Ecco la mia personale classifica dei migliori film dell’anno appena trascorso.
Alcune precisazioni.
Nessun film del 2019 mi ha convinto interamente. Molti mi hanno deluso; alcuni invece mi hanno entusiasmato per tre quarti e interdetto per il rimanente, spesso nel finale (a eccezione di certi casi in cui è proprio la conclusione a riscattare l’opera).
Tra i “magnifici dieci” ho quindi inserito quelli che non solo mi sono sembrati più solidi narrativamente ed esteticamente, ma che mi hanno altresì sorpreso ed emozionato di più.
La mia scelta ha avuto un’ulteriore condizione: ho scartato a priori i pezzi da novanta, film che con buona probabilità figureranno nelle Vostre classifiche. Ho premiato la capacità e il coraggio dell’autore di trasgredire la forma classica o comunque la consuetudine, per potenziare l’espressione dell’idea e proporre un nuovo modo di intendere il (suo) racconto, l’eventuale genere (di partenza), e il mondo stesso.
- Once Upon a Time… in Hollywood, di Quentin Tarantino.
- Parasite, di Bong Joon-ho.
- Joker, di Todd Phillips.
- Burning, di Chang-dong Lee.
- Crescendo, di Dror Zahavi.
- Roam Rome Mein, di Tannishtha Chatterjee.
- Un confine incerto, di Isabella Sandri.
- Honey Boy, di Alma Har’el.
- The Vast of the Night, di Andrew Patterson.
- Anbessa, di Mo Scarpelli.