ROMA XIV (2019) : Share  (recensione di Catello Masullo)

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 (credits e sinossi da cinematografo.it)

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USA – 2019

Dopo aver scoperto un inquietante video virale di quella drammatica notte che non ricorda, Mandy, una ragazza di sedici anni, deve cercare di ricostruire cosa le sia successo. Basato sul cortometraggio di Bianco del 2015 con lo stesso titolo.

  • Regia: 

Pippa Bianco

  • Attori: 

Rhianne Barreto

– Mandy,

Charlie Plummer

– Dylan,

Poorna Jagannathan

– Kerri,

J.C. MacKenzie

– Mickey,

Nicholas Galitzine

– A.J.,

Lovie Simone

– Jenna,

Danny Mastrogiorgio

– Tony,

Kimmy Choi

– Channel 14 Reporter,

Darlene Cooke

– Principale,

Christian Corrao

– Tyler

NOTE

– PROIEZIONE SPECIALE AL 72. FESTIVAL DI CANNES (2019).

– PRESENTATO ALLA XIV FESTA DEL CINEMA DI ROMA (2019) | SEZIONE ‘TUTTI NE PARLANO’

Recensione di Catello Masullo :

La giovane regista newyorkese pensava da tempo di fare questo film. Per convincere i produttori a finanziarlo, ne ha fatto prima un corto, nel 2015, che ha ricevuto molti riconoscimenti. E finalmente lo ha esploso nel suo lungometraggio di esordio. Un film importante su un tema sempre attuale, quello della violenza sulle donne. Una violenza che può non essere solo fisica. Ma può avere le dimensioni devastanti della pubblica gogna mediatica, che di danni ne fa anche di più. Un film che racconta. Non giudica. Non da messaggi. Fornisce solo indizi. A volte insufficienti. Certamente ci fa riflettere sul fatto che solo un cambiamento di cultura e di mentalità’ potrà, forse, un giorno, scongiurare il ripetersi di questi fatti.

Curiosità’ , ho chiesto alla regista : “il film racconta le dinamiche del potere maschile basato sulla sostanziale impunità ed omertà tradizionale, chi si ribella alle quali e’ punito, marginalizzato e messo nel tritacarne, come deterrente per far passare la tentazione a qualcuno che volesse nel futuro denunciare? Ma il film pone anche il tema della mancanza di educazione dei ragazzi, incapaci di capire cosa e’ bene e cosa e’ male ed incapaci di capire la gravità di mettere in rete filmati che possono avere effetti devastanti sulle vite delle persone coinvolte?”, La risposta di Pippa Bianco : “grazie, una bellissima domanda. Ho pensato a quel che poteva essere la storia di una persona che fa una esperienza, più un thriller psicologico. La umiliazione del trasgressore che vivono i giovani uomini, ho pensato al voyeurismo nei media. Consumare immagini. Ho pensato al modo in cui si vedono le vite degli altri. La dimensione di genere e la misoginia generalizzata e la misoginia maschile ci sono. Ma anche il voyeurismo della tecnologia. A me non piacciono i film che danno un messaggio e che insegnano su come  comportarsi, credo che sia il ribaltamento di un  punto di vista, volevo dare dignità alle scelte che si fanno. Nell’era del “metoo” e’ facile essere ascoltato. Le persone perché non si fanno avanti, ma volevo anche dare dignità di non portare avanti la cosa.

 

Valutazione sintetica : 7