Hitchcock/Truffaut (recensione di Anna Piccini)
FRANCIA, USA – 2015
(CREDITS E SINOSSI DA CINEMATOGRAFO.IT )
La più grande lezione di cinema di tutti i tempi che ci porta direttamente nel mondo del creatore di “Psycho”, “Uccelli” e “La donna che visse due volte”. Quando François Truffaut intervistò Hitchcock su ogni film della sua carriera ebbe un’intenzione molto chiara: mostrare ai critici americani che si erano sbagliati a sottovalutare i film di Hitchcock, che per loro erano solo film di intrattenimento e leggerezza. La visione singolare di Hitchcock viene riproposta nel film di Kent Jones da alcuni tra i più grandi registi d’oggi: Martin Scorsese, David Fincher, Arnaud Desplechin, Kiyoshi Kurosawa, Wes Anderson, James Gray, Olivier Assayas, Richard Linklater, Peter Bogdanovich e Paul Schrader. La conversazione tra i due uomini cambiò profondamente la critica nei confronti dell’approccio del cinema di Hitchcock nel mondo, ma non solo. Da allora il concetto stesso di “cinema” cambiò per sempre.
- Regia:
- Attori:
– Se stesso (immagini di repertorio),
– Se stesso (immagini di repertorio),
– Se stesso,
– Se stesso,
– Se stesso,
– Se stesso,
– Se stesso,
– Se stesso,
– Se stesso,
– Se stesso,
– Se stesso,
– Se stesso
- Sceneggiatura: Kent Jones, Serge Toubiana
- Fotografia: Nick Bentgen, Daniel Cowen, Éric Gautier, Mihai Malaimare Jr., Lisa Rinzler, Genta Tamaki
- Musiche: Jeremiah Bornfield
- Montaggio: Rachel Reichman
- Durata:80′
- Colore:B/N-C
- Genere:DOCUMENTARIO
- Produzione:ARTLINE FILMS, COHEN MEDIA GROUP
- Distribuzione:CINEMA DI VALERIO DE PAOLIS/NEXO DIGITAL (2016)
- Data uscita4 Aprile 2016
NOTE
– PRESENTATO ALLA X EDIZIONE DELLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA (2015) NELLA SEZIONE ‘OMAGGI’.
RECENSIONE DI ANNA PICCINI : Ho seguito corsi di critica cinematografica tenuti da Catello Masullo. Tra le sue affermazioni, quella che mi e’ rimasta più impressa, e’ questa : “per scrivere una buona critica cinematografica, occorre leggere molti libri, e non solo di cinema, ma un libro e’ assolutamente obbligatorio : “Le cinéma selon Alfred Hitchcock (Il cinema secondo Hitchcock)”, nato dall’incontro avvenuto nel 1962 tra François Truffaut e Alfred Hitchcock. La prima edizione era composta da 15 capitoli scritti sotto forma di dialogo. Il testo venne poi aggiornato e completato da Truffaut dopo la morte di Hitchcock, nel 1980, con un sedicesimo capitolo. Solamente quattro anni dopo, all’età di 52 anni, morì anche Truffaut. Kent Jones, direttore artistico della Fondazione World Cinema, realizza un’opera geniale, facendo uso delle registrazioni audio originali di quell’intervista (durata otto giorni), delle celebri fotografie di Philippe Halsman, delle innumerevoli sequenze tratte dai film di Hitchcock, di Truffaut e di altri grandi registi, oltre che delle testimonianze di maestri del calibro di Martin Scorsese, David Fincher, Arnaud Desplechin, Wes Anderson, James Gray, Richard Linklater, Olivier Assayas, Kiyoshi Kurosawa, Peter Bogdanovich e Paul Schrader. Questo film, “Hitchcock/Truffaut” e’ per il cinefilo imprescindibile, quasi come il libro stesso, sfiorando il senso più profondo e l’essenza stessa del cinema. E’ bene ricordare che quell’incontro avvenne quando Truffaut aveva diretto ancora “solamente” tre film (I quattrocento colpi, Tirate sul pianista e Jules et Jim), e che Hitchcock, il 13 agosto del 1962, quando iniziò l’intervista, compiva 63 anni e stava per completare il suo 48° lungometraggio, Gli uccelli. Quell’incontro e quel libro sfatarono l’assurdo pregiudizio della critica USA, che consideravano fino a quel momento Hitchcock un semplice regista di film di successo, niente di più che un creatore di intrattenimento. Da quel momento, anche i critici USA, come quelli di tutto il mondo, si dovettero ricredere e riconsiderare il grande maestro con un artista con la A maiuscola ed un innovatore come pochi. Di cui tutti i filmaker successivi sono debitori. Impedibile
Curiosità : alla sceneggiatura ha collaborato Serge Toubiana, storico direttore della rivista di critica cinematografica più autorevole di tutti i tempi, Cahiers du Cinema, di cui lo stesso Truffaut fu attivo collaboratore.
VALUTAZIONE SINTETICA : 10