I GIORNI DEI BARBARI: VOJTAŠŠAK
Un Film
di
Alberto Di Giglio e Luigi Boneschi
TERNI FILM FESTIVAL
POPOLI E RELIGIONI
XV° EDIZIONE 9/17 NOVEMBRE 2019
LUNEDI 11 NOVEMBRE ORE 18 – CITYPLEX POLITEAMA
“Si trattò di una distruzione della persona e della dignità umana sotto la terra nera …”.
Ján Vojtaššak
PERCHÈ QUESTO FILM
Un’esperienza drammatica e straordinaria è quella che hanno inteso portare alla luce Alberto Di Giglio e Luigi Boneschi, autori del film documentario: I GIORNI DEI BARBARI: VOJTAŠŠAK.
In primo piano Ján Vojtaššak (1877-1965), vescovo slovacco perseguitato tra gli anni ’40 e ‘60, uno dei personaggi più significativi nella Chiesa cattolica europea del XX secolo, ammirato da Giovanni Paolo II che fu tra i primi a voler pronunciare il suo nome dopo anni di carcere e decenni di oblio. E che soprattutto e malgrado tutto, non fu mai dimenticato dal suo popolo.
Vojtaššak: un nome che è simbolo della Slovacchia e della Chiesa del ‘900 che ha sofferto persecuzioni atroci di cui pochi parlano. Mentre costituiscono un momento storico essenziale per capire le tragedie del ‘900. Avvenimenti sempre attuali perché tutto nel tempo può ripetersi se non è conosciuto. Eventi che non possono mancare nella memoria storica dei contemporanei, per non dimenticare. Non dimenticare cosa? Che la fede è invisa a ogni totalitarismo ed è uno dei fondamenti di quel concetto così apparentemente scontato come la libertà. Che la preghiera e un’intensa spiritualità sono tra le poche armi che salvano quando ci si trova come Vojtaššak “sotto la terra nera”.
Citiamo più estesamente dallo scritto autobiografico dove il vescovo accennava agli interrogatori subiti ad opera degli aguzzini del regime comunista cecoslovacco: “… inutile descrivere i dettagli … Si trattò di una distruzione della persona e della dignità umana sotto la terra nera … con atti atroci di sadismo fino all’immiserimento del corpo e all’annientamento psicologico”. Una frase dove, secondo gli autori, c’è tutto o almeno c’è molto Vojtaššak: orgoglioso e magnanimo come un cristiano a volte sa e dovrebbe essere.
IL RACCONTO
Il filmato è tre cose insieme:
-una pellicola di fiction realizzata con la generosa collaborazione della gente slovacca da cui è scaturito un interprete calzante come Milan Kasan;
-un documentario che ci spiega una pagina sconvolgente del XX secolo con immagini inedite degli archivi della ex Cecoslovacchia e la presenza del cardinale Tomko ed altri importanti testimoni quali lo storico Gianpaolo Romanato e mons. Giuliano Brugnotto;
-un reportage in alcuni dei luoghi più significativi di un paese stupendo che la maggioranza degli Italiani ignora: la Slovacchia del paese natale di Zakammené, della suggestiva sede episcopale di Spišská Kapitula, del tenebroso carcere di Leopoldov.
IL PROTAGONISTA
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, con l’instaurazione del regime comunista, Ján Vojtaššak (vescovo di Spišská Kapitula, uno dei tre vescovi slovacchi della Cecoslovacchia post 1918) venne perseguitato attraverso privazioni e torture, arresti e processi farsa: fino a ricevere una condanna a 24 anni di carcere per presunte attività politiche e di spionaggio a favore del Vaticano. Accadde nel contesto di una sistematica repressione del governo della CSSR tesa ad estirpare la religione dalle coscienze e dalla vita dei fedeli cattolici, secondo i dettami di Stalin. Tentativo violento e doloroso, ma fallito. Vojtaššak morì infine nel 1965, vicino Praga, esiliato e rimosso da qualsiasi contatto con la sua diocesi e nazione slovacca.
Una figura unica, vera “roccia della fede” e modello di coraggio per tanti dissidenti per la libertà. Di quella “Chiesa del silenzio” che contribuì al crollo del regime totalitario cecoslovacco nel 1989.
Dopo vari miracoli avvenuti in questi ultimi anni, è in corso la causa di beatificazione.
GLI AUTORI DEL DOCUFILM
Alberto Di Giglio e Luigi Boneschi.
Registi, documentaristi e autori cui si devono molti filmati di carattere biografico, storico, sociale, religioso e culturale. Insieme hanno realizzato: Troverai un cuore (2017, sulla beata marsigliese Maria Deluil Martiny-Maria di Gesù); Luigi Gonzaga. Volti di un santo (2018). Singolarmente citiamo: Alberto Di Giglio: Col vento nel petto. Vita di Contardo Ferrini (2015), Porziuncola. La porta del cielo (2016, dedicato a San Francesco d’Assisi e al luogo della sua morte), La Sacra Sindone (varie edizioni, 2010); Teresa di Gesù Bambino e la scoperta del Volto Santo (2006, dedicato a Santa Teresa di Lisieux). Luigi Boneschi: La selva delle lettere (2010, vite di 24 scrittori italiani da Dante Alighieri a Montale); A est di dove? (2005-2006, sul post comunismo europeo); I militi ignoti della fede (2013-2015, sulle persecuzioni subite dalla Chiesa nei regimi comunisti, in particolare: La notte dei barbari: Korec e la Chiesa del silenzio in Slovacchia; L’inverno della fede: il dramma dei greco-cattolici slovacchi; Praga tragica: Vlk e la Chiesa del dissenso in CSSR; Croci di Moravia: con Navratil sulle orme di Cirillo e Metodio).
FOTOGRAFIA
Cesare Bastelli.
Annovera vari film come regista cinematografico (Una domenica sì (1985), Sposi (1987) e come direttore della fotografia (tra gli altri L’arcano incantatore di Pupi Avati, 1996), Il Signor Diavolo ( 2019)
È anche autore e regista di numerosi programmi e documentari per reti come TMC e TV2000 e di una suggestiva rievocazione del cantautore triestino Lelio Luttazzi.
MONTAGGIO
Ivan Zuccon.
Montatore di numerose serie documentaristiche (tra le quali A est di dove?, La selva delle lettere, Santuari d’Europa) nonché di film come Il fulgore di Dony (2017) e Il signor diavolo (2019) di Pupi Avati. È apprezzato regista di vari lungometraggi tra i quali Colour from the dark (2008).
MUSICHE ORIGINALI
Beppe Frattaroli.
Musicista, arrangiatore e cantautore. Tra i suoi album più recenti: Beatitudinem quaerens e Buonasera brava gente! Collaboratore di artisti come Enrico Montesano, Roberto Herliztka, Ugo Pagliai e protagonista di incursioni autorevoli nel campo della poesia in musica e di un originale percorso tra canzone e testimonianza di fede. Autore di colonne sonore come quella di Troverai un cuore (2017).
Durata 58’ Produzione Slovacchia-Italia (2019)
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