AUDIOVISIVO: LA FRUIZIONE IN LINGUA ORIGINALE E NUOVE PROSPETTIVE DI LAVORO
in un incontro in streaming all’Università di Macerata con studenti e operatori del settore
Oltre 80 studenti del corso di Laurea Magistrale in Lingue Moderne per la Cooperazione e la Comunicazione Internazionale hanno partecipato all’incontro organizzato da Elena Di Giovanni, Professoressa Associata specializzata nella Traduzione Audiovisiva dell’Università degli Studi di Macerata.
Un evento che ha posto al centro la fruizione dell’audiovisivo in lingua originale grazie ai sottotitoli per poter apprezzare film, serie tv e documentari in versione originale, anche con riferimenti alle versioni accessibili.
La sottotitolazione rappresenta una modalità di traduzione meno diffusa del doppiaggio in Italia, ma che coinvolge professionalità specifiche. A parlarne di tutto questo il dottor Federico Spoletti, co-fondatore dei Sub-ti e Sub-ti Access e ideatore di FRED, la radio internazionale degli appassionati di cinema.
Sub-ti gestisce i sottotitoli per i grandi festival cinematografici ed oggi è leader del settore, lavorando in tutto il mondo. In Italia Sub-ti fornisce da molti anni i sottotitoli per i film alla Mostra del Cinema di Venezia, la Festa di Roma, il Cinema Ritrovato a Bologna, il Torino Film Festival, il Noir In Festival, ecc.
Non si occupa solo di festival, ma opera in diversi settori, dalla televisione alle piattaforme VOD, dai video corporate e finanziari ai webinar oggi sempre più popolari, senza trascurare l’accessibilità culturale, per la quale Sub-ti ha fondato ormai dieci anni fa Sub-ti Access che ha sede a Torino.
“Purtroppo molti credono che per sottotitolare basti conoscere la lingua di destinazione e saper usare i software, ma non è così. Saper utilizzare i software aiuta a rispettare gli aspetti tecnici, ma la traduzione di un contenuto artistico non può prescindere dalle capacità linguistiche, da una solida base culturale e anche dalla conoscenza del linguaggio cinematografico – ha sottolineato Spoletti -. Il sottotitolo è diverso dal doppiaggio, è un supporto alla comprensione per consentire la fruizione in lingua originale, valorizzando l’opera cinematografica e distogliendo il meno possibile gli spettatori dell’immagine. Allo stesso tempo, i sottotitoli convivono con l’audio originale e quindi espongono il traduttore alle critiche di chi comprende la lingua – o pensa di comprenderla – sapendo però poco e niente dei parametri e delle convenzioni richiesti da questa forma di traduzione, che non si improvvisa”.
Per quanto riguarda nuove opportunità di lavoro Spoletti ha specificato: “Ci saranno sempre più contenuti da tradurre, ma il ruolo dei traduttori è destinato a cambiare, anzi sta già cambiando. La tecnologia è già intervenuta nel processo, i traduttori che lavoreranno saranno quelli con una marcia in più. Il traduttore diventerà sempre di più un bravo editor, in grado di tradurre ma anche di cogliere i riferimenti culturali, per questo è importante avere la cultura necessaria per coglierli. Non credo che la traduzione di un contenuto artistico potrà mai prescindere dall’intervento umano. Grazie all’intelligenza artificiale si potrà produrre molto di più in minor tempo e spiccheranno quelli in grado di fare la differenza.”
