VENEZIA 76 : RECENSIONE DI CATELLO MASULLO (28 agosto 2019)
(credits e sinossi da cinematografo.it)
Estasi
EXTASE
CECOSLOVACCHIA, AUSTRIA – 1933
Eva si è appena sposata con un gentil’uomo più grande di lei. Presto scopre che il marito è ossessionato dall’ordine e privo di passione. Lei delusa, lo lascia, ritornardo nella casa paterna. Un giorno mentre sta facendo un bagno nel lago, incontra un giovane e se ne innamora….
- Regia:
- Attori:
– Eva,
– Adam,
– Emile,
– Padre Di Eva
- Soggetto: Jacques A. Koerpel, Gustav Machatý, Vitezslav Nezval, Frantisek Horky’
- Sceneggiatura: Jacques A. Koerpel, Gustav Machatý, Vitezslav Nezval, Frantisek Horky’
- Fotografia: Hans Androschin, Jan Stallich
- Musiche: Giuseppe Becce
- Montaggio: Antonín Zelenka
- Scenografia: Bohumil Hes
- Altri titoli:
ECSTASY
SYMPHONY OF LOVE
SYMPHONIE DER LIEBE
- Durata: 82′
- Colore: B/N
- Genere: DRAMMATICO, ROMANTICO
- Produzione: ELEKTAFILM
NOTE
– PRESENTATO ALLA II EDIZIONE DELLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA (1934).
– VERSIONE RESTAURATA IN 4K, REALIZZATA DAL NÁRODNÍ FILMOVÝ ARCHIV (CINETECA DI PRAGA) GRAZIE AL SOSTEGNO DI MILADA KUČEROVÁ E EDUARD KUČERA E ALLA COLLABORAZIONE CON FILM SERVIS FESTIVAL KARLOVY VARY, LABORATORIO L’IMMAGINE RITROVATA DI BOLOGNA (2019).
– FILM PRE-APERTURA ALLA 76. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2019), NELLA SEZIONE ‘VENEZIA CLASSICI- RESTAURATI
RECENSIONE : Il Direttore Artistico della Mostra di Venezia, Alberto Barbera, nella presentazione della anteprima mondiale assoluta ha detto: “Questo e’ un film conosciuto da tutti, ma visto da nessuno”. Ha ragione. Tutti hanno sentito parlare di “Estasi”. Film passato nell’immaginario collettivo come il primo film della storia a mostrare un nudo integrale di donna (e, a rigore, non sarebbe del tutto vero). Certamente e’ quello che fece più scandalo e scalpore (arrivati perfino al Duce Benito Mussolini, che si fece mandare la pellicola a Roma da Venezia, per visionarlo). La nudità della protagonista Hedy Kiesler (che poi ad Hollywood assumerà il nome d’arte di Hedy Lamarr, meglio conosciuto) in effetti e’ appena visibile, e, per giunta, in campo lungo. Ma lo scandalo non fu quello. O meglio non fu solo quello. Il vero scandalo era un film che per la prima volta affrontava il tema della sessualità femminile. Argomento tabù nel 1933, quando il film fu girato. Ed in questo sta la sua modernità rivoluzionaria. Mentre il linguaggio e’ del tutto tradizionale. Di estetica decisamente da film muto. Con il commento affidato quasi esclusivamente alle musiche, molto presenti. Il sonoro era agli inizi. Ma le battute recitate nel film sono pochissime. Scandite come i cartelli esplicativi dei film muti. Il lavoro di restauro e’ stato prodigioso. Realizzato dalla cineteca di Praga. Che ha ricostruito la originale versione ceca presentata alla seconda Mostra di Venezia del 1934 (nella quale aveva condiviso con gli altri numerosi film della sezione Ceca la Coppa della Città di Venezia per la migliore regia). Grazie ai contributi di molte cineteche di altri paesi. Districandosi nel nugolo delle tante versioni che avevano circolato all’epoca, in ragione dell’enorme successo planetario e dei tanti tagli di cesura a seconda dei paesi. Ancora una vota la Mostra di Venezia regala una pre-apertura con un restauro storico di altissima qualità. Il film e’ carnale, passionale, modernissimo per l’epoca. Si narra che il regista nella celeberrima scena dell’estasi, per indurre una credibile espressione di intensa passione, dopo vari ciak insoddisfacenti, abbia personalmente punto le muliebri terga della protagonista con uno spillo, ottenendo finalmente la voluta espressione . (Mi figuro lo avesse fatto con Asia Agento… sarebbe stato un me too al quadrato!). Un finale giustapposto, totalmente fuori dal mood del film, enfaticamente operaista , che inneggia al risvegliarsi primaverile della natura ed alla bontà della tecnologia che aiutava l’uomo ad avere successo nel lavoro, sembra più appiccicato lì per ottenere le approvazioni degli apparati cecoslovacchi ( e russi) che per completare un discorso filmico. Peccato. Senza, sarebbe stato un capolavoro assoluto. In ogni caso e’ un film da non perdere per tutti, imprescindibile per i cinefili ed i cultori della materia.
VALUTAZIONE SINTETICA COMPLESSIVA : 8