ROMA XIV (2019) : La belle époque (Recensione di Rossella Pozza)
(credits e sinossi da cinematografo.it)
La belle époque
FRANCIA – 2019
Victor, un sessantenne disilluso, vede la sua vita sconvolta nel giorno in cui Antoine, un brillante imprenditore, gli offre un nuovo tipo di attrazione: mescolando artifici teatrali e ricostruzione storica si può tornare indietro in un tempo desiderato. Victor sceglie quindi di rivivere la settimana più memorabile della sua vita: quella in cui, 40 anni prima, incontrò il suo grande amore…
- Regia:
- Attori:
– Victor,
– Antoine,
– Margot,
– Marianne,
,
,
– Maxime,
– Amélie,
– Adrien,
– Maurice/Yvon/Hemingway,
– Gisèle/compagna di Margot,
– Freddy/Hans Axel Von Fersen
- Soggetto: Nicolas Bedos
- Sceneggiatura: Nicolas Bedos
- Fotografia: Nicolas Bolduc
- Musiche: Nicolas Bedos, Anne-Sophie Versnaeyen
- Montaggio: Anny Danché, Florent Vassault
- Scenografia: Stéphane Rosenbaum
- Costumi: Emmanuelle Youchnovski
- Suono: Rémi Daru, Séverin Favriau, Jean-Paul Hurier
- Durata:110′
- Colore:C
- Genere:COMMEDIA, DRAMMATICO
- Specifiche tecniche:ARRI ALEXA MINI
- Produzione:FRANÇOIS KRAUS, DENIS PINEAU-VALENCIENNE PER LES FILMS DU KIOSQUE, IN CO-PRODUZIONE CON PATHÉ, ORANGE STUDIO, FRANCE 2 CINÉMA, HUGAR PROD, FILS, UMEDIA
- Distribuzione:I WONDER PICTURES
- Data uscita7 Novembre 2019
NOTE
– REALIZZATO IN ASSOCIAZIONE CON: LA BANQUE POSTALE IMAGE 12, INDÉFILMS 7, SG IMAGE 2017, PALATINE ÉTOILE 16, UFUND ; CON LA PARTECIPAZIONE DI: CANAL+, CINÉ+, FRANCE TÉLÉVISIONS; CON IL SOSTEGNO DELLA RÉGION ÎLE-DE-FRANCE.
– FUORI CONCORSO AL 72. FESTIVAL DI CANNES (2019).
– PRESENTATO ALLA XIV FESTA DEL CINEMA DI ROMA (2019) | SEZIONE ‘TUTTI NE PARLANO’
Recensione di Rossella Pozza: Una bella sorpresa viene dalla Francia e dal Festival di Cannes, nella sezione “Tutti ne Parlano” (un titolo di sezione che dice tutto). Un film originale e geniale. Che si prende anche un po’ gioco delle ricostruzioni calligrafiche in costume nelle quali il cinema anglosassone e’ imbattibile specialista. Ed e’ perfino autoironico, quando l’alter ego del regista, interpretato da Guillaume Canet, che fa il regista della vita degli altri, lo fa anche della sua stessa vita. Costruzione fascinosa, e fantasiosa, grande ritmo, una colonna sonora memorabile ed emozionante, uno stuolo di attori immensi. In definitiva “la Belle Epoque” e’un film splendido.
Curiosità. Ho chiesto al regista: “volevo ringraziare per questo splendido film che mi ha fatto riflettere. Come mai Martin Eden, di cui c’e’ in sala adesso la versione cinematografica dell’italiano Pietro Marcello ?”. Nicolas Bedos ha cosi’ risposto : “perché il personaggio di Antoine, che si differenzia molto da me, il padre Viktor che gli ha dato l’accesso di fare il mestiere di oggi. Gli ha prestato quel libro per la progressione sociale. Sedurre una ragazza di famiglia borghese. La struttura : si ha la intuizione di avere poco tempo. Non si può sviluppare tutto. Ci sarebbe voluta una serie. Non avevo il tempo di sviluppare i rapporti tra Viktor e Antoine. Il libro di Martin Eden dice molto, e del film di Pietro Marcello si dice in Francia sia molto bello”.
Curiosità. Catello Masullo ha chiesto al regista: “Nicolas come hai lavorato alle musiche? Ed alla scelta di brani eterni come quelli di Billie Holliday, un meraviglioso tango di Carlos Gardel, Por la Cabeza, che fa scaturire una delle espressioni più intriganti e seducenti della deliziosa Fanny Ardant. Come raccontano i personaggi, le atmosfere, i sentimenti ed i sentori queste musiche?”. La risposta : “le mie prime emozioni da cineasta sono legate ai film musicali. E penso a cose molto diverse, Amadeus, All that jazz, oppure Scorsese. Commistioni tra musiche e immagini . la musica non e’ sempre facile, da scegliere e comporre, specie per una scena che inizia in leggerezza e finisce in cose sentimentali. Sono sentimenti diversi. Le musiche funzionano bene per l’inizio e non per la fine della scena. Ed occorre scegliere melodie discrete che si possano infilare in una scena, in un dialogo. Billie Holliday per la discrezione delle sue emozioni mi e’ sembrata una scelta giusta. Il montaggio e’ una fase aperta. Abbiamo scelto il grado di emozione. Billie Holliday aveva registrato in una sala dei sobborghi di Chicago, era già ammalata. C’era molta malinconia. Mi aveva sconvolto. Grazie di aver sottolineato questo punto. Che ha il tango che era molto adatto per la signora Ardant”.
Valutazione sintetica : 8.5