“Ci sono comunque anche nuovi ruoli professionali nel settore della sottotitolazione live” ha sottolineato Spoletti. “Ad esempio Sub-ti è partner in due progetti internazionali finalizzati alla creazione di nuove professioni: LTA (Live Text Access), finanziato dalla Comunità Europea, è ormai in fase finale e riguarda il ruolo del “Respeaker Intralinguistico”. Il respeaking è la tecnica più comune utilizzata per la trascrizione e la sottotitolazione live in vari contesti: ad esempio in tv, nei parlamenti, alle conferenze. Il progetto ha individuato i requisiti necessari per poter fare questo lavoro e creato un nuovo profilo professionale che potrà essere certificato a livello europeo. Il progetto SMART (Shaping Multilingua Access through Respeaking Technology), invece, sarà ufficialmente lanciato a luglio, è finanziato dall’Economic and Social Research Council UK e si occupa di Respeakinginterlinguistico, ovvero la sottotitolazione in diretta verso un’altra lingua, una pratica complessa e ibrida, che coinvolge tre diverse abilità in contemporanea: la conversione speech to text, l’interpretariato e la sottotitolazione. Cercheremo di capire qual è il percorso migliore per diventare un bravo respeaker interlinguistico, coinvolgendo professionisti con background diversi e analizzandone la tecnica e le capacità cognitive. Si tratta di un partenariato multidisciplinare, una decina di partner fra accademici, aziende e broadcaster da tutto il mondo. Sono molto contento di far parte del progetto perché sono convinto che ci sia potenzialmente un mercato esteso interessato a questo servizio.”
“E’ stato un incontro molto apprezzato dai nostri studenti. Da 12 anni c’è una partnership fra l’Università di Macerata e Sub-ti. Insieme abbiamo fatto ricerca sul campo e Sub-ti ha spesso accolto stagisti del nostro corso di laurea, alcuni dei quali hanno continuato a collaborare con l’azienda londinese anche dopo la laurea. Sono molto soddisfatta perché c’è stata una partecipazione massiccia dei ragazzi, sempre interessati ad ascoltare rappresentanti del mondo del lavoro” ha detto la Prof.ssa Elena Di Giovanni.
“In questo settore le cose cambiamo radicalmente da un paese all’altro. Nei paesi anglosassoni le versioni accessibili si fanno sempre, by default. Non farle implicherebbe richiami da parte dell’organo di autocontrollo, ma anche da parte degli utenti che sanno che l’accessibilità è un loro diritto e lo fanno valere con determinazione. La Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità – che impone agli Stati di rendere accessibili ai disabili sensoriali l’informazione e i contenuti culturali – è stata recepita in tutti gli ordinamenti, ma in Italia non sono previste sanzioni. La Legge Cinema richiede la creazione di sottotitoli per i sordi e audio descrizione per i ciechi e ipovedenti, condizione per accedere ai finanziamenti pubblici, – conclude Spolettiparlando delle versioni accessibili – E’ un primo passo, analogo a ciò che è stato fatto in altri paesi europei, ma in Italia l’accessibilità è ancora vista come un costo. Non si considera che 1 persona su 6 a un certo punto della sua vita avrà una forma di disabilità sensoriale. Non parliamo di minoranze, sono numeri enormi, un segmento di pubblico che deve potersi informare e deve poter vedere un film o una serie TV. Possiamo non condividerne la scelta, ma sappiamo che nel mondo del multitasking l’audio descrizione dei contenuti Netflix viene ascoltata da persone che ci vedono benissimo e “ascoltano” la puntata della loro serie preferita mentre fanno altro, alla stregua di un audio libro. Ci sono quindi aspetti commerciali che sarebbe bene considerare, tenuto conto che tutti cercano di raggiungere un pubblico maggiore.”
La professoressa Elena Di Giovanni ha dato e continua a dare un contributo fondamentale per sviluppare una cultura dell’accessibilità e dell’inclusione in Italia, rendendo accessibili molte manifestazioni importanti, prima fra tutte il Macerata Opera Festival.
“Insieme a Sub-ti Access è da più di 10 anni che promuoviamo l’accessibilità culturale. Le cose stanno cambiando, ma c’è ancora molta strada da fare.” – ha ricordato la Prof.ssa Di Giovanni.
Per chi fosse interessato a saperne di più:
Progetto LTA – https://ltaproject.eu
Progetto SMART – https://smartproject.surrey.ac.uk