto scoprono di avere molto in comune …
- Regia:
- Attori:
PERSONAGGI | INTERPRETI | DOPPIATORI |
RATNA | Tillotama Shome | MARISA DELLA PASQUA |
ASHWIN | Vivek Gomber | ALESSANDRO ZURLA |
LAXMI | Geetanjali Kulkarni | JENNY DE CESAREI |
VICKY | MATTEO DE MOJANA | |
CHOTI | ANNALISA LONGO | |
ANKITA | DEBORAH MORESE | |
NANDITA | BEATRICE CAGGIULA | |
RAJU | ANDREA GUIDO FAILLA | |
SARTO | OLIVIERO CORBETTA | |
PADRE DI ASHWIN | SILVANO PICCARDI |
- Sceneggiatura: Rohena Gera
- Fotografia: Dominique Colin
- Musiche: Pierre Aviat
- Montaggio: Jacques Comets
- Scenografia: Parul Sondh
- Altri titoli:
Monsieur
- Durata: 99′
- Colore: C
- Genere: DRAMMATICO
- Produzione: BRICE POISSON PER INKPOT FILMS IN COPRODUZIONE CON CINÉ-SUD PROMOTION
- Distribuzione: ACADEMY TWO (2019)
- Data uscita 20 Giugno 2019
NOTE
– IN CONCORSO ALLA 57. SEMAINE DE LA CRITIQUE (CANNES, 2018).
VALUTAZIONE MINIMA CRITICA DI CATELLO MASULLO : Opera d’esordio della regista indiana Rohena Gera, gia’ sceneggiatrice per la versione indiana della serie tv ‘Ugly Betty’. Un esordio fulminante. Che ci fa conoscere una realta’ per noi sconvilgente. Quella delle vedove e delle colf in India. Esseri umani privi di qualsiasi dignita’ e di qualsiasi diritto. Vittime di un razzismo piu’ duro di quello sopportato dalla gente di colore nel sud degli USA prima della seconda guerra mondiale (ed in parte anche dopo). Esseri umani che vivono negli stessi ambienti di ricchi borghesi, ma costretti a mangiare seduti sul pavimento della cucina, usando stoviglie diverse e dedicate. E gia’ questo sarebbe un merito non da poco per il film. Ma c’e’ molto di piu’. La nascente storia d’amore tra colf e datore di lavoro, impossibile da immaginare, e’ raccontata con un equilibrio ed una delicatezza davvero rari. Con una prfondita’ straordnaria. Ed interpreti sensibili ed in grande spolvero. Da non perdere.
VALUTAZIONE SINTETICA : 8
REF N. 111/2019
Wonder Park
USA, SPAGNA – 2019
June, una ragazza piena d’immaginazione, scopre nel bosco un incredibile parco divertimenti – chiamato Wonderland. Nonostante sia pieno di fantastiche giostre e animali parlanti, il parco si trova in uno stato di grande caos. La ragazza scoprirà presto che Wonderland è frutto della sua immaginazione ed è lei l’unica in grado di riportare tutto all’ordine. Insieme a questi animali fantastici, June dovrà salvare questo posto magico, riportando la meraviglia in Wonderland.
- Regia:
- Soggetto: Robert Gordon (III) – (storia), Josh Appelbaum – (storia), André Nemec – (storia)
- Sceneggiatura: Josh Appelbaum, André Nemec
- Musiche: Steven Price
- Montaggio: Edie Ichioka
- Scenografia: Fred Warter
- Colore: C
- Genere: ANIMAZIONE, AVVENTURA
- Specifiche tecniche: (1:2.35)
- Produzione: JOSH APPELBAUM, KENDRA HAALAND PER PARAMOUNT PICTURES, NICKELODEON MOVIES
- Distribuzione: 20TH CENTURY FOX ITALIA
- Data uscita 11 Aprile 2019
NOTE
– LE VOCI NELLA VERSIONE ORIGINALE: BRIANNA DENSKI (JUNE), MATTHEW BRODERICK (DAD), JENNIFER GARNER (MOM), KENAN THOMPSON (GUS), KEN JEONG (COOPER), MILA KUNIS (GRETA), JOHN OLIVER (STEVE).
– VOCI NELLA VERSIONE ITALIANA: FRANCESCO FACCHINETTI (L’ISTRICE – STEVE), GIGI & ROSS (I CASTORI – GUS E COOPER).
– TRA I PRODUTTORI ESECUTIVI: KAREN ROSENFELT, DON HAHN.
VALUTAZIONE MINIMA CRITICA DI CATELLO MASULLO : Inno trionfale alla fantasia dei bambini. Avvicente, coloratissimo, tenero ed emozionante. Da non perdere per i piccini piccini e per ogni piccino che si nasconde dentro un adulto.
VALUTAZIONE SINTETICA : 8
REF N. 113/2019
Il campione
ITALIA – 2018
Giovanissimo, pieno di talento, indisciplinato, ricco e viziato. Christian Ferro è una rockstar del calcio tutta genio e sregolatezza, il nuovo idolo che ha addosso gli occhi dei tifosi di un’intera città e della serie A. Valerio Fioretti, solitario e schivo, con problemi economici da gestire e un’ombra del passato che incombe sul presente, è il professore che viene affiancato al giovane goleador quando – dopo l’ennesima bravata – il Presidente del club decide che è arrivato il momento di impartirgli un po’ di disciplina. Tra i due all’inizio saranno scintille, ma presto si troveranno l’uno accanto all’altro, generando un legame che farà crescere e cambiare entrambi.
- Regia:
- Attori:
– Christian Ferro,
– Valerio Fioretti,
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- Soggetto: Leonardo D’Agostini, Antonella Lattanzi
- Sceneggiatura: Giulia Steigerwalt, Leonardo D’Agostini – (collaborazione), Antonella Lattanzi – (collaborazione)
- Fotografia: Michele Paradisi
- Musiche: Stefano Ratchev, Mattia Carratello
- Montaggio: Gianni Vezzosi
- Colore: C
- Genere: DRAMMATICO
- Specifiche tecniche: DCP
- Produzione: MATTEO ROVERE, SYDNEY SIBILIA PER GROENLANDIA CON RAI CINEMA
- Distribuzione: 01 DISTRIBUTION (2019)
- Data uscita 18 Aprile 2019
NOTE
– REALIZZATO IN ASSOCIAZIONE CON 3 MARYS ENTERTAINMENT, CON IL SOSTEGNO DELLA REGIONE LAZIO – FONDO REGIONALE PER IL CINEMA E L’AUDIOVISIVO.
– CANDIDATO NASTRI D’ARGENTO 2019 PER: MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE, PRODUTTORE, MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA (ANDREA CARPENZANO), MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA STEFANO ACCORSI).a sala
VALUTAZIONE MINIMA CRITICA DI CATELLO MASULLO : Tenete d’occhio questi due nomi : Matteo Rovere e Sidney Sibilia. Due ragazzi che hanno fatto e faranno ancora tanta strada nel mondo del cinema. Qui in veste di produttori illuminati. Ma li abbiamo conosciuti ed apprezzati come filmakers. Matteo Rovere per una delle operazioni cinematografiche piu’ interessanti, coraggiose ed ambiziose, come “Il Primo Re”, sulla nascita di Roma, recitata in proto-latino. Sidney Sibilia per la straordinaria trilogia di “Smetto Quando Voglio”. I due fenomeni del nostro cinema, danno fiducia all’esordiente Leonardo D’Agostini, per realizzare un’opera prima che e’ forse il miglior film italiano sul calcio. Scritto (incredibile dictu…) con due donne, le valenti Giulia Steigerwalt e Antonella Lattanzi . Una sceneggiatura che rasenta la perfezione. Costruita con la struttura della commedia sentimentale classica, sul rapporto di stima e di affetto (potremmo dire anche di amore, senza essere equivocati) che si instaura progressivamente, tra il giovane calciatore ed il suo insegnante privato . Con la classica crisi “amorosa”di mezza storia, sotto forma di ritorno alle vecchie abitudini di dissipazione di vita e di talento. Una storia non solo di maore, ma anche di profonda solitudine di un campionissimo che ha talento, ma non sa gestire il suo successo. E che dovra’ imparare, faticosamente, ad essere onesto con se’ stesso. Straordinari il giovane interprete Andrea Carpenzano ed il sempre impeccabile Stefano Accorsi. Da non perdere.
Curiosita’, ho chiesto aproduttori e regista : “Sydney, Matteo , si dice che esordire al cinema in Italia sia una cosa da eroi. Il lavoro che state facendo e’ invece di farlo diventare una cosa normale? Forse lo fate perché avete avuto voi difficoltà a esordire? E per il regista, come ti sei trovato con due produttori e registi così giovani? Ti hanno dato i mezzi necessari? “. Di seguito le tre risposte : 1) Sibilia : “proviamo ad proporre una nostra idea di cinema e attraverso opere prime. Cerchiamo di portare avanti i film che potremmo e vorremmo vedere”. 2) Rovere : “la domanda che fai e’ interessante. La storia ci e’ piaciuta. Quando abbiamo prodotto “Smetto quando voglio” abbiamo trovato in Rai un soggetto pronto ad essere stimolata. Opera prima su un mondo che non si e’ abituati a vedere al cinema. Di una storia che supporta un’idea. Il talento enorme di Antonella, di Giulia e di Leonardo deve essere supportato dal un insieme che siamo tutti noi. In un momento in cui il cinema non e’ dei più felici. E’ il nostro dovere. Io ho fatto 4 film e prodotti una 15ina. Faccio molta fatica. Grande complessità. Ma l’idea era forte. Leonardo e’ persona di talento con uno sguardo e capacità’ di raccontare il presente. E quindi noi produciamo molte opere prime, l’altro anno Simone Godano, questo anche Iodice. La nostra ormai idea editoriale”. 3) Leonardo D’Agostini: “il coraggio di produrre una storia del genere non e’ comune. E’ stato una cosa complessa. Il mio rapporto da regista con un altro regista e’ stato alti e bassi. Ma siamo uniti dall’amore per questo mestiere. Spero ci siamo riusciti”.
VALUTAZIONE SINTETICA : 7.5
REF N. 113/2019
Torna a casa, Jimi!
Smuggling Hendrix
CIPRO, GERMANIA, GRECIA – 2018
Nicosia. L’ultima capitale spaccata in due del pianeta. Secondo la legge, nessun animale, pianta o prodotto può essere trasferito dal settore greco di Cipro a quello turco. E viceversa. Così, quando il cane Jimi Hendrix attraversa accidentalmente la zona cuscinetto dell’ONU, il suo padrone rocchettaro Yiannis deve fare di tutto per riportarlo indietro. E “fare di tutto” significa una cosa sola, violare la legge, perché il povero Jimi è diventato automaticamente merce di contrabbando! La spericolata alleanza tra il greco Yiannis e il turco Hasan deciderà le sorti della partita.
