ROMA XIV (2019) : Pavarotti (Recensione di Rossella Pozza)
Pavarotti
2019
Il documentario racconta la storia, la voce, i segreti e la leggenda del tenore Luciano Pavarotti e del suo incredibile percorso, da figlio di un fornaio a superstar internazionale capace di trasformare per sempre il mondo dell’opera.
- Regia:
- Sceneggiatura: Mark Monroe
- Montaggio: Paul Crowder
- Altri titoli:
Pavarotti, genio per sempre
- Colore:C
- Genere:DOCUMENTARIO
- Produzione:POLYGRAM ENTERTAINMENT, IMAGINE ENTERTAINMENT, WHITE HORSE PICTURES CON DIAMOND DOCS
- Distribuzione:NEXO DIGITAL
- Data uscita28 Ottobre 2019
NOTE
– REALIZZATO IN COLLABORAZIONE CON TIMVISION E WILDSIDE.
– PRODUTTORI ESECUTIVI: LORENZO GANGAROSSA, MARIO GIANANI E LORENZO MIELI.
– PRESENTATO ALLA XIV EDIZIONE DELLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA (2019) | SELEZIONE UFFICIALE
Recensione di Rossella Pozza: In genere un documentario biografico se ha per oggetto un grande personaggio, e’ anche un grande film. Ma non e’ sempre così e non sempre e’ scontato. La chiave di lettura che Ron Howard ha trovato, dopo che la sua squadra ha vagliato migliaia di documenti, e’ stata quella di raccontare la vita di Pavarotti attraverso le sue interpretazioni delle arie liriche più famose. Proprio perché non si e’ trattato in genere di interpretazioni o di esibizioni, ma di fenomeni di instaurazione di empatiche emozioni. Ed e’ l’emozione a farla da padrone in questo film. Una emozione prolungata, quasi continua. Da groppo alla gola. Un film che si rivolge ad un pubblico ampio. Molto più ampio di quello dei melomani specialistici. Proprio lo stesso pubblico al quale Pavarotti, specie quello dell’età’ matura, ha voluto rivolgersi. Non era facile operare le scelte nell’immane repertorio che riguarda Pavarotti. Specie perché la famiglia e la fondazione hanno messo a disposizione del film archivi privati sterminati e largamente inediti. Meraviglioso l’esergo, con le immagini rubate di un Pavarotti che improvvisa in uno sperduto teatro nel bel mezzo dell’Amazzonia. Trascinante il concerto a Caracalla dei tre tenori. Entusiasmante il bis del finale, sull’aria pucciniana di Nessun Dorma. Scopriamo un Pavarotti in parte non conosciuto dai media, nonostante la continua sovra esposizione. Un Pavarotti filantropo, che ha creato decine di conservatori per bambini meno fortunati. Dedito a straordinarie opere di bene. Ma anche di un uomo gaudente, che viaggiava sempre con 28 valigie, molte delle quali destinate alla sua personale cucina, che portava sempre con sé in tutte le parti del mondo, per conquistare gli amici con la gola. Un uomo con un sorriso perenne e contagioso. Capace di afferrare e gustare fino in fondo ogni attimo della sua incredibile esistenza. Imperdibile.
Valutazione sintetica : 9