ROMA XIV (2019) : The Irishman  (Recensione di Rossella Pozza)

ROMA XIV (2019) : The Irishman  (Recensione di Rossella Pozza)

(credits e sinossi da cinematografo.it)

The Irishman

USA – 2018

Le memorie di Frank Sheeran, detto “l’Irlandese” e coinvolto nell’uccisione di Jimmy Hoffa, protagonista del sindacalismo americano tra gli anni Cinquanta e Settanta.

  • Regia: 

Martin Scorsese

  • Attori: 

Robert De Niro

– Frank Sheeran, ‘L’irlandese’,

Al Pacino

– Jimmy Hoffa,

Joe Pesci

– Russell Bufalino,

Harvey Keitel

– Angelo Bruno,

Ray Romano

,

Bobby Cannavale

– Joe Gallo,

Anna Paquin

,

Stephen Graham

,

Stephanie Kurtzuba

,

Jack Huston

,

Kathrine Narducci

,

Jesse Plemons

,

Domenick Lombardozzi

,

Paul Herman

,

Gary Basaraba

,

Marin Ireland

NOTE

– FILM DI APERTURA DELLA 57° EDIZIONE DEL NEW YORK FILM FESTIVAL (2019)

– PRESENTATO ALLA XIV EDIZIONE DELLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA (2019) | SELEZIONE UFFICIALE

– DAL 27 NOVEMBRE 2019 SU NETFLIX

Recensione di Rossella Pozza: Qualcuno dice, e , sicuramente, ripeterà per l’occasione, che Martin Scorsese fa sempre lo stesso film. Lo si diceva anche di Fellini. E invece l’indiscusso maestro del gangster movie ci stupisce ancora, dal momento che e’ sempre un passo avanti a tutti, nonostante i 76 anni suonati ed un cinema che produce che più classico non si può. Prima di tutto dal punto di vista produttivo. Gli Studios di Hollywood non gli avrebbero mai dato gli oltre 170 milioni di dollari che servivano a Scorsese per costruire questo film epico. Li ha però ottenuti dal gigante Netflix. Che gli ha concesso tutto. La assoluta libertà creativa, tutti i soldi ed il tempo per girare (riprese del film iniziate nell’agosto 2017 a New Yorke, terminate il 5 marzo 2018, oltre 7 mesi, tempi oramai impensabili nelle produzioni correnti, anche le maggiori), tutto il tempo che voleva per la post produzione, oltre 6 mesi, 4 settimane in sala prima della messa in onda sui canali Netflix in 190 paesi al mondo, mentre in genere per le produzioni Netflix l’uscita in sala e’ contemporanea alla messa in onda. Come ha detto Scorsese nella presentazione a Roma del film, un film per poterlo vedere, prima lo si deve fare. Ma le novità non si fermano a questa. Scorsese voleva fare il film con i suoi attori preferiti, che sono suoi coetanei, o quasi. Dovendo coprire un arco temporale di svariati decenni, avrebbe dovuto usare attori giovani per le fasi più datate. Invece usa un procedimento sperimentale di ringiovanimento digitale dei suoi attori. Per farli apparire molto più giovani. Un procedimento la cui sperimentazione era stata avviata dallo stesso Scorsese 4 anni fa, chiamando De Niro a girare nuovamente delle di 29 anni fa, in “Quei Bravi Ragazzi”. Anche in questo il film e’ modernissimo ed alla assoluta avanguardia della tecnica cinematografica. L’idea originaria del film e’ di Bob De Niro, che ha dato da leggere a Scorsese il libro “L’irlandese. Ho ucciso Jimmy Hoffa” di Charles Brandt (ed. Fazi). Ed ha poi indicato Al Pacino per il ruolo sulfureo di Jimmy Hoffa. Il film era il più atteso dell’anno. E non deluderà le aspettative dei fan. Sontuoso, quasi 300 scene girate, un lavoro di montaggio e post produzione immenso, che non si vedeva da decenni. Ricostruzioni storiche strepitose, attori insuperabili, spettatore inchiodato alla poltrona per 3 ore e mezza, cosa rarissima. Eppure una puntina, appena una puntina, di delusione, forse la si può trovare. Forse anche perché quando le aspettative sono così alte ti aspetti il capolavoro assoluto ed insuperabile. Il film ha come tema centrale il trascorrere del tempo. E l’inarrestabile avvicinamenti alla fine naturale di tutte le vite umane. La memoria va al capolavoro di Sergio Leone “C’era una volta in America”. Anche perché il protagonista e’ lo stesso, il monumentale De Niro. Anche se Scorsese ha negato di esserne stato ispirato, quel film ce lo aveva dentro. E , con ogni probabilità l’immensa interpretazione di De Niro, un qualche tributo lo deve a quella che aveva fatto nel film di Leone 35 anni fa. E quindi il paragone a distanza si impone. E Leone batte Scorsese uno a zero per la poesia.

Valutazione sintetica : 8