- Regia:
- Attori:
PERSONAGGI | INTERPRETI | DOPPIATORI |
YIANNIS | Adam Bousdoukos | LUCA GHIGNONE |
HASAN | Fatih Al | ROBERTO ACCORNERO |
KIKA | Vicky Papadopoulou | VALENTINA POLLANI |
TUBERK | Özgür Karadeniz | WALTER RIVETTI |
PROPRIETARIA | Georgia Constantinou | PATRIZIA GIANGRAND |
SOLDATO GRECO | Yiannis Kokkinos | PAOLO CARENZO |
PAMBOS | Toni Dimitriou | |
ANTONIS | Marios Stylianou | |
GIORGOS | Andreas Phylactou |
- Sceneggiatura: Marios Piperides
- Fotografia: Christian Huck
- Musiche: Kostantis Papakostantinou
- Montaggio: Stylianos Costantinou
- Costumi: Maria Karapouliou
- Suono: Johannes Doberenz, Aliki Panagy, Kostas Varympopiotis
- Altri titoli:
Torna a casa, Jimi! 10 cose da non fase quando perdi il tuo cane a Cipro
- Durata: 92′
- Genere: COMMEDIA
- Produzione: MARTIN HAMPEL, THANASSIS KARATHANOS, KOSTAS LAMBROPOULOS, MARIOS PIPERIDES, JANINE TEERLING PER AMP FILMWORKS, PALLAS FILM; COPRODUTTORE GIORGOS KYRIAKOS
- Distribuzione: TUCKER FILM (2019)
- Data uscita 18 Aprile 2019
NOTE
– REALIZZATO CON IL SOSTEGNO MINISTRY OF EDUCATION AND CULTURE OF CYPRUS, MDM REGIONAL FUND IN GERMANY, THE GREEK FILM CENTER, ZDF/ARTE, CREATIVE EUROPE, SEE CINEMA, AND EURIMAGES.
VALUTAZIONE MINIMA CRITICA DI CATELLO MASULLO : Esordio alla regia riuscita quello del cipriota Marios Piperides. Che usa l’arma dell’ironia per mettere in luce le assurdita’ dell’ultima capitale europea ancora divisa da un muro, dal ’74. Merito anche dei tempi comici perfetti del protagonista Yiannis, interpretato dall’irresistibile Adam Bousdoukos di Soul Kitchen (2009), il film scorre gradevole e sorinione. Alternando situazioni kafkiane a dialoghi surreali da antologia. Con un commento musicale decisamente comico. Da non perdere.
VALUTAZIONE SINTETICA : 7.5
REF N. 114/2019
La caduta dell’impero americano
La chaute de l’empire americain
CANADA – 2018
Pierre-Paul ha 36 anni e nonostante un dottorato in filosofia deve lavorare come fattorino per tirar su uno stipendio appena decente. Un giorno, durante una consegna, si ritrova suo malgrado sulla scena di una rapina finita male, che lascia sull’asfalto due morti e altrettanti borsoni pieni di soldi. Cosa fare? Restare a mani vuote o prenderli e scappare? Il dubbio dura una frazione di secondo, giusto il tempo di caricare il malloppo sul furgone. Ma i guai sono appena iniziati: sulle tracce del denaro scomparso, infatti, ci sono due agenti della polizia di Montreal ma soprattutto le gang più pericolose della città. Per uscire da un sogno che rischia di diventare un incubo, Pierre-Paul dovrà fare gioco di squadra con un team di improbabili complici: una escort che cita Racine, un ex galeotto appena uscito di prigione e un avvocato d’affari esperto di paradisi fiscali. Insieme, scopriranno che i soldi non danno la felicità… o forse sì?
- Regia:
- Collaborazione alla regia:
– (assistente)
- Attori:
PERSONAGGI | INTERPRETI | DOPPIATORI |
PIERRE-PAUL DAOUST | Alexandre Landry | NANNI BALDINI |
CAMILLE LAFONTAINE | Maripier Morin | LETIZIA CIAMPA |
WILBROD TASCHEREAU | Pierre Curzi | GIANNI GIULIANO |
SYLVAIN BIGRAS | Rémy Girard | FRANCO ZUCCA |
CARLA McDUFF | Maxim Roy | FRANCESCA FIORENTINI |
PETE LaBAUVE | Louis Morissette | MARCO VIVIO |
LINDA DEMERS | Florence Longpré | BENEDETTA PONTICELLI |
JEAN-CLAUDE | Vincent Leclerc | ORESTE BALDINI |
JIMMY | Yan England | |
JACMEL ROSALBERT | Patrick Emmanuel Abellard | |
VLADIMIR FRANCOIS | Eddy King | |
DOTT. PIERRE-YVES MARANDA | Paul Doucet | |
GILLES SAINTE-MARIE | Denis Bouchard | |
STEPH | David Savard |
- Soggetto: Denys Arcand
- Sceneggiatura: Denys Arcand
- Musiche: Mathieu Lussier – (originali), Louis Dufort
- Costumi: Sophie Lefebvre
- Effetti: Jean-François Ferland – (supervisione)
- Suono: Marie-Claude Gagné, Martin Desmarais, Nicolas Gagnon
- Altri titoli:
The Fall of the American Empire
- Colore: C
- Genere: COMMEDIA
- Specifiche tecniche: DCP
- Produzione: DENISE ROBERT PER CINÉMAGINAIRE INC.
- Distribuzione: PARTHENOS (2019)
- Data uscita 24 Aprile 2019
NOTE
– PRODUTTORE ESECUTIVO: CHRISTIAN MÉNARD.
VALUTAZIONE MINIMA CRITICA DI CATELLO MASULLO : Il canadese Denys Arcand si era imposto sulla scena internazionale con opere del calibro di ‘Il declino dell’impero americano’ (1987) e ‘Jesus de Montreal’ (1989) , per arrivare ad ottenere un Oscar nel 2003, con il suo film piu’ famoso (e riuscito), ‘Le invasioni barbariche’. Alte quindi le aspettative per questo suo ultimo film, ideale chiusura di una saga di lungo percorso. Pur denso di metafore e di citazion colte, l’ultimo Arcand sembra, pero’, avere gli artigli un po’ spuntati. E non riesce quindi ad affondare i suoi graffi. Ma il messaggio arriva forte e potente. Aiutato dalla forza dell’ironia e del ritmo. In un film ben congegnato, girato ed interpretato.
VALUTAZIONE SINTETICA : 7.5
REF N. 115/2019
Dumbo
USA – 2019
Max Medici, proprietario di un circo, assume l’ex star Holt Farrier insieme ai figli Milly e Joe per occuparsi di un elefante appena nato le cui orecchie sproporzionate lo rendono lo zimbello di un circo già in difficoltà. Quando si scopre che Dumbo sa volare, il circo riscuote un incredibile successo attirando l’attenzione del persuasivo imprenditore V.A. Vandevere che recluta l’insolito elefante per il suo nuovo straordinario circo, Dreamland. Dumbo vola sempre più in alto insieme all’affascinante e spettacolare trapezista Colette Marchant finché Holt scopre che, dietro alla sua facciata scintillante, Dreamland è pieno di oscuri segreti.
- Regia:
- Attori:
PERSONAGGI | INTERPRETI | DOPPIATORI |
HOLT FARRIER | Colin Farrell | FABIO BOCCANERA |
V.A. VANDEVERE | Michael Keaton | STEFANO BENASSI |
MAX MEDICI | Danny DeVito | GIORGIO LOPEZ |
COLETTE MARCHANT | Eva Green | STELLA MUSY |
J. GRIFFIN REMINGTON | Alan Arkin | MICHELE GAMMINO |
MILLY FARRIER | Nico Parker | LUCREZIA ROMA |
JOE FARRIER | Finley Hobbins | LORENZO VIRGILII |
NEILS SKELLIG | Joseph Gatt | FRANCO MANNELLA |
PRAMESH SINGH | Roshan Seth | |
RONGO | Deobia Oparei | ROBERTO FIDECARO |
SOTHEBY | Douglas Reith | ANGELO MAGGI |
RUFUS SORGHUM | Phil Zimmerman | PASQUALE ANSELMO |
MISS ATLANTIS | Sharon Rooney | ELISA |
BARITONO BATES | Michael Buffer | ALESSANDRO BUDRONI |
PUCK | Frank Bourke |
- Sceneggiatura: Ehren Kruger
- Fotografia: Ben Davis
- Musiche: Danny Elfman
- Montaggio: Chris Lebenzon
- Scenografia: Rick Heinrichs
- Arredamento: John Bush
- Costumi: Colleen Atwood
- Effetti: Hayley J. Williams, Richard Stammers, The Moving Picture Company
- Colore: C
- Genere: ANIMAZIONE, FAMILY, LIVE-ACTION
- Specifiche tecniche: (1:1.85)
- Produzione: EHREN KRUGER, JUSTIN SPRINGER, KATTERLI FRAUENFELDER, DEREK FREY PER TIM BURTON PRODUCTIONS, WALT DISNEY PICTURES
- Distribuzione: THE WALT DISNEY COMPANY ITALIA
- Data uscita 28 Marzo 2019
NOTE
– PRODUTTORE ESECUTIVO: NIGEL GOSTELOW.
– RIVISITAZIONE IN CHIAVE LIVE ACTION DEL CELEBRE CLASSICO D’ANIMAZIONE DISNEY DEL 1941.
VALUTAZIONE MINIMA CRITICA DI CATELLO MASULLO : Tim Burton, come il Conte di Montecristo…, dopo 35 anni torna da trionfatore alla Disney, da dove era stato cacciato nel 1984, dopo aver realizzato il geniale “Frankenweenie” , giudicato troppo spaventoso per un pubblico di bambini. Era destino. Burton e’ nato 61 anni fa a Burbank, California, dove suo padre Bill lavorava al Burbank Parks e Recreation Department. Burbank e’ città della Disney, dove Burton aveva aveva cominciato la sua carriera di filmaker. A dire il vero anche 9 anni fa Burton si era cimentato con la storia di “Alice nel paese delle Meraviglie”, riproponendo in carne ed ossa i personaggi del magico film d’animazione della Disney, del ’51. Ci riprova ora con il mitico “Dumbo”. Nel filone attuale di trasporre i classici della animazione in versione live. In effetti Dumbo e’ congeniale alla poetica di Burton. Si tratta, infatti, di un freak, di un personaggio che viene confinato nella condizione di paria per la sua diversita’, e che cerca il proprio riscatto. Da Burton ci si aspetta sempre una interpretazione molto autoriale, dark, gotica. I fan del “Burton touch”, da questo punto di vista, rimarranno forse un po’ delusi. Il film e’ infatti solare e coloratissimo, grazie al geniale scenografo Rick Heinrichs. Ed ha atmosfere gioiose e gradevoli, grazie anche al commento sonoro di Danny Elfman. E, per questo, non dispiacera’ anche ad un pubblico di bambini. Ma ce n’e’ per tutti i palati. Il tocco del grande Burton non tarda ad affiorare. Come in tutte le sue opere. Non sara’ un capolavoro memorabile, non raggiungera’ i vertici di magia e commozione dell’originario cartone animato, ma e’ pur sempre un Burton doc.
VALUTAZIONE SINTETICA : 7.5
REF N. 116/2019
Una giusta causa
On the Basis of Sex
USA – 2018
La vera storia di Ruth Bader Ginsburg, le sue lotte per la parità di diritti e i primi casi di una carriera storica che ha portato alla sua nomina e conferma come giudice supremo della Corte Suprema degli Stati Uniti.
