AL VIA DALL’11 AL 14 SETTEMBRE LA XIII EDIZIONE DEL SALINADOCFEST SUL TEMA DELLE «(R)ESISTENZE»
TRA GLI OSPITI ABRAHAM YEHOSHUA, NICOLAS PHILIBERT, MARCO BELLOCCHIO, LETIZIA BATTAGLIA, AGOSTINO FERRENTE, PETRA MAGONI, FRANCESCO ZIZOLA, CLAUDIO GIOVANNESI.
TRA GLI EVENTI DA NON PERDERE L’ANTEPRIMA NAZIONALE DELLO SPETTACOLO TEATRALE “REFUGEES IL RESPIRO DEI MIGRANTI – SALINA OPERA PAESE” CON LE MUSICHE DI MARIO INCUDINE
SETTE I DOCUMENTARI IN CONCORSO NAZIONALI E INTERNAZIONALI
Aspettando la XIII edizione del SalinaDocFest – Festival del Documentario Narrativo, fondato e diretto da Giovanna Taviani si comincia martedì 10 settembre alle 19.00 nella splendida cornice di Lingua a Salina con lo Show cooking e dj set di Donpasta al Gambero Lounge sulla resistenza dei vini e cibi naturali, alla presenza del fotografo di fama internazionale Francesco Zizola che, con una sua foto, ha ispirato la locandina del festival di quest’anno.
L’evento, in collaborazione con il Comune di Santa Marina Salina, prevede alle 22.00 la proiezione del documentario I Villani di Daniele de Michele – Donpasta uno dei più inventivi attivisti del cibo. Cuoco, scrittore, giornalista. Sull’argomento ha pubblicato numerosi libri. Nel documentario attraverso quattro personaggi racconta la cucina italiana per verificare se è ancora un patrimonio vivo e se il passaggio di informazioni tra generazioni esiste ancora.
Da mercoledì 11 si entra nel vivo del SalinaDocFest con l’inizio ufficiale del Festival che andrà avanti fino a sabato 14 settembre.
L’edizione 2019 nasce nel segno delle «(R)ESISTENZE», della cultura, delle isole, dell’agricoltura, dei diritti umani, del cinema del reale, per opporsi all’omologazione culturale che rischia di cancellare le orme antiche, i sapori e le radici dei territori. E proprio per questo l’immagine del festival è una foto di Francesco Zizola, fotografo, antropologo di formazione, due volte vincitore del World Press Photo of the Year.
Tra gli ospiti attesi quest’anno il grande scrittore israeliano Abraham Yehoshua, i registi Marco Bellocchio, Claudio Giovannesi e Agostino Ferrente, la fotografa Letizia Battaglia oltre a tutti i registi dei film in concorso.
Ad arricchire l’edizione 2019 la nuova sezione “Cinema e Storia” in collaborazione con il CIDI Palermo (Centro Iniziativa Democratica Insegnanti). La sezione – spiega Giovanna Taviani – vuole essere una riflessione collettiva sulla salvaguardia della memoria storica e sull’insegnamento nelle scuola della cultura della legalità, per non dimenticare che la Storia non è una invenzione arbitraria, ma un bene comune, un patrimonio collettivo da salvaguardare e difendere”.
Per questo la mattina del 13 settembre, nell’ambito della sezione “Cinema e Storia” sarà proiettato il documentario Shooting the mafia di Kim Longinotto. Seguirà un confronto tra Letizia Battaglia e il giornalista del Corriere della Sera Felice Cavallaro sul tema “Mafia, Scatti, Memoria”, moderato da Ermanno Taviani.
Shooting the mafia, è un ritratto sulla vita professionale e umana di Letizia Battaglia, prima donna europea a ricevere nel 1985, a New York, il Premio internazionale Eugene Smith e nel 1999 il premio, Mother Johnson Achievement for Life. Il documentario uscirà nelle sale italiane dall’1 al 4 dicembre 2019 distribuito da I Wonder Pictures/Unipol Biografilm Collection. Sabato 14 settembre Letizia Battaglia riceverà il Premio Irritec Sicilia.Doc.
