MEMORY ISLAND (recensione di Catello Masullo)
scritto e diretto da Roberto Leoni con Lorenzo Patané e Giovanni Visentin Italia 2019 8′ prodotto da MDL Motus
Directed by
Roberto Leoni |
Writing Credits (in alphabetical order)
Roberto Leoni |
Cast
Lorenzo Patané | … | Samir | |
Giovanni Visentin | … | Nazi |
Produced by
Mario D’Andrea | … | producer |
Music by
Giovanni Cernicchiaro |
Cinematography by
Roberto Romei |
Film Editing by
Andrea Zoppis |
Production Management
Cristiana Bini | … | post-production supervisor |
Runtime | 8 min |
Color | Color (Black & White and Color) |
Recensione : Per fare un capolavoro serve un grande artista. E Roberto Leoni lo e’. Regista e sceneggiatore di fama internazionale, ha scritto quasi un centinaio di film di ogni genere: da film d’azione con Kirk Douglas o Roger Moore ai film d’autore come Santa Sangre di Alejandro Jodorowsky in selezione ufficiale a Cannes, ripresentato tra i Classici di Cannes e considerato dall’Empire uno dei 500 migliori film di tutti i tempi. “Memory Island”, da non confondere con l’omonimo documentario russo di Diana Galimzyanova, curiosamente pure del 2019, e’ un film fulminante. In soli 8 minuti costruisce una storia, la fa tornare indietro nel tempo di 76 anni, e la riporta ad oggi, con la magia del cinema. Geniale uso del mezzo espressivo. Che ci investe, ci travolge, con una emozione di cui si sente la necessaria urgenza, oggi, come allora. Superlativa la contestualizzazione. Con asciutte ed efficaci didascalie come quella posta ad esergo iniziale : “L’isola Tiberina sorge al centro del Tevere, tra Trastevere e l’antico Ghetto, da sempre testimone della storia millenaria di Roma, conserva la memoria del “sabato nero”, la retata nazista del 16 ottobre 1943, iniziata alle 5 del mattino”. E con dialoghi secchi e brevi, ma genialmente illuminanti, come quello iniziale tra l’anziano ebreo Theodor (cui il film e’ dedicato, da poco scomparso) ed il giovane albanese Samir, davanti all’entrata della chiesa di San Bartolomeo all’Isola : “I nazisti catturarono i miei genitori, proprio qui, mentre provavano a nascondersi nell’Ospedale Fatebenefratelli. / Capisco. Sono albanese. I miei nonni sono morti in un Gulag di Stalin”. Ed il film racconta ancora, il senso più profondo della storia : “Durante la seconda guerra mondiale, gli albanesi mussulmani salvarono più di 2000 ebrei… un grande messaggio per tutti, nel segno dei valori che ci uniscono e che non conoscono barriere identitarie, culturali e religiose” (citazione di Renzo Gattegna, presidente Ucei, Unione Comunità Ebraiche Italiane): e l’esergo finale di Izzeddin Elzir, Presidente Ucoii, Unione Comunità e Organizzazioni Islamiche in Italia : “In Albania tanti mussulmani hanno accolto i loro fratelli ebrei, perché, secondo il concetto coranico, chi salva una vita, salva tutta l’umanità!”. E, infine, il monito della Comunità di Sant’Egidio : “Senza memoria non c’e’ futuro”. Il film e’ impreziosito da apporti di grandi professionisti del settore : Anna Donati per i costumi, Roberto Romei per la fotografia, Giovanni Cernicchiaro per le musiche, Andrea Zoppis per il montaggio, Cristiana Bini per l’auto regia e la supervisione alla post produzione. Un imperdibile capolavoro, alto ed imprescindibile, da far vedere nelle scuole di ogni ordine e grado e che sarà opportunamente valorizzato dalla Produzione Tulipani di Seta Nera nell’ambito della Giornata di Critica Sociale alla Festa Internazionale del Cinema di Roma, Giovedì 25 Ottobre, ore 17.30, presso l’Auditorium Arte /Roma Lazio Film Commission, con una Master Class dedicata, condotta dallo stesso regista, Roberto Leoni, con l’intervento di Carlo Brancaleoni di Rai Cinema, del regista Mimmo Calopresti e del Direttore Artistico della Festa di Roma, Antonio Monda, moderata dal Direttore Artistico e dal Presidente di Tulipani di Seta Nera, rispettivamente Paola Tassone e Diego Righini. .
VALUTAZIONE SINTETICA : 10.