- Regia:
- Attori:
PERSONAGGI | INTERPRETI | DOPPIATORI |
RUTH BADER GINSBURG | Felicity Jones | VALENTINA FAVAZZA |
MARTIN D. GINSBURG | Armie Hammer | GIANFRANCO MIRANDA |
MEL WULF | Justin Theroux | MASSIMILIANO MANFREDI |
DOROTHY KENYON | Kathy Bates | ANGIOLA BAGGI |
ERWIN GRISWOLD | Sam Waterston | LUIGI LA MONICA |
JANE C. GINSBURG | Cailee Spaeny | VITTORIA BARTOLOMEI |
JAMES STEVEN GINSBURG | Callum Shoniker | |
JAMES H. BOZARTH | Jack Reynor | MARCO VIVIO |
PROF. BROWN | Stephen Root | |
PROF. GERALD GUNTHER | Ronald Guttman | |
CHARLES MORITZ | Chris Mulkey | ANTONIO PALUMBO |
GIUDICE WILLIAM EDWARD DOYLE | Gary Wentz | FRANCO ZUCCA |
GIUDICE WILLIAM HUDSON HOLLOWAY JR. | Ben Carlson | GIANNI GIULIANO |
GIUDICE FRED DAUGHERTY | Francis X. McCarthy | |
RUTH BADER GINSBURG | Ruth Bader Ginsburg |
- Soggetto: Daniel Stiepleman
- Sceneggiatura: Daniel Stiepleman
- Fotografia: Michael Grady
- Musiche: Mychael Danna
- Montaggio: Michelle Tesoro
- Scenografia: Nelson Coates
- Arredamento: Emmanuelle Boies, Sonia Venne
- Costumi: Isis Mussenden
- Effetti: Mario Dumont
- Suono: Jill Purdy – (supervisione), Jon Vogl – (missaggio), Brad Zoern – (missaggio)
- Durata: 120′
- Colore: C
- Genere: BIOGRAFICO, DRAMMATICO
- Specifiche tecniche: (1:1.85), ARRI ALEXA MINI, PANAVISION PRIMO LENSES / ARRI ALEXA SXT, PANAVISION PRIMO LENSES, DCP
- Produzione: ROBERT W. CORT, JONATHAN KING PER AMBLIN PARTNERS, GORDONSTREET PICTURES, ROBERT CORT PRODUCTIONS
- Distribuzione: VIDEA (2019)
- Data uscita 28 Marzo 2019
VALUTAZIONE MINIMA CRITICA DI CATELLO MASULLO : Per raccontare sul grande schermo la straordinaria storia di Ruth Bader Ginsburg, una delle pochissime donne, nel ’56, ad essere accettata al corso di legge di Harvard, oggi 86enne, che ebbe da Clinton nel 1993 l’onore di essere la prima donna a sedere tra i giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti, non c’era di meglio che la regista Mimi Leder, esperta in legal serial e prima donna ammessa all’American Film Institute. La vita della protagonista e’ stata eroica e edificante. Un vero esempio, per tutte le istanze di parita’ di genere, di ogni paese e di ogni tempo. Il rischio, alto, era di scivolare nell’agiografico, nello zuccheroso, nel trionfalistico. Mimi Leder riesce a scongiurare il rischio. Mantiene un mirabile equilibrio. Si sofferma sapientemente piu’ sulle (numerose) sconfitte che sulle esaltanti vittorie. Facendo di questo film un formidabile manifesto della parita’, da portare in tutte le scuole. Ma anche un grande film. Di quelli da non perdere.
VALUTAZIONE SINTETICA : 8
REF N. 117/2019
Ma cosa ci dice il cervello
ITALIA – 2019
Giovanna è una donna dimessa, addirittura noiosa, che si divide tra il lavoro al Ministero e gli impegni scolastici di sua figlia Martina. Dietro questa scialba facciata, Giovanna in realtà è un agente segreto, impegnato in pericolosissime missioni internazionali. In occasione di una rimpatriata tra vecchi compagni di liceo, i gloriosi “Fantastici 5”, tra ricordi e risate, Giovanna ascolta le storie di ognuno e realizza che tutti, proprio come lei, sono costretti a subire quotidianamente piccole e grandi angherie al limite dell’assurdo. Con tutti i mezzi a sua disposizione e grazie ai più stravaganti travestimenti, darà vita a situazioni esilaranti che serviranno a riportare ordine nella sua vita e in quella delle persone a cui vuole bene.
- Regia:
- Attori:
– Giovanna,
– Roberto,
– Eden Bauer,
– Edoardo,
– Gerard Colasante,
– Comandante D’Alessandro,
– Martina,
– Marco,
– Francesca,
– Dario Carocci,
– Anita,
– Enrico,
– Tamara,
– Manager,
– Agata
- Soggetto: Furio Andreotti, Giulia Calenda, Paola Cortellesi, Riccardo Milani
- Sceneggiatura: Furio Andreotti, Giulia Calenda, Paola Cortellesi, Riccardo Milani
- Fotografia: Saverio Guarna
- Musiche: Andrea Guerra – (originali)
- Montaggio: Patrizia Ceresani, Francesco Renda
- Scenografia: Maurizia Narducci
- Costumi: Alberto Moretti
- Effetti: Franco Galiano, Rodolfo Migliari – (supervisore, visivi)
- Suono: Adriano Di Lorenzo – (mixer), Paolo Amici – (montaggio), David Quadroli – (montaggio)
- Aiuto regia: Giorgio Melidoni
- Durata: 98′
- Colore: C
- Genere: COMMEDIA
- Produzione: LORENZO GANGAROSSA, MARIO GIANANI, LORENZO MIELI PER WILDSIDE, VISION DISTRIBUTION
- Distribuzione: VISION DISTRIBUTION
- Data uscita 18 Aprile 2019
NOTE
– REALIZZATO IN COLLABORAZIONE CON SKY CINEMA, TIMVISION; IN ASSOCIALZIONE CON CRÉDIT AGRICOLE VITA, IMPREBANCA AI SENSI DELLE NORME SUL TAX CREDIT.
– PRODUTTORI ESECUTIVI: OLIVIA SLEITER, GIANLUCA LEURINI.
– CANDIDATO NASTRI D’ARGENTO 2019 PER: MIGLIOR ATTORE COMMEDIA (STEFANO FRESI), MIGLIORI ATTRICI COMMEDIA (PAOLA CORTELLESI, PAOLA MINACCIONI, CARLA SIGNORIS).
VALUTAZIONE MINIMA CRITICA DI CATELLO MASULLO : Squadra che vince non si cambia. Dopo il grande successo di “Come un Gatto in Tangenziale” il sodalizio artistico (e meta artistico) dei coniugi Milani/Cortellesi (ancora con la collaborazione in scrittura di Furio Andreotti e Giulia Calenda) ci fornisce un’altra dimostrazione che e’ possibile fare cinema d’autore facendo cinema popolare. Riccardo Milani aveva cominciato come aiuto regista di Mario Monicelli, Daniele Luchetti, Florestano Vancini e Nanni Moretti. Dopo una sostanziosa parentesi, dal 1995 al 2001, dedicata alla pubblicità, che gli permette di vincere il Leone di bronzo al Festival di Cannes per la categoria, esordisce nel lungometraggio nel 1997 con ‘Auguri professore’ e due anni più tardi dirige ‘La guerra degli Antò’. Seguono ‘Il posto dell’anima’, e nel 2006 ‘Piano, solo’. Il grande successo di pubblico arriva negli ultimi anni: 2013 – ‘Benvenuto Presidente!’, 2014 – ‘Scusate se esisto!’ , 2017 – ‘Mamma o papà?’. Gli ultimi due con protagonista Paola Cortellesi, sua moglie nella vita reale. Questa volta si confronta con una sfida non banale. Una struttura di film di genere spionistico (molto poco frequentato dalla nostra cinematografia), coniugata con un cinema morale. Che cerca di combattere contro la dilagante maleducazione ed il non rispetto delle regole. Lo fa con il tono della commedia di costume. Da sempre il mezzo più efficace per raccontare a strati vasti di spettatori storie come queste. Che fanno certo ridere, e molto, ma fanno anche riflettere, e non poco. Milani mostra di aver ben assimilato la lezione dei maestri della grande commedia all’italiana. Dai quali eredita anche quel pizzico di “cattiveria” che e’ ingrediente supremo ed indispensabile per la riuscita di una satira di costume. Promossi a pieni voti i protagonisti, in testa Paola Cortellesi (qui anche in veste di co-sceneggiatrice) Un plauso generale all’intero cast ed alla confezione.
Curiosita’, ho posto una domanda a tutti gli sceneggiatori : “questo film fa propria la lezione della grande commedia all’italiana. Nella quale c’era un ingrediente importante. La cattiveria. Usava moto vetriolo e affondava molto gli artigli. Quanta ne avete usata di cattiveria nel vostro film? Credete alla importanza di questo ingrediente?”. Questa la risposta di Furio Andreotti: “ci crediamo moltissimo. I vessatori sono quella radice li’. Ci siamo divertiti ad andare sulla cattiveria. Anche con il “Gatto”. E’una cifra che ci piace. Aggiungerla alla nostra commedia”. E questa quella di Riccardo Milani : “qualche giorno fa mi e’ sembrato di vedere il momento di Stefano Fresi che riceve il calcio dal suo alunno. C’e stato un momento di gelo e di sospensione. Credo che in quel momento sia arrivata la cattiveria. Si può anche raccontare diversamente. Una volta che abbiamo cercato di essere divertenti, abbiamo cercato di mettere in luce la perdita del senso di convivenza. Una ferita aperta che e’ la ferita iniziale”.
VALUTAZIONE SINTETICA : 7/7.5
REF N. 118/2019
La Llorona
GUATEMALA, FRANCIA – 2019
Il mito della Piangente appartiene a una tradizione antica e risuona degli echi della tragedia classica. In questo racconto riprende forma ai tempi della guerra civile del Guatemala che ha portato ad atroci violenze e a un vero genocidio. Asserragliato nella sua lussuosa villa, il Generale attende il verdetto del tribunale che deve giudicarlo per i suoi crimini.
- Regia:
- Attori:
PERSONAGGI | INTERPRETI | DOPPIATORI |
ANNA TATE-GARCIA | Linda Cardellini | LAURA ROMANO |
RAFAEL OLVERA | Raymond Cruz | MASSIMO BITOSSI |
PATRICIA ALVAREZ | Patricia Velásquez | |
SAMANTHA GARCIA | Jaynee-Lynne Kinchen | ANITA SALA |
CHRIS GARCIA | Roman Christou | LORENZO VIRGILII |
PADRE PEREZ | Tony Amendola | FRANCO ZUCCA |
LA LLORONA | Marisol Ramirez | ——————– |
DETECTIVE COOPER | Sean Patrick Thomas | |
DAVID GARCIA | DeLaRosa Rivera | |
APRIL | Madeleine McGraw | |
SAM | Sierra Heuermann | |
CARLOS | Oliver Alexander | |
DONNA | Irene Keng | |
SIMON | Jethan Camarena |
- Sceneggiatura: Jayro Bustamante
- Fotografia: Nicolas Wong Diaz
- Musiche: Pascual Reyes
- Montaggio: Gustavo Matheu, Jayro Bustamante
- Scenografia: Sebastián Muñoz
- Suono: Eduardo Caceres
- Durata: 97′
- Colore: C
- Genere: DRAMMATICO
- Produzione: PRODUTTORI JAYRO BUSTAMANTE, GUSTAVO MATHEU, PRODUZIONE LA CASA DE PRODUCCIÓN. CO-PRODUTTORI GEORGES RENAND, MARINA PERALTA, CO-PRODUZIONE LES FILMS DU VOLCAN CON IL CONTRIBUTO DI AIDE AUX CINÉMAS DU MONDE EFAD – CACI INGUAT MINISTERIO DE CULTURA Y DEPORTES DE GUATEMALA
VALUTAZIONE MINIMA CRITICA DI CATELLO MASULLO : Questo film andrebbe proiettato e studiato nelle scuole di cinema. Per spiegare come si costuisce un film di genere horror. Una struttura che rasenta la perfezione. Di grande efficacia. Con il rispetto assoluto dei tempi, dei modi e dei topics del genere. Agghiacciante, al punto giusto.
