77.Mostra d’arte cinematografica di Venezia
Miss Marx
Scritto e diretto da Susanna Nicchiarelli
di Armando Lostaglio
E’ colta e brillante Eleanor, la “Miss Marx” riletta da Susanna Nicchiarelli – portata in concorso alla 77. Mostra di Venezia -. E’ la figlia minore del filosofo economista di Treviri, Karl, che con Freud ed Einstein (tutti di origine ebraica) hanno mutato, nei diversi ambiti, il corso dell’era moderna. La giovane Eleanor, che amorevolmente chiamano Tussy, si batte per promuovere e divulgare le idee e la pratica del socialismo nel Regno Unito. Collabora assiduamente con il padre, l’autore del Capitale. Continua a coltivare l’amicizia familiare con Friedrich Engels, intellettuale e benefattore. Partecipa e fomenta le lotte operaie, battendosi per il suffragio e i diritti delle donne, e soprattutto per l’abolizione del lavoro minorile. E’ poetica e struggente la scena del bambino che la conduce nei putridi sobborghi londinesi di olezzo dickensiano. Sono gli sfruttati e gli ultimi coloro che più di tutti fanno breccia nel suo cuore. La giovane regista Susanna Nicchiarelli (di scuola morettiana) ci conduce nei meandri di questa personalità semplice e complessa ad un tempo. La passione politica non disgiunta da una presa di coscienza individuale che talvolta confligge anche in relazione ad una educazione fin troppo rigida, di un padre intellettualmente capace di modificare coi suoi scritti il divenire della Storia; ma evidentemente poco avvezzo ai doveri di un ruolo che esige forse maggiori attenzioni. Il film si apre proprio con il funerale del padre, quasi una sorta di affrancamento dall’essere figlia, pur ereditiera di tanti ideali ed utopie. Toccante la scena della deposizione delle ceneri sul fiume cantando L’Internazionale in lingua francese.
Nel 1883, Eleanor (ben interpretata da Romola Garai) conosce Edward Aveling (è Patrick Kennedy, entrambi di formazione inglese); la sua intensa esistenza verrà dissestata da un amore tragico e passionale. È un uomo culturalmente esaltato quanto egoista, indifferente al danaro, cui la giovane Marx reagisce contrapponendo la forza di un femminismo in nuce, pur levigato da un profondo senso di femminilità. Quando l’uomo andrà via da lei, Eleanor indosserà un abito da sposa, e si toglierà la vita, con acido prussico. Lascia un biglietto: ‘La mia ultima parola per te è la stessa che ho pronunciato in questi lunghi, tristi anni: amore’. Anche una sorella maggiore, Laura Marx, si toglierà la vita. Alla sua tragica fine, a soli 43 anni, le si addice un verso di Bronwell Bronte: “Aprile è il mese più crudele, genera lillà da terra morta, confonde memoria e desiderio”.