SE C’È UN ALDILÀ SONO FOTTUTO. VITA E CINEMA DI CLAUDIO CALIGARI
VENEZIA 76 : RECENSIONE DI Catello Masullo (7 sett 19)
(Credits e sinossi dal sito della biennale)
SE C’È UN ALDILÀ SONO FOTTUTO. VITA E CINEMA DI CLAUDIO CALIGARI
Venezia Classici Documentari
Regia: | Simone Isola, Fausto Trombetta |
Produzione: | Kimerafilm (Paolo Bogna, Simone Isola), Rai Cinema, Minerva Pictures |
Durata: | 105’ |
Lingua: | italiano |
Paesi: | Italia |
Interpreti: | Valerio Mastandrea, Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Silvia D’Amico, Roberta Mattei, Adelina Ponti |
Fotografia: | Maurizio Calvesi |
Montaggio: | Mario Marrone |
Musica: | Marco De Annuntiis |
COMMENTO DEI REGISTI
Più di qualcuno in questi due anni ha sollecitato la realizzazione di un film su Claudio Caligari. Abbiamo preferito far scorrere del tempo per riflettere e reprimere un po’ di disagio nell’affrontare la sua storia. Forse perché detestiamo la retorica, ma anche la retorica sulla retorica, il cinismo, la volontà di trarre conclusioni dietro la tastiera di un computer. Ora, a distanza di qualche anno dall’uscita di Non essere cattivo, è possibile accostarsi a un personaggio così complesso e al tempo stesso affascinante con il dovuto distacco e con la necessaria lucidità. Pochi incontri non possono bastare a carpire l’essenza di un uomo di sessantasette anni, con un intenso vissuto alle spalle. Le impressioni che si traggono non possono che essere parziali, magari lontane dalla realtà. Non è dunque nostro obiettivo rispondere ai soliti quesiti, al perché Claudio Caligari si sia ritrovato più o meno coscientemente ai margini del sistema cinematografico né indagare sui torti subiti e sui mancati riconoscimenti. Ora più che mai sono i film a parlare di lui e a farcelo conoscere. Vogliamo semplicemente riflettere sul percorso di un autore coerente con le proprie idee di cinema e di vita, geloso delle sue convinzioni, intransigente anche con sé stesso, che ha riversato la sua personalità nelle poche opere che è riuscito a realizzare con quella libertà espressiva che riteneva inderogabile.
PRODUZIONE/DISTRIBUZIONE
PRODUZIONE 1: Paolo Bogna, Simone Isola – KIMERAFILM Srl
Via Col di Lana 11
00195 – Roma, Italy
Tel. 3289224686
paolobogna@kimerafilm.com
www.kimerafilm.com
https://www.facebook.com/kimerafilm
PRODUZIONE 2: RAICINEMA
Piazza Adriana 12
00193 – Roma, Italy
Tel. 06 33179601
gabriele.genuino@raicinema.it
PRODUZIONE 3: MINERVA PICTURES
Via del Circo Massimo 9
00153 Roma, Italy
Tel. 06 84242430
f.delise@minervapictures.com
https://www.facebook.com/minervapictures/
DISTRIBUZIONE INTERNAZIONALE: MINERVA PICTURES
Via del Circo Massimo 9
00153 Roma, Italy
Tel. 06 84242430
f.delise@minervapictures.com
https://www.facebook.com/minervapictures/
UFFICIO STAMPA: Francesca Polici e Licia Gargiulo
francesca.polici@gmail.com
licia.gargiulo@gmail.com
RECENSIONE : Film imprescindibile per i cinefili. Ci racconta la storia straordinaria di un filmaker straordinario, Claudio Caligari. Soli tre film realizzati in 32 anni (in effetti si dovrebbe dire tre film e mezzo, visto che “Anni Rapaci”, del 2005 non e’ stato mai completato): “Amore Tossico” nel 1983, “L’Odore della Notte”, nel 1998, “Non Essere Cattivo”, nel 2015. Ma più’ di 30 film scritti e tentati disperatamente di girare. Un regista/sceneggiatore controcorrente. Scomodo, con una disponibilità’ al compromesso molto prossima allo zero. Sempre fedele alla propria visione e concezione di cinema. Prima di debuttare nel cinema di finzione , aveva realizzato alcuni documentari sul mondo della droga e sui collettivi militanti degli anni Settanta, che gli avevano formato l’urgenza di raccontare quel mondo. Con “Amore tossico”, interpretato da attori non professionisti, ottenne il Premio speciale nella Sezione De Sica alla Mostra internazionale del Cinema di Venezia, numerosi altri riconoscimenti – anche internazionali – e negli anni si rivela un vero e proprio “cult movie”. Tra la sua prima e seconda regia passano ben quindici anni: è infatti il 1998 quando Caligari presenta ancora a Venezia ma fuori concorso, “L’odore della notte”, una storia ambientata sullo sfondo della malavita romana tratta da un romanzo di Dido Sacchettoni e interpretata da Valerio Mastandrea, Marco Giallini e Giorgio Tirabassi. Passano altri 17 anni e nel 2015 il regista finisce finalmente di montare il suo terzo film, “Non essere cattivo”, pure arrivato a Venezia, dove merita il Premio di Critica Sociale Sorriso Diverso, la cui giuria ho avuto l’onore di presiedere. E’la fase di realizzazione di questo ultimo film che fa la parte del leone di “Se c’e’ un’ aldilà sono fottuto”. Emblematica per raccontare la tempra da eroe, in quanto le riprese sono state effettuate quando Caligari era già’ divorato dal male che ce lo ha portato via esattamente due giorni dopo che ne aveva terminato il montaggio con il fido Mauro Bonanni e dicendo a sua madre che aveva in testa già’ altri 3 film da fare. . Ed anche questo terzo film era uno di quelli che non si doveva fare, perche’ scomodo. Ci e’ voluta una celeberrima lettera aperta di Valerio Mastandrea a Martin Scorsese (che esordiva con un geniale “Caro Martino…”), per sbloccare gli ultimi indecisi. Questo documentario, bellissimo e trascinante, ci regala un ritratto di un artista intransigente, sempre sicuro di quello che voleva e della sua idea di cinema, di un artista originale e dalle doti profetiche (come lo sono i grandi artisti), avendo, infatti, scritto due film (mai fatti) che anticipavano il fenomeno della ‘ndrangheta a Milano e quello delle baby squillo dei Parioli di Roma. Il film ci regala anche il ritratto di un uomo solo, come i personaggi dei suoi film. Ma che si era guadagnato la stima e la vera amicizia di tanti. Primo tra tutti Valerio Mastandrea, il vero motore della realizzazione del suo ultimo film. Da non perdere.
VALUTAZIONE SINTETICA COMPLESSIVA : 8