VALUTAZIONE SINTETICA : 8
REF N. 119/2019
Benvenuti a Marwen
Welcome to Marwen
USA – 2018
Mark Hogancamp dopo aver subito una violenta aggressione da parte di cinque uomini rimane nove giorni in coma e quaranta in ospedale. I danni cerebrali subiti gli fanno perdere la memoria, ma Hogancamp inizia a costruire un’enorme città in miniatura ricreandola come se fosse all’epoca della seconda Guerra Mondiale e popolandola con varie versioni di se stesso, dei suoi conoscenti, amici, delle donne che ha amato e perfino dei suoi assalitori, iniziando così a vivere in quella sorta di mondo fantastico. Basato su di una storia vera.
- Regia:
- Attori:
PERSONAGGI | INTERPRETI | DOPPIATORI |
MARK HOGANCAMP | Steve Carell | MASSIMO DE AMBROSIS |
NICOL | Leslie Mann | SELVAGGIA QUATTRINI |
DEJA THORIS | Diane Kruger | CLAUDIA CATANI |
ROBERTA | Merritt Wever | BENEDETTA PONTICELLI |
JULIE | Janelle Monáe | ALESSIA AMENDOLA |
CARALALA | Eiza González | BENEDETTA DEGLI INNOCENTI |
ANNA | Gwendoline Christie | ANNA JIMSKAYA |
SUZETTE | Leslie Zemeckis | |
KURT | Neil Jackson | ALESSIO CIGLIANO |
DEMARYIUS JOHNSON | Conrad Coates | ALBERTO ANGRISANO |
LUDWIG TOPF | Falk Hentschel | |
TEN. BENZ | Matt O’Leary | |
RUDOLPH | Nikolai Witschl | |
STEFAN | Patrick Roccas | |
WERNER | Alexander Lowe | |
LARRY | Eric Keenleyside | ROBERTO FIDECARO |
WENDY | Stefanie von Pfetten | |
ELSA | Siobhan Williams | |
GIUDICE MARTHA HARTER | Veena Sood | CINZIA DE CAROLIS |
CAP. HOGIE | Steve Carell | MASSIMO DE AMBROSIS |
MAGG. MEYER | Neil Jackson | ALESSIO CIGLIANO |
LOUIS | Falk Hentschel | |
CARL | Matt O’Leary | DANIELE DE LISI |
RUDY | Nikolai Witschl | |
STEVIE | Patrick Roccas | |
VERN | Alexander Lowe |
- Soggetto: Caroline Thompson – (storia), Robert Zemeckis – (storia)
- Sceneggiatura: Robert Zemeckis
- Fotografia: C. Kim Miles
- Musiche: Alan Silvestri
- Montaggio: Jeremiah O’Driscoll
- Scenografia: Stefan Dechant
- Effetti: Atomic Fiction, Framestore, Direct Dimensions (DDI) – (non accreditato)
- Colore: C
- Genere: ANIMAZIONE, BIOGRAFICO, COMMEDIA
- Specifiche tecniche: ARRI ALEXA 65, HASSELBLAD PRIME 65, ZEISS VINTAGE 765 LENSES, CODEX, ARRIRAW (6.5K), DIGITAL INTERMEDIATE, (1:2.39)
- Produzione: CHERYLANNE MARTIN, JACK RAPKE, STEVE STARKEY, ROBERT ZEMECKIS PER DREAMWORKS, IMAGEMOVERS, UNIVERSAL PICTURES
- Data uscita 10 Gennaio 2019
NOTE
– TRA I PRODUTTORI ESECUTIVI: JACKIE LEVINE, JEFF MALMBERG.
VALUTAZIONE MINIMA CRITICA DI CATELLO MASULLO : Ispirato alla vera storia di Mark Hogancamp, già raccontata sul grande schermo nel 2010, nel documentario di Jeff Malmberg, “Marwencol, il villaggio delle bambole”. Non sara’ sembrato vero a Robert Zemeckis di trovare, pescando nella realta’, un soggetto cosi’ adatto alle sue corde. Un personaggio sospeso tra fiaba e realta’, o meglio, che transita di continuo da un universo e l’altro. Non siamo poi cosi’ lontano dalla straordinaria Cartoonia di “Chi ha incastrato Roger Rabbit?”, oppure dalla computer graphic (di cui Zemekis e’ stato pioniere) di “Polar Express”, “La leggenda di Beowulf” e “A Christmas Carol”. Conferisce alla storia pregevoli atmosfere gotiche la collaborazione alla sceneggiatura di Caroline Thompson, che ha firmato con Tim Burton gli script di “Edward mani di forbice” e “La sposa cadavere”. Anche quando non coinvolge ed emoziona del tutto, Zemekis assesta sempre la sua zampata autoriale. Ed anche questo e’ un film doc.
VALUTAZIONE SINTETICA : 7.5/8
REF N. 120/2019
Instant Family
USA – 2018
Quando Pete ed Ellie scelgono di fondare una famiglia, non potendo avere figli intraprendono la strada dell’adozione. Dopo aver appreso che il loro bambino adottivo arriverà con altri due fratelli, Pete ed Ellie si ritrovano a passare da zero a tre bambini nel giro di una notte…
- Regia:
- Attori:
PERSONAGGI | INTERPRETI | DOPPIATORI |
PETE WAGNER | Mark Wahlberg | SIMONE D’ANDREA |
ELINORE ‘ELLIE’ WAGNER | Rose Byrne | BARBARA DE BORTOLI |
LIZZY VIARA | Isabela Moner | MARGHERITA DE RISI |
JUAN VIARA | Gustavo Quiroz | DIEGO FOLLEGA |
LITA VIARA | Julianna Gamiz | CHARLOTTE INFUSSI |
KAREN | Octavia Spencer | FRANCESCA GUADAGNO |
SHARON | Tig Notaro | LAURA ROMANO |
NONNA SANDY WAGNER | Margo Martindale | RITA SAVAGNONE |
JAN | Julie Hagerty | TIZIANA AVARISTA |
KIM | Allyn Rachel | FRANCESCA MANICONE |
RUSS | Tom Segura | ALESSANDRO QUARTA |
JERRY | Michael O’Keefe | PIERLUIGI ASTORE |
LINDA | Brittney Rentschler | ANNA CUGINI |
JIM | Jody Thompson | |
OCTOBER | Iliza Shlesinger | LAURA LENGHI |
DIRK | Gary Weeks | DAVIDE MARZI |
DANA | Joy Jacobson | MONICA WARD |
KIT | Hampton Fluker | MARCO GIANSANTE |
MICHAEL | Randy Havens | DAVID VIVANTI |
JACOB | Nicholas Logan | EMANUELE RUZZA |
JESSIE | Andrea Anders | MATTEA SERPELLONI |
DAVID | Kenneth Israel | CARLO SCIPIONI |
GIUDICE MARTIN T. RIVERS | Valente Rodriguez | FRANCO MANNELLA |
CARLA VIRA | Joselin Reyes | ILARIA LATINI |
CHARLIE | Carson Holmes | LORENZO CRISCI |
SIG.RA HOWARD | Joan Cusack | CRISTINA DIAN |
BRENDA FERNANDEZ | Eve Harlow | CHIARA GIONCARDI |
SIG.RA FERNANDEZ | Rosemary Dominguez | DORIANA CHIERICI |
SIG. FERNANDEZ | Javier Ronceros | EUGENIO MARINELLI |
SIG.RA MUSKIE | Maureen Brennan | ANTONELLA GIANNINI |
STEWART | Charlie McDermott | |
KYLIE | Erica Bierman | |
SAVANNAH | Layla Felder |
- Soggetto: Sean Anders, John Morris (II)
- Sceneggiatura: Sean Anders
- Fotografia: Brett Pawlak
- Musiche: Michael Andrews
- Montaggio: Brad E. Wilhite
- Scenografia: Clayton Hartley
- Arredamento: Beauchamp Fontaine
- Costumi: Lisa Lovaas
- Effetti: Mike Warner – (visivi), J.D. Schwalm
- Suono: Andrew DeCristofaro, Ron Bartlett – (mixer), Anna Behlmer – (mixer)
- Durata: 118′
- Colore: C
- Genere: COMMEDIA, DRAMMATICO
- Specifiche tecniche: (1:2.39), ARRI ALEXA XT, ZEISS MASTER ANAMORPHIC LENSES
- Produzione: SEAN ANDERS, MARC D. EVANS (MARC EVANS), STEPHEN LEVINSON, JOHN MORRIS PER PARAMOUNT PICTURES
- Distribuzione: 20TH CENTURY FOX (2019)
- Data uscita 21 Marzo 2019
VALUTAZIONE MINIMA CRITICA DI CATELLO MASULLO : Ispirato ad eventi realmente accaduti nella vita dello scrittore, regista e produttore Sean Anders. Ci informa che effettuare una adozione multipla e’ meno semplice di quello che si pensi. Praticamente la scoperta dell’acqua calda. La messa in scena non brilla di analisi psicologiche raffinate. Propone qualche gag da sitcom con una qualche efficacia. Gli interpreti (almeno i protagonisti) fanno i salti mortali per restare credibili. Si puo’ vivere bene anche senza vedere questo film.