Grande attesa venerdì 13 settembre per la presenza dello scrittore israeliano Abraham Yehoshua, un intellettuale in prima linea nel dibattito pubblico su Israele e sull’ebraismo, che si è sempre distinto per aver affrontato con impegno il rapporto della difficile convivenza tra i popoli nella complessità del dialogo interreligioso e culturale. Un tema non solo attuale ma proprio dello spirito del SalinaDocFest da sempre attento al dialogo tra i popoli nel Mediterraneo. Fabio Ferzetti dialogherà con Abraham Yehoshua in un incontro con il pubblico del festival e Valentina Carnelutti si cimenterà in un reading di brani tratti da Il Tunnel, ultimo romanzo dello scrittore israeliano (Einaudi 2018) a cui seguiranno le letture di brani tratti da Un divorzio Tardivo, romanzo del 1982 (Einaudi 2005). A chiusura dell’incontro a Abraham Yehoshua andrà il prestigioso Premio Ravesi “Dal testo allo schermo”.
La presenza di Yehoshua sarà inoltre nella preziosa testimonianza del documentario Il Filo dell’Alleanza di Francesco Miccichè e Daniela Papadia che, in world-premiere, aprirà il concorso del SalinaDocFest l’11 settembre. Il documentario è il racconto della creazione di un opera d’arte dell’artista palermitana Daniela Papadia. Un grande arazzo, che raffigura la mappa del Mediterraneo come rappresentazione del genoma umano, realizzato da donne israeliane, palestinesi, druse e beduine che simbolicamente vogliono ricucire gli strappi delle guerre fratricide in una regione martoriata dal dolore.
Tra i grandi ospiti del festival la sera del 13 settembre Marco Bellocchio sarà nella piazza di Santa Marina a Salina per la proiezione speciale del suo ultimo film Il traditore. Presentato a Cannes e vincitore di ben 7 Nastri d’Argento. Il film, sulla vita di Tommaso Buscetta, interpretato da Pierfrancesco Favino, sarà preceduto da un incontro con il regista moderato dal critico Enrico Magrelli. Ospite dell’incontro l’attore Vincenzo Pirrotta, che ne Il Traditore, interpreta Luciano Liggio “la primula rossa di Corleone”.
Sempre per la Sezione “Cinema e Storia” la mattina di sabato 14 settembre sarà proiettato Buongiorno, notte che racconta il rapimento e la detenzione da parte delle Brigate Rosse, di Aldo Moro nel 1978 e che vede Roberto Herlitzka nei panni di Moro. Alla proiezione seguirà l’incontro moderato da Enrico Magrelli, con Marco Bellocchio e Ermanno Taviani, storico del terrorismo che lavorò al film per le ricerche d’archivio. All’incontro interverrà Alessandro Rais Direttore di Sicilia Film Commission. Sempre sabato 14 settembre Marco Bellocchio riceverà da Alessandro Belli il Premio Ave – Energia Della Poesia, Poesia Dell’energia.
Sono sette i documentari, nazionali e internazionali che concorreranno per il Premio Tasca d’Oro e Premio Signum del Pubblico. A decretare il vincitore la giuria composta dai registi Claudio Giovannesi e Nicolas Philibert e dal fotografo Francesco Zizola.
Da quest’anno ai premi del SalinaDocFest si aggiunge anche la Menzione Speciale WIF – Women in Film, volta a premiare il documentario che più contribuisca a una riflessione sulla condizione femminile nel cinema. La giuria del premio sarà composta da Kissy Dugan, Presidente di WIF, dall’attrice Valentina Carnelutti e dalla regista Antonietta De Lillo.
Aprirà il concorso del SalinaDocFest, in world-premiere , l’11 settembre Il Filo dell’Alleanza di Francesco Miccichè e Daniela Papadia. Il documentario distribuito da Istituto Luce Cinecittà uscirà nelle sale in autunno.
Sono cinque i documentari in anteprima siciliana. Freedom Fields di Naziha Arebi, segue tre donne e la loro squadra di calcio nella Libia post-rivoluzionaria mentre nel paese incombe la guerra civile e le speranze utopiche della primavera araba iniziano a svanire.
Gods Of Molenbeek di Reetta Huhtanen, è ambientato nel quartiere di Molenbeek a Bruxelles, dipinto dai media come uno dei centri del jihadismo. Per Aatos di sei anni e la sua amica Amine, si tratta solo di un luogo familiare. La brutalità del mondo adulto si fa conoscere ai loro occhi di bambini quando i terroristi fanno esplodere una bomba nel quartiere.
