Gli uomini d’oro (Recensione di Anna Piccini)
ITALIA – 2018
(Credits e sinossi da cinematografo.it)
Torino, 1996. Luigi, impiegato postale con la passione per il lusso e le belle donne, ha sempre sognato la baby pensione e una vita in vacanza in Costa Rica. Quando il sogno si dissolve scopre di essere disposto a tutto, persino a rapinare il furgone portavalori che guida tutti i giorni, perché la svolta della vita è proprio lì, alle sue spalle e il confine fra l’impiegato modello e il criminale è veramente sottile. Anche se dovrà rinunciare ad Anna, la seducente ragazza incontrata in una notte sfrenata. Un colpo grosso, un piano perfetto. Niente armi. Niente sangue. Un disegno criminale per cui avrà bisogno dell’aiuto del suo migliore amico Luciano, ex postino quarantenne insoddisfatto, e soprattutto dell’ambiguo collega Alvise, tutto casa e famiglia e con una vita apparentemente senza scosse. Nella banda anche un ex pugile, il Lupo, tutto muscoli e poche parole, legato a Gina, una donna forse troppo bella e forte per lui, e a Boutique, un couturier d’alta moda con un’insospettabile doppia vita. Ma il crimine non è per tutti e in mano a uomini qualunque – ciascuno con la voglia di intascarsi tutto il bottino – si rivela un gioco pericoloso catapultandoli in un rocambolesco e inestricabile noir metropolitano. Ispirato a una storia vera.
- Regia:
- Attori:
– Alvise,
– Il Lupo,
– Luigi,
– Luciano,
– Gina,
– Anna,
,
– Stilista
- Sceneggiatura: Vincenzo Alfieri, Alessandro Aronadio, Renato Sannio, Giuseppe Stasi
- Montaggio: Vincenzo Alfieri
- Scenografia: Ettore Guerrieri
- Arredamento: Marco Martucci
- Suono: Brando Mosca– (montaggio)
- Colore:C
- Genere:NOIR
- Produzione:FULVIO E FEDERICA LUCISANO PER ITALIAN INTERNATIONAL FILM CON RAI CINEMA
- Distribuzione:01 DISTRIBUTION (2019)
- Data uscita7 Novembre 2019
Recensione di Anna Piccini : Fulvio Lucisano, 90 anni suonati, la maggior parte dei quali impiegati nella inguaribile passione per il cinema, con la figlia Federica, sono un marchio di fabbrica che e’ una garanzia. Di film popolari, gradevoli, garbati, di buona fattura. Danno fiducia, come e’ accaduto più volte in passato, a giovani autori promettenti. Questa volta e’ il caso di Vincenzo Alfieri, che non aveva avuto particolare successo con la sua opera di esordio, il pur interessante “I Peggiori”, pure, coraggiosamente prodotto da Federica e Fulvio Lucisano. Alfieri, ed i produttori, si rifaranno’ sicuramente con questa produzione sontuosa. Che vede i migliori e più popolari attori italiani impegnati. Il film e’ ben congegnato. Come dichiara ad esergo finale, “ispirato ad una storia incredibilmente vera”. Divertente ed avvincente. Con una struttura narrativa non banale, assistita da un montaggio virtuosistico, curato dallo stesso regista. Interpreti e confezione di livello.
Curiosità, alla conferenza stampa per la presentazione del film, Catello Masullo ha chiesto al regista : “Vincenzo, la struttura della stessa scena ripresa da più punti di vista, alla Rashomon, era già in sceneggiatura? Dato che hai curato anche il montaggio, in fase di montaggio c’e’ stata qualche forma di riscrittura? “. Questa la riposta di Vincenzo Alfieri : “la struttura ad episodi era già dall’inizio. Avevamo molto amato “Il Capitale Umano” di Virzì. Il montaggio e’ stato complesso. Un film del genere lo puoi riscrivere tante volte, per la sua struttura. Con Federica (Lucisano, ndr.) la produttrice abbiamo lavorato tanto per mandare al pubblico un film complesso, ma che arrivi al pubblico. Nella prima versione di montaggio era un po’ contorto. Speriamo adesso sia più comprensibile. Matilde (Gioli, ndr.) aveva qualcosa negli occhi ne “Il Capitale Umano” che mi serviva per questo film”.
Valutazione sintetica : 7