VALUTAZIONE SINTETICA : 6.5
REF N. 121/2019
Un’altra vita – Mug
Twarz
POLONIA – 2018
Jacek lavora in un cantiere vicino al confine polacco-tedesco dove viene costruita la statua più grande del mondo del Gesù. Ma la sua vita cambia all’improvviso a causa di un terribile incidente sul lavoro che lo deturpa completamente. Dopo un’operazione innovativa gli viene praticato un trapianto della faccia. Tornato nella sua città natale è celebrato come un eroe nazionale, ma non si riconosce più allo specchio e nessuno di fatto lo riconosce. Per tutti è un perfetto estraneo…
- Regia:
- Attori:
PERSONAGGI | INTERPRETI | DOPPIATORI |
JACEK | Mateusz Kosciukiewicz | FEDERICO DI POFI |
SORELLA DI JACEK | Agnieszka Podsiadlik | DANIELA ABBRUZZESE |
FRATELLO DI JACEK | Dariusz Chojnacki | ALBERTO BOGNANNI |
COGNATO DI JACEK | Robert Talarczyk | DARIO OPPIDO |
MADRE DI JACEK | Anna Tomaszewska | PAOLA DEL BOSCO |
NONNO DI JACEK | Tadeusz Mikiewicz | STEFANO OPPEDISANO |
DAGMARA | Malgorzata Gorol | GERMANA LONGO |
PRETE | Roman Gancarczyk | EDOARDO NORDIO |
ESORCISTA | Marek Kalita | ROBERTO FIDECARO |
MEDICO | Dobromir Dymecki | OMAR VITELLI |
MADRE DI DAGMARA | Iwona Bielska | ANTONELLA GIANNINI |
GIORNALISTA | Krzysztof Ibisz | STEFANO BILLI |
PAWEL | EMANUELE SEROFILLI |
- Sceneggiatura: Malgorzata Szumowska, Michal Englert
- Fotografia: Michal Englert
- Musiche: Adam Walicki
- Montaggio: Jacek Drosio
- Scenografia: Marek Zawierucha
- Costumi: Julia Jarza-Bratiniec, Katarzyna Lewinska
- Suono: Marcin Jachyra
- Altri titoli:
Mug
Face
- Durata: 91′
- Colore: C
- Genere: DRAMMATICO
- Specifiche tecniche: (1:2.39)
- Produzione: JACEK DROSIO, MALGORZATA SZUMOWSKA, MICHAL ENGLERT PER NOWHERE SP. Z O.O., IN COPRODUZIONE CON NINA, KBF, TVN, DREAMSOUND SP Z O.O., DI FACTORY, PLATIGE FILMS SP Z O.O., PIRAMIDA FILM, LESNODORSKI, SLUSAREK I WSPÓLNICY, KINO SWIAT
- Distribuzione: MOVIES INSPIRED
- Data uscita 24 Aprile 2019
NOTE
– ORSO D’ARGENTO GRAN PREMIO DELLA GIURIA AL 68. FESTIVAL DI BERLINO (2018).
VALUTAZIONE MINIMA CRITICA DI CATELLO MASULLO : Małgorzata Szumowska, 46enne regista polacca, e’ arrivata con questo “Un’Altra Vita” al suo settimo lungometraggio (Elles, In the Name of… e Copri), ottenendo i prestigiosi riconoscimenti dell’Orso d’Argento per la regia ed il Gran Premio della Giuria a Berlino 2015. Film di qualita’. Con pregevoli virtuosisimi, come il passaggio tra dalla scena dell’incidente alla soggettiva del protagonista. Campi totali dove non si distingue il suo volto. Metafore che giocano sul significato della eucarestia , durante il quale il corpo di Cristo entra dentro di noi, mentre l’incidente che accade al protagonista e’ l’esatto contrario, e’ lui che entra nel corpo di Cristo, nella gigantesca statua di Cristo di Świebodzin, inaugurata nel 2010 come la più alta al mondo dopo cinque anni di lavori finanziati dai fedeli. Un film di sublime e sottile ironia. E denso di senso.
Curiosita’, il titolo originale, “Mug”, significa “brutto muso, grugno”.
VALUTAZIONE SINTETICA : 7/7.5
REF N. 122/2019
Modalità Aereo
ITALIA – 2019
Diego è un imprenditore bello, ricco, famoso. Tutta la sua vita è dentro un cellulare di ultima generazione. Ivano pulisce i bagni dell’aeroporto, non è bello, non è ricco, non è famoso. Possiede un cellulare del 1994 di cui va molto fiero. Un giorno, poco prima di imbarcarsi su un volo per Sidney (24 ore di volo), Diego dimentica il telefonino nella toilette vicino al gate. Ivano lo trova… ma non lo restituisce. Ha un giorno di tempo per cambiare in meglio la sua vita, utilizzando il telefonino di Diego. Dopo quelle fatidiche ore trascorse in “modalità aereo”, le vite di entrambi non saranno più le stesse…
- Regia:
,
– (aiuto regia)
- Attori:
– Ivano,
– Linda,
– Diego,
– Sabino,
– Maria,
– Lorenzo,
– Luca,
– Veronica,
,
,
- Sceneggiatura: Fausto Brizzi, Paolo Ruffini, Herbert Simone Paragnani
- Fotografia: Marcello Montarsi
- Musiche: Edizioni musicali RAICOM (Bruno Zambrini)
- Montaggio: Luciana Pandolfelli
- Scenografia: Maria Stilde Ambruzzi
- Costumi: Elena Minesso
- Effetti: Hive Division s.r.l. – (digitali)
- Suono: Gaetano Carito
- Colore: C
- Genere: COMMEDIA
- Specifiche tecniche: (1:2.35), DCP
- Produzione: LUCA BARBARESCHI PER CASANOVA MULTIMEDIA, ELISEO CINEMA CON RAI CINEMA
- Distribuzione: 01 DISTRIBUTION
- Data uscita 21 Febbraio 2019
di Federico Pontiggia
Fausto Brizzi torna alla regia, e supera le sue ultime prove, Poveri ma ricchi e Poveri ma ricchissimi, nonché la quasi totalità delle commedie italiane ultime scorse. Si capisce, non ci vuole molto. Archiviate le accuse di violenza sessuale a suo carico, sceglie un sintomatico titolo, Modalità aereo, e cambia casa: non più la Wildside, che ha/fu abbandonato al montare dello scandalo nell’autunno del 2017, ma la Eliseo Cinema, via la Casanova Multimedia, di Luca Barbareschi, che gli produrrà altri due film.
Nel cast Paolo Ruffini, anche soggettista e sceneggiatore nonché titolare dell’idea originaria, Lillo, Violante Placido, Dino Abbrescia e Caterina Guzzanti, Modalità aereo inquadra Diego (Ruffini), imprenditore vinicolo di successo, arrogante e social, e Ivano (Lillo), umile addetto alle pulizie all’aeroporto di Fiumicino: il secondo si ritrova tra le mani lo smartphone del primo, imbarcato su un volo di 24 ore per Sydney, e perché non sfruttare la possibilità?
Ruffini se la cava meglio del solito, Lillo si dà anima e balletto, complice l’idolatrata Sabrina Salerno, gli altri a ruota in buon ordine, con nota di merito per una Violante Placido assertiva, le magagne in sceneggiatura non mancano, sopra tutto al principio, laddove l’impossibilità di riparare all’imprevisto da parte di Diego è trattata in maniera quantomeno farraginosa, se non inverosimile tout court: pazienza, si fa per dire, andando avanti il film migliora, stigmatizzando però la limitatezza temporale e la pochezza drammaturgica dell’innesco narrativo, ovvero lo scambio di protesi identitaria, il suddetto telefonino.
Però Brizzi ha mestiere, corregge, letteralmente, la rotta, titilla la commedia degli equivoci, solletica il one man show di Lillo, assicura un divertimento non grande, per carità, ma solido. Alcune battute vanno a segno: “Negli anni ’60 i ricchi erano grassi e i poveri magri, oggi il contrario”, “Lo Spirito Santo i poveri non li aiuta”, “La fecondazione finta, quella assistita”, “Quella è una profumiera, te la fa annusare”, e Brizzi se ne ritaglia più d’una pro domo sua, tipo “La regola è non scoraggiarsi, anche un calcio in culo fa andare avanti”. O, forse lo inquadra meglio, “ci sono uomini che ci provano e uomini che ci riescono”.
NOTE
– PRODUTTORI ESECUTIVI: CLAUDIO GAETA, GIULIO CESTARI.
CRITICA
“(…) Il film si agita nella farsa ma non è una sit com per bambini, ha un certo ritmo, il cast funziona, Lillo è in forma, Caterina Guzzanti diverte; evidente nel finale che Brizzi, reduce da un colata di accuse, mette ad hoc una battuta sui social non puramente casuale.” (Maurizio Porro, ‘Il Corriere della Sera’, 21 febbraio 2019)
“(…) Impossibile non vedere il suo annus horribilis in un film che cita nell’identità del protagonista ricordi di imprenditori suicidatisi (Gardini) mettendo in scena gogna mediatica (costanti inquadrature di tg di Rai News 24 sul crollo sociale della vita di Gardini), diffamazione, perdita di status sociale, paranoie di complotti affaristici, tradimenti di amici e famiglie spezzate. È come se il regista romano avesse voluto esorcizzare e rielaborare gli ultimi 12 mesi con una delle cose che ama e conosce meglio al mondo: la commedia. Strepitoso tutto il cast con un Ruffini mai così maturo e sottile (bella la sua love story con una spigliata Violante Placido) spalleggiato da un Lillo e Abbrescia perfetti come duo comico di disperata vitalità.” (Francesco Alò, ‘Il Messaggero’, 21 febbraio 2019)
VALUTAZIONE MINIMA CRITICA DI CATELLO MASULLO : Fausto Brizzi, dopo aver scritto talentuosamente molti “cinepanettoni”, aveva esordito benissimo con “Notte Prima degli Esami”, e relativo sequel. Per poi girare quello che reputo il suo miglior film di sempre, “Ex”. Un mirabile esempio di commedia intelligente, che faceva ridere e pensare, mantenendo sempre alta la qualita’ cinemtografica. Da allora ha inanellato una serie di commediole popolari, anche semi-gradevoli, di buon mestiere, ma senza mai raggiungere la qualita’ dei suoi esordi. Ho avuto l’impressione che la ragione fosse da ricercare nella pressione delle case di produzione (i Lucisano prima, Gianani dopo), interessate ad ottenere un prodotto di pronta beva, usa e getta, che riportasse a casa i soldi spesi con i maggiori profitti possibili. Ma forse non e’ solo questo. Cambiata la casa di produzione, per questo film la Eliseo Cinema di Luca Barbareschi, non cambia la qualita’ globale. Che resta sempre poco sopra la sufficienza. Sempre, per me, molto al di sotto delle potenzialita’ di Brizzi. Me ne dovro’ fare una ragione. Mi resta difficile credere che questo tipo di film sono quelli a Brizzi piacerebbe vedere al cinema. Ma, di tutta evidenza, sono quei film che gli consentono di pagare le bollette a fine mese. Questo “modalita’ Aereo”, e’ una farsa degli equivoci con toni di una favola di scarsa credibilita’. Contiene numeri musicali imbarazzanti. E smaccati plagi , come il caffe’ versato dalla madre semicieca di Abbrescia, rubata direttamente da Frankestein Jr. Talento sprecato. Peccato.
VALUTAZIONE SINTETICA : 6.5
REF N. 123/2019
Cocaine – La vera storia di White Boy Rick
White Boy Rick
USA – 2018
A metà degli Anni Ottanta un quattordicenne diventa un informatore sotto copertura per la polizia locale e per i federali. In seguito soprannominato “White Boy Rick”, il ragazzo si affermò come spacciatore di alto rilievo. I federali posero fine alla sua doppia vita quando, qualche anno dopo, venne trovato con 8 kg di cocaina. Passò il resto della sua vita in prigione.
