MOFFIE
VENEZIA 76 : RECENSIONE DI Catello Masullo (4 sett 19)
(Credits e sinossi da cinematografo.it )
MOFFIE
Orizzonti
Regia: | Oliver Hermanus |
Produzione: | Portobello Productions (Eric Abraham, Jack Sidey) |
Durata: | 103’ |
Lingua: | afrikaans, inglese |
Paesi: | Sud Africa, Regno Unito |
Interpreti: | Kai Luke Brummer, Ryan de Villiers, Matthew Vey, Stefan Vermaak, Hilton Pelser |
Sceneggiatura: | Oliver Hermanus, Jack Sidey |
Fotografia: | Jamie D Ramsay |
Montaggio: | Alain Dessauvage, George Hanmer |
Scenografia: | Franz Lewis |
Costumi: | Reza Levy |
Musica: | Braam du Toit |
Suono: | Stéphane de Rocquigny |
/ SINOSSI
Essere un moffie [checca] significa essere debole, effeminato, fuori legge. È il 1981 e il governo di minoranza bianca del Sudafrica è coinvolto in un conflitto al confine meridionale con l’Angola. Come tutti i ragazzi bianchi che hanno più di sedici anni, Nicholas Van der Swart deve prestare due anni di servizio militare obbligatorio per difendere il regime dell’apartheid. La minaccia del comunismo e “die swart gevaar” (il pericolo nero) sono più vivi che mai. Ma questo non è l’unico pericolo che Nicholas si trova ad affrontare. Deve sopravvivere alla brutalità dell’esercito: cosa che diventa ancor più difficile quando nasce un legame tra lui e un commilitone.
COMMENTO DEL REGISTA
Il titolo del film è un termine Afrikaans dispregiativo per ‘gay’. Moffie è l’arma sudafricana della vergogna, usata per opprimere i gay o gli uomini effeminati. Quando ti chiamano in questo modo per la prima volta, ti nascondi. Ti cancelli. È il momento in cui, per la prima volta, fingi di essere qualcun altro. Istantaneamente, ti rendi conto di essere visibile. Tutto ciò che sai di questa parola è che significa che sei sbagliato. Durante l’apartheid, proprio come una donna o un uomo di colore, saresti stato una vergogna. E quindi dovevi far sparire, nascondere, uccidere il moffie dentro di te. Questo è un film su come sono stati cresciuti e formati gli uomini sudafricani bianchi per quasi un secolo.
PRODUZIONE/DISTRIBUZIONE
PRODUZIONE: Eric Abraham & Jack Sidey – Portobello Productions
12 Penzance Place
W11 4PA – London, United Kingdom
Tel. +44 7736273656
jack@portobelloproductions.com
DISTRIBUZIONE INTERNAZIONALE: Abraham Eric – Portobello Film Sales
Aabenraa 23
2 1124 – Copenhagen, Denmark
Tel. + 447836560561
sales@portobellofilmsales.com
UFFICIO STAMPA ITALIANA: Manuela Cavallari – Fosforo Press
Manuela.cavallari@fosforopress.com
UFFICIO STAMPA INTERNAZIONALE:
Tel. +44 (0) 7785 2463 77
charles@charlesmcdonald.co.uk
matthew@matthewsanders.org.uk
RECENSIONE : Il giovane regista Oliver Hermanus, in occasione della presentazione del suo film in anteprima alla mostra di Venezia ha dichiarato di aver voluto rifuggire da ogni cliché tipico dei film sugli addestramenti militari. Devo dire, pero’che non ci e’ riuscito più di tanto. Il film e’ certamente efficace e ben confezionato nel descrivere la brutalità dell’educazione dei giovani militari. Basato sull’annientamento della personalità, sulla prevaricazione, sulla vessazione. E soprattutto su un machismo tossico e malato. Ma di film cosi’ ne ho visto decine. Ed anche le pulsioni omo tra soldati non sono particolarmente originali. Francamente nella sezione Orizzonti di Venezia mi sarei aspettato qualcosa di nuovo, se non nel soggetto, almeno nel linguaggio.
Curiosità, ho chiesto al regista: “come avete lavorato sule musiche? Avete alternato brani classici, mi e’ sembrato di riconoscere il Piano Trio di Shubert, che aveva usato anche Stanley Kubrick in Barry Lyndon, ma anche Bellini, con altri brani. E’ per commentare gli stati d’animo nei momenti topici?”. La risposta di Oliver Hermanus :”ha perfettamente ragione. Durante il montaggio cercavo musiche che dessero energia al sentimento espresso dal cinema. Nella musica classica , anche di Bach”.
VALUTAZIONE SINTETICA COMPLESSIVA : 6.8