The Human Voice (Recensione di Rossella Pozza )
(credits e sinossi da cinematografo.it )
The Human Voice
USA, SPAGNA – 2020
Sinossi: Una donna vede passare le ore accanto alle valigie del suo ex amante (che verrà a riprenderle, ma non arriva mai) e a un cane irrequieto che non si capacita che il suo padrone lo abbia abbandonato. Due esseri vivi di fronte all’abbandono. Durante i tre giorni dell’attesa, la donna è uscita di casa solo una volta per comprare un’ascia e una latta di benzina. La donna passa attraverso tutti gli stati d’animo, dalla desolazione alla disperazione e perdita di controllo. Si trucca, indossa un abito nuovo come per una festa, valuta l’idea di buttarsi dalla terrazza, fino a quando il suo ex amante la chiama al telefono, ma lei è incosciente perché ha mandato giù un cocktail di tredici pasticche e non può rispondere al telefono. Il cane la sveglia leccandole il viso. Dopo una doccia fredda, rianimata da un caffè nero, come il suo stato d’animo, il telefono torna a squillare e lei può rispondere.
- Regia:
- Attori:
– Lei
- Soggetto: Jean Cocteau – (opera teatrale)
- Sceneggiatura: Pedro Almodóvar
- Fotografia: José Luis Alcaine
- Musiche: Alberto Iglesias
- Montaggio: Teresa Font
- Scenografia: Antxón Gómez
- Costumi: Sonia Grande
- Suono: Sergio Burmann
- Altri titoli:
La voce umana
- Durata: 30′
- Colore: C
- Genere: CORTOMETRAGGIO, DRAMMATICO
- Tratto da: liberamente basato sull’opera di Jean Cocteau
- Produzione: AGUSTÍN ALMODÓVAR, ESTHER GARCÍA PER EL DESEO D.A., S.L.U.
NOTE
– FUORI CONCORSO ALLA 77. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2020).
(RECENSIONE DI ROSSELLA POZZA ): Mettete assieme uno dei registi più visionari, come Pedro Almodovar, ed una delle attrici più eleganti, come Tilda Swinton, cosa ne può venire fuori se non un elegantissimo e visionarissimo capolavoro? Il film si impone sin dal primo fotogramma per una apparizione mozzafiato della Swinton in un abito vagamente settecentesco di colore rosso/Almodovar, che pervade lo schermo e sovrasta persino la curatissima scenografia. Un tripudio di arredi, costumi, quinte, di grande raffinatezza ed efficacia suggestiva. Una riproposizione della celeberrima opera teatrale di Jean Cocteau, nella quale la sublime Tilda Swinton rivaleggia a distanza con la grande interpretazione di Anna Magnani, senza sfigurare al confronto. Un piacere per gli occhi, per l’intelletto e per l’anima.
Valutazione sintetica : 8