- Regia:
- Attori:
PERSONAGGI | INTERPRETI | DOPPIATORI |
RICHARD WERSHE SR. | Matthew McConaughey | ANDREA LAVAGNINO |
RICHARD ‘RICK’ WERSHE JR. / ‘WHITE BOY RICK’ | Richie Merritt | FEDERICO CAMPAIOLA |
DAWN WERSHE | Bel Powley | CHIARA OLIVIERO |
AG. FBI ALEX SNYDER | Jennifer Jason Leigh | LAURA ROMANO |
AG. FBI FRANK BYRD | Rory Cochrane | GIANLUCA TUSCO |
AG. MEL ‘ROACH’ JACKSON | Brian Tyree Henry | |
RUDELL ‘BOO’ CURRY | RJ Cyler | |
JOHNNY ‘LIL MAN’ CURRY | Jonathan Majors | RICCARDO SCARAFONI |
ART DERRICK | Eddie Marsan | |
RAY ‘ROMAN’ WERSHE | Bruce Dern | UGO MARIA MOROSI |
VERA WERSHE | Piper Laurie | LORENZA BIELLA |
LEO ‘BIG MAN’ CURRY | YG | |
CATHY VOLSAN | Taylour Paige | |
‘BLACK ED’ | Danny Brown | |
BRENDA MOORE | Kyanna Simone Simpson | |
‘NUG’ | Kwon Haynes | |
‘FREAKY STEVE’ ROUSSELL | IshDARR | |
PERSONAGGI | INTERPRETI | DOPPIATORI |
RICHARD WERSHE SR. | Matthew McConaughey | ANDREA LAVAGNINO |
RICHARD ‘RICK’ WERSHE JR. / ‘WHITE BOY RICK’ | Richie Merritt | FEDERICO CAMPAIOLA |
DAWN WERSHE | Bel Powley | CHIARA OLIVIERO |
AG. FBI ALEX SNYDER | Jennifer Jason Leigh | LAURA ROMANO |
AG. FBI FRANK BYRD | Rory Cochrane | GIANLUCA TUSCO |
AG. MEL ‘ROACH’ JACKSON | Brian Tyree Henry | |
RUDELL ‘BOO’ CURRY | RJ Cyler | |
JOHNNY ‘LIL MAN’ CURRY | Jonathan Majors | RICCARDO SCARAFONI |
ART DERRICK | Eddie Marsan | |
RAY ‘ROMAN’ WERSHE | Bruce Dern | UGO MARIA MOROSI |
VERA WERSHE | Piper Laurie | LORENZA BIELLA |
LEO ‘BIG MAN’ CURRY | YG | |
CATHY VOLSAN | Taylour Paige | |
‘BLACK ED’ | Danny Brown | |
BRENDA MOORE | Kyanna Simone Simpson | |
‘NUG’ | Kwon Haynes | |
‘FREAKY STEVE’ ROUSSELL | IshDARR |
- Sceneggiatura: Logan Miller (II), Noah Miller, Andy Weiss, Steve Kloves, Scott Silver
- Fotografia: Tat Radcliffe
- Montaggio: Chris Wyatt
- Scenografia: Stefania Cella
- Arredamento: Jon J. Bush
- Costumi: Amy Westcott
- Effetti: William Dawson, Joseph J. Oberle
- Colore: C
- Genere: DRAMMATICO
- Produzione: DARREN ARONOFSKY, SCOTT FRANKLIN, JOHN LESHER, JEFF ROBINOV, JULIE YORN PER LBI PRODUCTIONS, PROTOZOA PICTURES, STUDIO 8, YALE PRODUCTIONS
- Distribuzione: WARNER BROS ITALIA (2019); DVD, BLU-RAY E DIGITAL HD CON UNIVERSAL PICTURES HOME ENTERTAINMENT ITALIA (2019)
- Data uscita 7 Marzo 2019
VALUTAZIONE MINIMA CRITICA DI CATELLO MASULLO : “Cocaine – La vera storia di White Boy Rick” e’ ispirato alla vera reale di Rick Wershe Jr., il più giovane infiltrato dell’ Fbi. Diretto dal regista francese Yann Demange, gia’autore di “Dead Set”, una miniserie del 2008 che aveva lasciato un suo segno. Questo film e’ connotato da una notevole originalita’. Rifugge dal citare i tanti film sul tema. Cerca un suo sguardo. Una tragedia metropolitana, con atmosfere funerarie, girata con immagini sporche. Con una macchina da presa moto mobile, quasi rabbiosa. Rischia a volte, pero’, di perdere l’attenzione dello spettatore medio. Piu’ adatto ai palati fini e cinefili.
VALUTAZIONE SINTETICA : 6.5/7
REF N. 124/2019
Non sono un assassino
ITALIA – 2019
Il vice questore Francesco Prencipe esce di casa per raggiungere il suo migliore amico, il giudice Giovanni Mastropaolo, che non vede da quasi due anni. Due ore di macchina per un colloquio di poche parole. Una domanda. Una risposta. Quella stessa mattina il giudice viene trovato morto, freddato da un colpo di pistola alla testa. Francesco è l’ultimo ad averlo visto. Solo sue le impronte nella casa. Solo suo il tempo per uccidere. A interrogarlo e accusarlo una PM che conosce il suo passato, a difenderlo l’avvocato amico di una vita. Nell’attesa che lo separa dal processo, le immagini del passato di Francesco si accavallano incoerenti nel disperato tentativo di arrivare al vero assassino. E alla verità di una vita intera.
- Regia:
- Attori:
– Francesco Prencipe,
– Giovanni Mastropaolo,
– Giorgio, Avvocato amico,
– Paola Maralfa, Pubblico Ministero,
– Vittoria,
– Beatrice,
– Alice,
– Katherine,
– Michele Monno,
– Donna Mafia,
– Martina,
– Beatrice Giovane
- Soggetto: Francesco Caringella – (libro)
- Sceneggiatura: Andrea Zaccariello, Paolo Rossi
- Fotografia: Fabio Zamarion
- Musiche: Leonardo De Bernardini – (originali)
- Montaggio: Massimo Quaglia
- Scenografia: Luca Gobbi
- Costumi: Eva Coen
- Suono: Alessandro Checcacci – (mixer), Giacomo Rende – (montaggio), Alessandro Rolla – (presa diretta), Roberto Tomaselli – (microfonista)
- Aiuto regia: Alessandro Specchio
- Altri titoli:
I’m not a Murderer
- Colore: C
- Genere: THRILLER
- Tratto da: omonimo libro di Francesco Caringella (Newton Compton Editori)
- Produzione: AGOSTINO SACCÀ E ALESSANDRO PASSADORE PER PEPITO PRODUZIONI, VIOLA FILM CON RAI CINEMA
- Distribuzione: 01 DISTRIBUTION
- Data uscita 30 Aprile 2019
NOTE
– REALIZZATO CON IL SOSTEGNO: MIBAC-DG CINEMA; CON IL CONTRIBUTO FONDAZIONE APULIA FILM COMMISSION; IN COLLABORAZIONE CON: MADELEINE, ALMA S.P.A., LUIGI SCAVONE.
– CANDIDATO NASTRI D’ARGENTO 2019 PER: MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA (EDOARDO PESCE).
VALUTAZIONE MINIMA CRITICA DI CATELLO MASULLO : Il maggior fascino di questo riuscito thriller e’ conferito al film dal sapiente montaggio di Massimo Quaglia, uno specialista di questo genere di film che fanno del mistero l’ingrediente principe, avedo montato in precedenza “La sconosciuta”, “La miglior offerta”, “La ragazza nella nebbia”. L’alternanza dei piani temporali, l’aggiunta di una tesserina ad ogni andirivieni, fino a comporre il mosaico al colpo di scena finale e’ probabilmente l’aspetto piu’ intrigante. Buona anche la scrittura e la direzione di Andrea Zaccariello, che si e’ rifatto al bestseller di Francesco Caringella. Tutti veramente in palla gli interpreti.
VALUTAZIONE SINTETICA : 7/7.5
REF N. 125/2019
I figli del fiume giallo
Jiang hu er nv
CINA, FRANCIA – 2018
Qiao, una ballerina innamorata del gangster Bin, si trova coinvolta in un combattimento tra bande locali e per difendere l’uomo che ama spara un colpo di pistola. Per questo viene condannata a cinque anni di carcere. Dopo il suo rilascio, Qiao va alla ricerca di Bin per ricominciare una vita insieme a lui. Ma non tutto è come prima…
- Regia:
- Attori:
– Qiao,
– Bin,
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,
,
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,
,
,
- Sceneggiatura: Jia Zhang-Ke
- Fotografia: Éric Gautier
- Musiche: Lim Giong
- Montaggio: Matthieu Laclau, Lin Xudong
- Altri titoli:
Ash is Purest White
- Durata: 141′
- Colore: C
- Genere: DRAMMATICO, ROMANTICO
- Specifiche tecniche: D-CINEMA, ARRI ALEXA XT, ARRIFLEX 435
- Produzione: SHOZO ICHIYAMA PER SHANGHAI FILM GROUP CORPORATION, XSTREAM PICTURES, HUANXI MEDIA GROUP LIMITED, HUANXI MEDIA GROUP LIMITED, MK PRODUCTIONS, IN COPRODUZIONE CON ARTE FRANCE CINÉMA
- Distribuzione: CINEMA DI VALERIO DE PAOLIS
- Data uscita 9 Maggio 2019
NOTE
– REALIZZATO CON LA PARTECIPAZIONE DI: ARTE FRANCE, BEIJING RUNJIN INVESTMENT, WISHART MEDIA CO., ENCHANT (SHANGHAI) FILM AND TELEVISION CULTURE CO.
– IN CONCORSO AL 71. FESTIVAL DI CANNES (2018).
– PRESENTATO AL 36. TORINO FILM FESTIVAL (2018), NELLA SEZIONE ‘FESTA MOBILE’.
VALUTAZIONE MINIMA CRITICA DI CATELLO MASULLO : Jia Zhangke si conferma uno dei piu’ grandi filmaker della attualita’. Si e’ data la missione di testimoniare l’impetuoso cambiamnto che caratterizza gli ultimi decenni del suo grande paese. All’uscita di questo suo ultimo film ha, infatti, dichiarato :«La città del mio primo film, ‘Pickpocket’ è stata demolita. Il decor naturale di ‘Still Life’ e le cittadine intorno presto saranno completamente scomparsi. Le fabbriche di ’24 City’ non esistono più. Questi drastici mutamenti rendono ancora più necessario il compito del cinema che è quello di opporsi all’oblio…». Zhangke, con il pretesto narrativo di una storia d’amore/noir/gangster movie lungo un periodo che abbraccia gli ultimi tre lustri abbondanti, costruisce uno spaccato vivido, malinconico, spietato di una societa’ cinese che perde i suoi valori fondanti in uno con le tradizioni. Una societa’ che balla al ritmo della YMCA (Young Men’s Christian Association). Che affonda nel degrado. Ma dove c’e’ qualcuno che resiste. Da non perdere.