La Scomparsa Di Mia Madre di Beniamino Barrese. Protagonista Benedetta Barzini, madre del regista. La prima grande top model italiana negli anni ’60, musa di Andy Warhol, Salvador Dalì, Irving Penn e Richard Avedon. Femminista militante, a 75 anni, stanca dei ruoli, desidera lasciare tutto per raggiungere un luogo lontano dove scomparire. Turbato da questo progetto suo figlio Beniamino comincia a filmarla, determinato a tramandarne la memoria. Questi primi 4 documentari saranno programmati l’11 settembre.
Saranno presentati invece il 12 settembre The Lone Girl di Marco Amenta, il documentario sull’ultima cowboy italiana, un mestiere arcaico e prettamente maschile, ereditato dal padre e che nessuno vuole più fare.
Il Varco di Federico Ferrone e Michele Manzolini, reduce dalla premiere veneziana, è distribuito da Istituto Luce Cinecittà. Il documentario prende spunto da fatti e documenti storici ma è una storia di pura fantasia. Nell’estate del 1941, un soldato italiano parte in treno per il fronte sovietico. L’esercito fascista è alleato di quello nazista e la vittoria appare vicina. Il treno attraversa mezza Europa, avventurandosi nello sterminato territorio ucraino ma l’entusiasmo va scemando e il desidero di tornare a casa prevale su tutto.
Chiude il concorso giovedì 12 l’anteprima nazionale Le Pays di Lucien Monot. Protagonisti Chady e David che lavorano sulle imbarcazioni da trasporto del Lago di Ginevra. Sulle acque del lago i due condividono la stessa malinconia e sensazione di sradicamento dai propri paesi di origine sviluppando una strana intimità.
Tra i momenti salienti del festival la sera di mercoledì 11 settembre Agostino Ferrente, nella piazza di Malfa, riceverà il Premio Lady Wilmar per il documentario Selfie che sarà proiettato a seguire per il pubblico del Festival. Protagonisti due sedicenni napoletani alla scoperta del mondo attraverso la lente di ingrandimento del proprio telefonino.
Chiude la prima giornata di Festival il concerto “Selfie – autoritratti in musica” con Andrea Pesce Defa, Valerio Vigliar (del collettivo Angelo Mai) alla presenza straordinaria di Petra Magoni.
Nel pomeriggio di giovedì 12 si svolgerà l’incontro tra Nicolas Philibert e il critico cinematografico Fabio Ferzetti con la proiezione del documentario Être et Avoir sugli alunni di una classe scolastica in un piccolo villaggio dell’Alvernia e sul difficile compito del loro maestro durante l’intero anno scolastico.
La sera del 12 nella piazza di Santa Marina Claudio Giovannesi per Sguardi di Cinema riceverà il Premio SIAE. Al termine della premiazione sarà proiettato La paranza dei bambini, premiato con la Miglior Sceneggiatura al Festival di Berlino.
Tra gli eventi da non perdere l’anteprima nazionale dello spettacolo teatrale “Refugees il respiro dei migranti – Salina Opera Paese” che sabato 14 settembre a Santa Marina chiuderà l’edizione 2019 del festival.
Lo spettacolo itinerante, ideato, scritto e diretto da Ugo Bentivegna sul tema quanto mai attuale dei migranti con la collaborazione di Lorenza Fruci e le musiche originali di Mario Incudine, codirettore artistico della sezione musica e spettacoli del SalinaDocFest, vedrà il coinvolgimento degli abitanti di Salina che, per la prima volta, si mescoleranno con attori professionisti in un cunto collettivo che darà vita a una vera e propria “Opera Paese”. Protagonista di questa rappresentazione inedita, prodotta da Fattore K, l’isola di Salina e i suoi abitanti che saranno coinvolti come interpreti essi stessi della storia accanto a Marianella Bargilli, Mario Incudine, Ugo Bentivegna, Enrica Arcuri protagonisti dello spettacolo. Il coinvolgimento degli abitanti di Salina vuole farsi portavoce di un forte messaggio di accoglienza contro il populismo che alimenta il discorso dell’odio dilagante. “Refugees il respiro dei migranti – Salina Opera Paese” a partire dal SalinaDocFest comincerà un viaggio itinerante che avrà una seconda tappa a Palermo.
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