LA DEA FORTUNA (recensione di Catello Masullo)
ITALIA – 2019
Alessandro e Arturo sono una coppia da più di quindici anni. Nonostante la passione e l’amore si siano trasformati in un affetto importante, la loro relazione è in crisi da tempo. L’improvviso arrivo nelle loro vite di due bambini lasciatigli in custodia per qualche giorno dalla migliore amica di Alessandro, potrebbe però dare un’insperata svolta alla loro stanca routine. La soluzione sarà un gesto folle. Ma d’altronde l’amore è uno stato di piacevole follia.
- Regia:
Interpreti e personaggi |
· Stefano Accorsi: Arturo
· Edoardo Leo: Alessandro · Jasmine Trinca: Annamaria · Serra Yilmaz: Esra · Barbara Alberti: Elena Muscara · Sara Ciocca: Martina · Edoardo Brandi: Sandro · Cristina Bugatty: Mina · Dora Romano: · Barbara Chichiarelli: Rita |
- Soggetto: Gianni Romoli, Ferzan Özpetek
- Sceneggiatura: Gianni Romoli, Silvia Ranfagni, Ferzan Özpetek
- Fotografia: Gian Filippo Corticelli
- Musiche: Pasquale Catalano– (musiche originali)
- Montaggio: Pietro Morana
- Scenografia: Giulia Busnengo
- Costumi: Alessandro Lai, Monica Gaetani
- Colore:C
- Genere:COMMEDIA
- Produzione:TILDE CORSI E GIANNI ROMOLI PER WARNER BROS. ENTERTAINMENT ITALIA, R&C PRODUZIONI, FAROS FILM
- Distribuzione:WARNER BROS. PICTURES
- Data uscita19 Dicembre 2019
RECENSIONE DI CATELLO MASULLO : Ferzan Özpetek non sbaglia mai un film. Prende lo spunto da una vicenda personale. Un paio di anni fa riceve una telefonata da sua cognata, che gli comunica che il fratello ha un brutto male, e gli chiede l’impegno di badare ai suoi figli, nel caso dovesse capitare qualcosa di brutto anche a lei. Ovviamente le ha risposto subito di si, di getto. Ma poi la cosa lo ha fatto riflettere. Con il suo compagno non aveva mai preso in considerazione l’idea di assumere la responsabilità di avere dei minori a cui badare, come genitori adottivi. Ha interessato ad Ozpetek trattare di un amore di coppia nella fase in cui, dopo una lunga convivenza , viene meno la passione, e si trasforma in qualcosa d’altro. E lo ha intricato, connesso all’amore, il concetto antico di “Fortuna”, che non coincide esattamente con la buona sorte. Bella e significativa, al proposito, la frase ripetuta sia da uno dei piccolissimi protagonisti, che, poi, più vanti da Jasmine Trinca : “La Dea Fortuna ha un segreto, un trucco magico. Come fai a tenere sempre con te qualcuno a cui vuoi molto bene? Devi guardarlo fisso, rubi la sua immagine, chiudi di scatto gli occhi, li tieni ben chiusi. E lui ti scende fino al cuore e da quel momento quella persona sarà sempre con te.”. “La Dea Fortuna” torna alle atmosfere che sono di più nelle corde del cineasta italo-turco, quelle delle storie d’amore incastonate in una storia collettiva. Film di raffinata bellezza, di intense emozioni. Un classico “Ozpetek touch”. Con attori sublimi, che, al solito con Özpetek, danno il meglio di sé, ed il meglio di sempre. Tutti perfettamente in parte. Sia le star che i due strepitosi bimbi, Sara Ciocca e Edoardo Brandi. Da non perdere. .
Curiosità, ho chiesto al regista : “Ferzan il tuo cinema tocca le corde dell’anima dello spettatore, come pochi. Le musiche giocano un ruolo importante. Come hai lavorato con Pasquale Catalano, con il quale hai collaborato più volte in passato, con risultati eccellenti in Napoli Velata? Con questo film mi pare vi siate spinti ancora oltre. E poi un paio di curiosità di scenografia. Hai chiesto tu di avere a casa dell’artista amante di Arturo lenzuola di colore rosso Istanbul? E come e’ stato scelto come luogo delle riprese il celebre Palazzo del Sole di via della Lega Lombarda, di fronte al cinema Jolly, realizzato negli anni ’30 dall’Arch Innocenzo Sabbatini, riportato in tutti i libri di architettura per la caratteristica struttura a terrazze degradanti, perfetta per la vita corale di comunità che rappresenti nel tuo film? “. Questa la risposta di Ferzan Özpetek :”Grazie ad una scenografa al suo debutto (Giulia Busnengo, ndr). Era assistente sul set di Le Fate Ignoranti. Prima e’ diventata una grande arredatrice. L’ho conosciuta. E’ stata molto meticolosa. Le ho detto che volevo un’ambientazione come il quartiere de Le Fate Ignoranti. E’ cambiato. Un quartiere con quelle caratteristiche. Lei ha scelto quell’edificio. Io vorrei vivere in un quartiere come questo. Lei mi ha detto questa casa va bene. Questa e basta. Per me era l’ideale. Ho mandato le foto. La musica, ogni tanto do retta alle persone che mi dicono: usi troppa musica. In qualche film ho cercato di trattenermi sulla musica. In questo ho detto: non mi trattengo. Ci deve essere un’atmosfera. Sono stato molto libero. La canzone di Mina. Diodato…,qualcosa mi fa emozionare, mi fa fremere…. non avevo la canzone per i titoli di coda. Lui viene a casa, mi dice ti faccio sentire qualcosa di Diodato. Dopo 20 secondi ho stoppato ed ho detto: questa! Quando tu senti qualcosa che ti fa avere un sussulto, e’ quella. Come incontrare le persone. Ho l’idea in genere, ci sono persone che incontri, e dici: non mi convince. Magari poi fai anche amicizia. Ma poi torna quella prima sensazione. Io sono un animale con il sesto senso sulle cose.
Valutazione sintetica : 8