VALUTAZIONE SINTETICA : 7.5/
REF N. 126/2019
PRIMO FESTIVAL DEL CINEMA INDIANO A ROMA : NUOVO CINEMA AQUILA
Hindi Medium
Hindi Medium | |
Directed by | Saket Chaudhary |
Produced by | Dinesh Vijan Bhushan Kumar Krishan Kumar |
Written by | Saket Chaudhary Zeenat Lakhani |
Starring | Irrfan Khan Saba Qamar |
Music by | Sachin-Jigar |
Cinematography | Laxman Utekar |
Edited by | A. Sreekar Prasad |
Production company |
Maddock Films T-Series |
Distributed by | AA Films (India) Zee Studios (Overseas) |
Release date | · 19 May 2017 (2017-05-19) (India)
· 4 April 2018 (2018-04-04) (China) |
Running time | 132 minutes[1] |
Country | India |
Language | Hindi |
Budget | ₹23 crore[2] |
Box office | est. ₹322.4 crore[3] |
Cast
- Irrfan Khan as Raj
- Delzad Hiwale as young Raj
- Saba Qamar as Mita
- Sanjana Sanghi as young Mita
- Kiran Khoje as Sushila
- Dishita Sehgal as Pia
- Amrita Singh as Principal Lodha
- Deepak Dobriyal as Shyam Prakash
- Neelu Kohli as Mita’s mother
- Rajeev Gupta as Masterji, Raj’s father
- Sumit Gulati as Chotu
- Mallika Dua as Dolly
- Kulbir Kaur as Dolly’s mother
- Charu Shankar as Maya
- Tillotama Shome as consultant
- Rajesh Sharma as MLA
- Taran Bajaj as tout
- Ankur Jain as news reader
- Swati Das as Tulsi
- Neha Dhupia as Aarti (special appearance)
- Sanjay Suri as Kabir (special appearance)
Music
Hindi Medium | ||||
Soundtrack album by
Sachin–Jigar, Guru Randhawa, Rajat Nagpal, Sukhbir and Neeraj Arya’s Kabir Cafè |
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Released | 21 April 2017 | |||
Recorded | 2016–2017 | |||
Genre | Feature film Soundtrack | |||
Length | 21:20 | |||
Label | T-Series | |||
Sachin–Jigar, Guru Randhawa, Rajat Nagpal, Sukhbir and Neeraj Arya’s Kabir Cafè chronology | ||||
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VALUTAZIONE MINIMA CRITICA DI CATELLO MASULLO : La cinematografia indiana riserva a volte piacevoli sorprese. Come questo film. Che ci racconta come le differenze di classi sociali e di casta, per quanto legalmente abolite, sono tutt’ora presenti e si fanno sentire. La storia e’ quella di due genitori di una ricca famiglia che, pur avendo fatto le proprie scuole alla Hindi Medium school, ambisce iscrivere la propria figlia Pia, di 5 anni, alla esclusiva ‘Delhi Grammar School’. Le difficolta’ che incontrano fanno di questo film un’opera molto politica. E sognante. Di grande efficacia. Per la scrittura, la messa in scena e le interpretazioni. Da non perdere.
VALUTAZIONE SINTETICA : 8
REF N. 127/2019
PRIMO FESTIVAL DEL CINEMA INDIANO A ROMA : NUOVO CINEMA AQUILA
Kalank
Kalank | |
Theatrical release poster |
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Directed by | Abhishek Varman |
Produced by | · Karan Johar
· Hiroo Yash Johar · Apoorva Mehta |
Written by | Hussain Dalal (Dialogue) |
Screenplay by | Abhishek Varman |
Story by | Shibani Bathija[1] |
Starring | Madhuri Dixit Sonakshi Sinha Alia Bhatt Varun Dhawan Aditya Roy Kapur Sanjay Dutt |
Music by | Songs: Pritam[2] Score: Sanchit Balhara Ankit Balhara |
Cinematography | Binod Pradhan |
Edited by | Shweta Venkat Mathew |
Production company |
Fox Star Studios Dharma Productions Nadiadwala Grandson Entertainment |
Distributed by | Fox Star Studios |
Release date | · 17 April 2019 (2019-04-17)[3] |
Running time | 166 minutes[4] |
Country | India |
Language | · Hindi |
Budget | ₹150 crore[7][8] |
Box office | est. ₹145.62 crore[9][10] |
Cast
- Madhuri Dixit as Bahaar Begum[20]
- Sonakshi Sinha as Satya Chaudhry[21]
- Alia Bhatt as Roop Chaudhry[22]
- Varun Dhawan as Zafar[23]
- Aditya Roy Kapur as Dev Chaudhry[24]
- Sanjay Dutt as Balraj Chaudhry[25]
- Kunal Khemu as Abdul Khan[26]
- Pavail Gulati as Aditya[27]
- Achint Kaur as Saroj[27]
- Pawan Chopra as Dharampal (Roop’s Father)
- Hiten Tejwani as Ahmed[28]
- Kiara Advani as Lajjo in a special appearance in the song “First Class” [29]
- Kriti Sanon (special appearance in song “Aira Gaira”)[30]
Soundtrack
Kalank | ||||
Soundtrack album by | ||||
Released | 14 April 2019 [49] | |||
Recorded | 2017-2018 | |||
Genre | Feature film soundtrack | |||
Length | 49:54 | |||
Language | Hindi | |||
Label | Zee Music Company | |||
Pritam chronology | ||||
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The music of the film is composed by Pritam while lyrics are written by Amitabh Bhattacharya.
Plot
Lahore, 1946: Satya Chaudhry (Sonakshi Sinha), is told by her doctor that she’s got cancer and will die soon. She goes back to her native village in the Rajputana area and requests her childhood acquaintance, Roop (Alia Bhatt), to provide companionship to her husband, Dev Chaudhry(Aditya Roy Kapur) who is running a liberal newspaper. Roop agrees on the condition that she will marry Dev to which Satya agrees. Once married, Dev tells Roop that he still loves Satya and that their relationship will only be cordial and platonic. A depressed Roop takes solace in music, which she begins learning from the madam of a brothel, Bahaar Begum (Madhuri Dixit). She also begins working in her husband’s publishing house. Roop expresses interest in writing about the condition of the locality in which the brothel is located, during which she interacts with a womanising blacksmith named Zafar (Varun Dhawan).
Zafar wants to exact revenge on his parents, Bahaar Begum and Balraj Chaudhry (Sanjay Dutt) (who abandoned Zafar after Balraj ended his extramarital affair with Bahaar) by seducing Roop, as she is married to Balraj’s legitimate son, Dev. Roop misconstrues Zafar’s intentions and falls in love with him. She also begins to develop a friendship with Dev, much to Satya’s pleasure. Satya dies after urging Dev to give Roop a chance and to forgive Balraj for his affair. In another effort to humiliate Balraj, Zafar instigates communal hatred in his friend, Abdul (Kunal Khemu), by demanding for the partition of India on religious lines, which Balraj and Dev do not support.
When Balraj becomes aware of Roop and Zafar’s affair, he confronts Bahaar Begum and Zafar. Bahaar, who disagrees with Zafar’s approach, warns Roop. Heartbroken, Roop consummates her marriage with Dev, but insists that she would never be able to love him. As Abdul Khan’s political stance gains leverage, riots against Hindus and Sikhs in the city take place, during which the Chaudhry’s decide to flee to Amritsar with the help of Zafar, but not before Saroj (Achint Kaur), the benevolent maid, is brutally stabbed to death. Zafar confesses to Roop that he eventually fell in love with her, despite his early intention. While boarding a train, Zafar is murdered by Abdul, as Roop and Dev escape. Ten years later, Roop and Dev, still in a loveless marriage, are interviewed about their experience by Aditya, a journalist documenting the partition.
VALUTAZIONE MINIMA CRITICA DI CATELLO MASULLO : Questo “Kalank” e’ in definitiva un fotoromanzo filmato. Dai toni melo’ molto accentuati e dai forti contenuti didascalici. Le scenografie sono grandiose e visionarie, le coreografie danzanti colossali ed elaborate. Le musiche molto presenti, al limite dell’invasivo. In alcuni passaggi sembrano plagiare quelle del film “Titanic”.
VALUTAZIONE SINTETICA : 6
REF N. 128/2019
PRIMO FESTIVAL DEL CINEMA INDIANO A ROMA : NUOVO CINEMA AQUILA
Ahaa Re
Ahaa Re | |
Directed by | Ranjan Ghosh |
Produced by | Rituparna Sengupta |
Written by | Ranjan Ghosh |
Starring | · Arifin Shuvoo |
Music by | · Savvy |
Cinematography | Hari Nair |
Edited by | Rabiranjan Maitra |
Production company |
Bhavna-Aaj-O-Kal |
Distributed by | SSR Cinemas P Ltd[1] |
Release date | 22 February 2019[1] |
Country | India |
Language | Bengali |
Cast
- Arifin Shuvo as Farhaz Chowdhury/Raja
- Rituparna Sengupta as Basundhara
- Amrita Chattopadhyay as Shahida, Farhaz’s girlfriend
- Paran Bandopadhyay as Atanu Ganguly, Basundhara’s father
- Deepankar De as Abhijit Sen, Farhaz’s father
- Shakuntala Barua as Debjani Sen, Farhaz’s mother
- Shubhro Sankha Das as Bappa, Basundhara’s brother
- Anuvab Pal as Kamaljeet, Farhaz’s friend
- Alamgir (actor) as Restaurant Owner
Soundtrack album by
Ishan Mitra, Arko Mukherjee, Somlata, |
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Released | 2019 |
Genre | Soundtrack |
Label | Zee Music Bangla |
Producer | Savvy |
- The soundtrack of Ahaa Re was composed by Savvy.
VALUTAZIONE MINIMA CRITICA DI CATELLO MASULLO : “Ahaa Re” è una celebrazione del cibo e dell’amore per esso. Più precisamente, è una celebrazione delle emozioni e dei sensi investiti che trasforma la cucina in una forma d’arte. E tutto questo viene fornito con una generosa cucchiaiata di Bangaliana. Peccato, che, come succede ad altri film indiani, fatichi a trovare il finale.
VALUTAZIONE SINTETICA : 6.5/7
REF N. 129/2019
HABITAT – NOTE PERSONALI un documentario di Emiliano Dante
ITA, 55′, 2014 (versione breve) o ITA, 61′, 2015 (versione estesa)
HABITAT è la storia di tre ex compagni di tenda rimasti a L’Aquila. Dopo il terremoto Alessio prima diventa uno squatter, poi un agente immobiliare; Paolo, che viveva affittando le sue proprietà in centro, si dedica anima e corpo alla pittura. |
VALUTAZIONE MINIMA CRITICA DI CATELLO MASULLO : Emiliano Dante, 45enne aquilano, insegnante alla locale universita’ di Storia dell’arte contemporanea, ha dedicato una trilogia al terremoto che ha investito la sua citta’, cominciando da “Into the blue”, poi questo “Habitat-Note Personali”, e, infine, “Appennino”. Il suo pensiero programmatico nelle sue dichiarazioni : “Per gran parte dei giornalisti il terremoto è l’evento sismico in sé, quindi il più bravo è anche quello che arriva prima. Per me, sia come documentarista che come persona che ha vissuto il terremoto in prima persona, il terremoto è soprattutto quello che succede dopo l’evento sismico: è la durata degli effetti del sisma. Tutti i miei film sul terremoto cercano di raccontare questo: aspetti peculiari nella lunga durata. … c’è un intreccio strano e sintomatico tra gli effetti nella lunga durata del terremoto aquilano e gli effetti nell’immediato dei terremoti pià recenti. Da una parte c’è l’inevitabile propensione a rintracciare punti di continuità, dall’altra c’è anche la consapevolezza che ogni evento, per quanto simile, resta un fatto unico e in sé irripetibile”. Il film, in bianco e nero, senza musiche aggunte, e’ rigoroso ed anispettacolare. Mette programmaticamente lo spettatore in perenne situazione di disagio. Fino a fargli vivere l’angoscia post sismica che ha investito i sopravvissuti.
