Les chevaux voyageurs
VENEZIA 76 : RECENSIONE DI ANNA PICCINI (7 sett 19)
(Credits e sinossi da cinematografo.it)
Les chevaux voyageurs
FRANCIA – 2019
35 anni in compagnia di Zingaro, il maestoso e nero cavallo frisone che ha dato il nome al suo circo teatrale e ha
creato la sua leggenda. Il “Re dei Cavalli” Bartabas (al secolo Clément Marty) ripercorre la sua opera artistica con un viaggio iniziatico tra passato e presente che riassume la sua poetica, le coreografie, un’idea del teatro e dell’arte che sono vita e pensiero, forma e bellezza sublimati nel rapporto tra l’uomo e l’animale.
- Regia:
- Attori:
- Sceneggiatura: Bartabas
- Fotografia: Bartabas
- Montaggio: Tatiana Andrews
- Suono: Pierre-Yves Hossepied
- Altri titoli:
Time of the Untamed
- Durata: 93′
- Colore: C
- Genere: DOCUMENTARIO
- Tratto da: Basato sugli spettacoli della compagnia del Théâtre Équestre Zingaro
- Produzione: PRODUTTORE GILDAS LE ROUX. PRODUZIONE LA COMPAGNIE DES INDES. CO-PRODUTTORE NATHANAËL KARMITZ, CO-PRODUZIONE MK2 IN COLLABORAZIONE CON LE THÉÂTRE EQUESTRE ZINGARO
NOTE
– FILM DI CHIUSURA FUORI CONCORSO ALLE XVI GIORNATE DEGLI AUTORI (VENEZIA, 2019)
RECENSIONE : Anche la 16esima edizione delle Giornate degli Autori chiude in bellezza come il concorso principale della 76esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, all’insegna della altissima qualità’. Bartabas , nome d’arte di Clément Marty, mostra tutto il suo talento, non solo di uomo in grado di entrare in totale empatia con i cavalli, ma anche di filmaker. Dopo due film di finzione (nel ’93, in concorso a Cannes, e nel ’99), con questo film raccoglie le meraviglie dei suoi straordinari spettacoli durante un lungo arco di 35 anni di carriera. Un eccezionale viaggio non solo fisico, ma anche culturale, che attraversa diverse culture e diverse musicalità. Vedendo il film si gioisce del privilegio di vedere cose mai viste. Spettacoli straordinari. Che richiedono, ciascuno, più di tre anni di preparazione. E che mostrano le relazioni che si possono istaurare tra persone e tra persone ed animali. Degli spettacoli, Bartabas cura tutto, dalle coreografie, alla ideazione, alla regia. Le danze che realizzano i cavalli hanno dello sbalorditivo. Bartabas dice che non ci sono segreti nell’ottenere questo. Basta l’ascolto dei cavalli. Il film e’ di una eleganza sopraffina. Con figure che si stagliano sul sfondo nero, in squarci di luci caravaggesche. Coreografie visionarie (da antologia quella con i cori tibetani con cupola trasparente, tutta virata sulla predominanza di rossi, con cavallo e stuolo di oche bianche che lo seguono battendo le ali). Testi fuori campo alti, colti, profondi, filosofici ed esistenziali. Un capolavoro.
VALUTAZIONE SINTETICA COMPLESSIVA : 9/10