Grazie a Dio (Recensione di Anna Piccini)
Grâce à Dieu
BELGIO, FRANCIA – 2019
(credits e sinossi da cinematografo.it, doppiatori da sito di Antonio Genna)
Alexandre Guérin è un giovane padre di famiglia, che vive nella zona di Lione. Un giorno andando in chiesa scopre che padre Preynat, il prete che abusò di lui quando era bambino, è tornato in zona e continua a stare a stretto contatto con i bambini. Di fronte al muro di silenzio dei superiori ecclesiastici di padre Preynat, Alexander decide di riunire le forze con altre due vittime dei suoi abusi, François e Emmanuel, per testimoniare contro di lui e far vincere la giustizia.
- Regia:
- Attori:
PERSONAGGI | INTERPRETI | DOPPIATORI |
ALEXANDRE GUERIN | Melvil Poupaud | EMILIANO COLTORTI |
FRANCOIS DEBORD | Denis Ménochet | MASSIMO BITOSSI |
EMMANUEL THOMASSIN | Swann Arlaud | FABRIZIO MANFREDI |
GILLES PERRET | Éric Caravaca | DAVID VIVANTI |
CARDINALE BARBARIN | François Marthouret | LUIGI LA MONICA |
BERNARD PREYNAT | Bernard Verley | GIANNI GIULIANO |
IRENE | Josiane Balasko | VALERIA PERILLI |
REGINE MAIRE | Martine Erhel | GIULIANA LOJODICE |
ODILE DEBORD | Hélène Vincent | |
PIERRE DEBORD | François Chattot | |
ALINE DEBORD | Julie Duclos | CHIARA GIONCARDI |
CAP. COURTEAU | Frédéric Pierrot | DARIO OPPIDO |
MARIE GUERIN | Aurélia Petit | MARZIA DAL FABBRO |
DOMINIQUE PERRET | Jeanne Rosa | BARBARA VILLA |
JENNIFER | Amélie Daure | |
OLIVIER ITAQUE | Nicolas Bridet | |
DIDIER | Pierre Lottin | |
AVVOCATO DI FRANCOIS | Fejiria Deliba | |
AVVOCATO DI EMMANUEL | Baya Rehaz | |
PADRE DI EMMANUEL | Christian Sinniger | |
LOUIS DEBORD | Stéphane Brel | |
SYLVIE DEBORD | Pauline Ziade | |
SUZANNE CREMER | Martine Schambacher | |
MAXIME FRILLON | Serge Flamenbaum | |
NICOLE | Bernadette Le Saché | |
FABRICE | Arnaud Viard | |
FRED | Xavier de Guillebon | |
LUC | Stanislas Stanic | |
ALAIN | Alexandre Steiger | |
TRISTAN | Vincent Berger | |
GAUTHIER GUERIN | Max Libert | |
VICTOR GUERIN | Nicolas Bauwens | |
GASPARD GUERIN | Timi-Joy Marbot | |
COME GUERIN | Zuri François | |
LILA GUERIN | Zéli Marbot |
- Sceneggiatura: François Ozon
- Fotografia: Manuel Dacosse
- Musiche: Evgueni Galperine, Sacha Galperine
- Montaggio: Laure Gardette
- Arredamento: Philippe Cord’homme
- Costumi: Pascaline Chavanne
- Effetti: Nikolas d’Andrade– (visivi)
- Suono: Jean-Paul Hurier
- Altri titoli:
By the Grace of God
- Durata:137′
- Colore:C
- Genere:DRAMMATICO
- Specifiche tecniche:81:1.85)
- Produzione:ERIC ALTMAYER, NICOLAS ALTMAYER PER MANDARIN PRODUCTION
- Distribuzione:ACADEMY TWO
- Data uscita17 Ottobre 2019
NOTE
– IN CONCORSO AL 69. FESTIVAL DI BERLINO (2019).
– ORSO D’ARGENTO GRAN PREMIO DELLA GIURIA AL 69. FESTIVAL DI BERLINO (2019).
Recensione di Anna Piccini : François Ozon scrive e dirige questo film basato sul libro “Grâce à Dieu, c’est prescri” di Marie-Christine Tabe. La storia e’ vera, il processo e’ ancora in corso. Si potrebbe pensare che e’ una storia come tante, di abusi di religiosi su bambini, già sentita mille volte. Ma il modo con il quale Ozon decide di raccontarla ne fa un film davvero importante. Con piglio quasi documentaristico, in cui il regista osserva (da una giusta distanza), racconta, non giudica , non prende parte (d’altra parte, servirebbe?). Sposa i diversi punti di vista delle singole vittime. Ma ci racconta anche la verità dell’oramai anziano prete abusatore. Che non si sottrae alle accuse. Ed e’ agghiacciante nei colloqui con le vittime di un tempo. Che tratta quasi con affetto e bonomia. Come se davvero non si rendesse conto di aver rovinato le loro vite, e per tutta la vita. Imperdibile.
Curiosità: Catello Masullo ha chiesto al regista: “ti sei mai chiesto se c’e’ una domanda inespressa. E cioè se si ha il diritto di far rinascere un dolore antico, sommando un dolore nuovo a quello vecchio, che può essere anche maggiore nell’età’ adulta?”. Questa la risposta di François Ozon : “e’ una domanda che tutte le vittime si pongono: un bambino che subisce un abuso e’ una bomba ad orologeria e il modo in cui riesce ad esprimere questo trauma viene poi alla luce con la adolescenza o con la consapevolezza di una violenza incredibile, ci vuole coraggio a parlarne. Quando si opera questa scelta i danni che si creano attorno a sé sono grandi, c’e’ il senso di colpa dei genitori, il disagio dei fratelli. Per quanto mi riguarda amo profondante quelli che riescono a parlare. Anche 20 o 30 anni dopo. Sul piano giuridico sono prescritti. Ma rispetto chi sceglie di non parlare. Come la moglie di Alexandre che ha deciso di tacere sulle proprie molestie”.
Valutazione sintetica : 7.5