VALUTAZIONE SINTETICA : 6.5/7
REF N. 130/2019
DOMANI SI BALLA!
ITALIA – 1982
Maurizio e Mariangela sono due poveri redattori di una scalcinata tv privata. Mentre girano un servizio in una casa di riposo per artisti, nel giardino atterra un aereo di una emittente privata potentissima: “Etere”. I componenti dell’equipaggio cantano e ballano e contagiano tutti con la loro frenetica allegria, anche i vecchietti della casa di riposo. La frenesia del ballo coinvolge anche Maurizio e Mariangela, favorendo il loro spirito di libertà. Maurizio si libera del suo datore di lavoro. Mariangela dalla sua oppressiva famiglia. Vengono assunti dalla tv Etere, mentre il contagio del ballo si diffonde in tutta la città. Una forza extraterrestre si irradia dal magico aereo. Intervengono, preoccupate di questa epidemia di gioia e di ballo, le autorità, minacciando una catastrofe se non si ritorna alla normalità. L’influsso extraterrestre cessa; la vita ritorna nella noiosa normalità di sempre, mentre Maurizio e Mariangela si ritrovano in un mucchio di rifiuti, conservando una gran voglia di ballare.
- Regia:
- Attori:
– Mariangela,
– Maurizio,
– Il Padre,
– La Madre,
– Funzionaria Tv,
– Primo Tecnico,
– Secondo Tecnico,
– Direttore Di Onda 33,
– Medico Di Etere Tv,
– Suora,
– Pilota Elicottero,
– Tassista,
– Donna Di Vita,
– Il Vecchietto,
– Presentatore Sull’Elicottero
- Soggetto: Maurizio Nichetti, Guido Manuli
- Sceneggiatura: Maurizio Nichetti, Guido Manuli
- Fotografia: Mario Battistoni
- Musiche: Eugenio Bennato
- Montaggio: Giancarlo Rossi
- Scenografia: Maria Pia Angelini
- Costumi: Maria Pia Angelini
- Effetti: Guido Manuli
- Durata: 102′
- Colore: C
- Genere: MUSICALE
- Specifiche tecniche: PANORAMICO, 35 MM, TECHNOVISION
- Produzione: FRANCO CRISTALDI E NICOLA CARRARO PER VIDES CINEMATOGRAFICA
- Distribuzione: CIDIF (1982) – CDE HOME VIDEO, M & R.
NOTE
– L’ASTRONAVE E’ OPERA DI VALERIO MAZZOLI MERATE.
VALUTAZIONE MINIMA CRITICA DI CATELLO MASULLO : I grandi artisti sono profetici. Vedono le cose prima che accadano, e, soprattutto, prima degli altri. Questo film ne e’ esemplificazione somma. Maurizio Nichetti era reduce da due grandi successi consecutivi, “Ratataplan” (1979) ed “Ho fatto Splash” (1980), due film in cui il suo personaggio, sorta di clown stralunato, era muto. Con questo “Domani si Balla!” (1982) decide che e’ arrivato il momento di dare la parola al suo ruolo. E si sceglie una partner davvero d’eccezione, come la grandissima Mariangela Melato. Quando gira il film, nel 1981, stavano nascendo le prima tv private. E Nichetti sceglie di girare a Cologno Monzese, negli stessi studi Icet, che di li’ a poco sarebbero diventati quelli della Mediaset di Silvio Berlusconi. E, non bastasse questa intuizione, gira pure a Villa Borromeo ad Arcore. Nichetti profetizza quello che e’ poi accaduto. Le tv avrebbero condizionato gli italiani mediante un fiume di parole. Ed allora inventa degli extraterrestri che, preoccupati da questo fiume di parole che proviene dalla terra, inviano sulla terra una musichetta (una splendida tarantella composta ad hoc da Eugenio Bennato) come una sorta di avvertimento, di antidoto. Questa musica ha un effetto virale. Contagia tutti quelli che la sentono, che avvertono un irrefenabile bisogno di ballare. Ma, soprattutto, rende felici ed euforici e toglie i freni inibitori ai contagiati. Che si possono cosi’ liberare da ogni condizionamento. I contagiati dimostrano che si puo’ vivere serenamente, sensa ansie e senza (inutili e dannose) parole. Questi contagiati devono, quindi, essere nascosti dalle autorita’. Ma, al di la’ delle profezie e degli avvertimenti, il film e’ molto gioioso e divertente. Nonostante gli scarsi mezzi produttivi il film e’ ricco di invenzioni e di innovazioni. Come la soggettiva del neonato dall’interno dell’utero. Come una serie di omaggi alle comiche di Stanlio ed Ollio, con la Melato (Ollio) che vuole passare avanti a Nichetti (Stanlio) per poi subire le conseguenze delle gag, il pianoforte caduto sul piede della Melato (avvenuto davvero…), il taglio di un annuncio di giornale che taglia anche la stoffa del divano dove era appoggiato. Nel succo, restare bambini di fronte alle magie del cinema del grande schermo e quindi raccontare attraverso la favola. Ed ancora : monitor per strada che sostituisce le prostitute, palazzone senza balconi, solo finestre accese sulle tv che condizionano tutti con le parole. In definitiva, un film profetico imperdibile.
Curiosita’ : una delle scene e’ girata con una scenografia che e’ la riproduzione esatta della casa dei 7 anni del film di Biancaneve di Walt Disney (con la sola differenza di una piccola mensola, come noto’ all’epoca, acutamente, il regista Giulio Cingoli).
VALUTAZIONE SINTETICA : 7.5
REF N. 131/2019
Tutti pazzi a Tel Aviv
Tel Aviv Boeret
LUSSEMBURGO, FRANCIA, ISRAELE, BELGIO – 2018
Salam, un affascinante trentenne palestinese che vive a Gerusalemme, lavora come stagista sul set della famosa soap opera palestinese ‘Tel Aviv on Fire’, prodotta a Ramallah. Ogni giorno, per raggiugere gli studi televisivi, Salam deve passare attraverso un rigido posto di blocco israeliano. Qui incontra il comandante incaricato del posto di blocco, Assi, la cui moglie è una fedelissima fan della soap opera. Per impressionarla, Assi si fa coinvolgere nella stesura della storia. Ben presto Salam si rende conto che le idee di Assi potrebbero fruttargli una promozione come sceneggiatore. La sua carriera creativa decolla fino a quando Assi e i finanziatori del programma si trovano in disaccordo sul finale della soap opera. Stretto tra un ufficiale dell’esercito e i finanziatori arabi, Salam può risolvere i suoi problemi solo con un colpo da maestro.
- Regia:
- Attori:
PERSONAGGI | INTERPRETI | DOPPIATORI |
SALAM ABBASS | Kais Nashif | RUGGERO ANDREOZZI |
TALA / MANAL – RACHEL | Lubna Azabal | PATRIZIA MOTTOLA |
CAP. ASSI TZUR | Yaniv Biton | MATTEO BRUSAMONTI |
MARIAM | Maisa Abd Elhadi | TANIA DE DOMENICO |
BASSAM | Nadim Sawalha | ANTONIO PAIOLA |
ATEF | Salim Dau | MARIO SCARABELLI |
GEN. YEHUDA EDELMAN | Yousef ‘Joe’ Sweid | MATTEO ZANOTTI |
NABIL | Amer Hlehel | LUCA GHIGNONE |
MAISA | Laëtitia Eïdo | |
MARWAN | Ashraf Farah | MASSIMILIANO LOTTI |
SARAH | Ula Tabari | LORELLA DE LUCA |
MOGLIE DI ASSI | BEATRICE CAGGIULA | |
NABILA | PAOLA DELLA PASQUA | |
GIORNALISTA | Irfan Shamji | |
REPORTER | James Yeates |
- Sceneggiatura: Dan Kleinman, Sameh Zoabi
- Fotografia: Laurent Brunet
- Musiche: André Dziezuk
- Montaggio: Catherine Schwartz
- Scenografia: Christina Schaffer
- Costumi: Magdalena Labuz
- Suono: Alain Sironval, Mourad Louanchi, Pia Dumont, David Gillain – (mixer)
- Altri titoli:
Tel Aviv on Fire
- Durata: 97′
- Colore: C
- Genere: COMMEDIA
- Specifiche tecniche: DCP
- Produzione: BERNARD MICHAUX PER SAMSA FILM, GILLES SACUTO, MILÉNA POYLO PER TS PRODUCTIONS, AMIR HAREL PER LAMA FILMS, PATRICK QUINET PER ARTÉMIS PRODUCTIONS
- Distribuzione: ACADEMY TWO (2019)
- Data uscita 9 Maggio 2019
NOTE
– REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DI: FILM FUND LUXEMBOURG, ISRAELI FILM FUND, EURIMAGES, TORINOFILMLAB, THE CREATIVE EUROPE – MEDIA PROGRAMME OF THE EUROPEAN UNION, CENTRE DU CINÉMA ET DE L’AUDIOVISUEL DE LA FÉDÉRATION WALLONIE-BRUXELLE
– PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIOR INTERPRETAZIONE MASCHILE A KAIS NASHIF ALLA 75. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2018).
VALUTAZIONE MINIMA CRITICA DI CATELLO MASULLO : Il regista e sceneggiatore palestinese Sameh Zoabi, che ha viaggiato molto in USA e in Europa, quando e’ venuto nel 2018 al Lido di Venezia a presentare il suo film, alla sezione Orizzonti, ha confessato di essere ispirato soprattutto dal cinema italiano. E, segnatamente, da “I Vitelloni”, di Federico Fellini, che gli aveva ispirato il primo film, “Under the Same Sun” (2013), scritto con lo stesso stile di commedia di questo “Tutti pazzi a el Aviv”. Aveva anche dichiarato di aver scelto la “soap opera”, come pretesto narrativo del film, perche’ e’ molto popolare nel medio oriente. “Quando ero piccolo”, ha ricordato, “a casa avevamo solo 2 canali. A mia madre le soap facevano piangere, a me facevano ridere. Senza avere la pretesa di insegnare niente a nessuno, abbiamo lavorato un anno per decidere come alternare le parti di soap opera con quelle reali. E ci siamo divertiti molto a scrivere le battute”. Devo dire che questo divertimento e’ davvero contagioso. Il film e’ brillante, coinvolgente, originale. Riesce a trovare un mirabile equilibrio sull’argomento, davvero delicato e scivoloso, del conflitto israelo-palestinese. Grazie all’arma dell’ironia. Di grande potenza ed efficacia. Un film che vuole dare programmaticamente speranza e fiducia nella possibilita’ che l’incontro ed il dialogo possano far cambiare idea alle persone in conflitto. Il comandante israeliano del posto di blocco, Assi, e’ divertente come il gangster/commediografo Cheech, magistralmente interpretato da Chazz Palminteri in “Pallottole su Broadway” di Woody Allen (1994). Meritato il premio per la migliore interpretazione maschile Orizzonti al protagonista Kais Nashif. E l’esergo di chiusura e’ da antologia del cinema : “Seconda Stagione : La Lotta Continua!”. Da non perdere.
VALUTAZIONE SINTETICA : 8