Il regista Giuseppe Varlotta apre il MonticchioCineLaghi
Apre il MonticchioCineLaghi 2021 (22-25 luglio) il regista Giuseppe Varlotta, con due suoi film che rientrano nello spirito del FilmFest: Ecologia dell’anima. Sono “Nanà” e “Zoè”, un corto e un lungometraggio. Varlotta, regista e sceneggiatore, è anche presidente dell’Associazione Kabiria di Asti, socio fondatore Kabiria Films s.r.l e socio fondatore Kira Films Lugano (CH). Ha studiato con alcuni dei più grandi maestri del cinema italiano: Mario Monicelli, Alberto Sordi, Suso Cecchi D’amico, Giorgio Arlorio. Autore di diversi film e corti, nonché di libri (con prefazione di Paolo Conte), con Nanà è vincitore alla Mostra di Venezia “Premio Cinema Italiano” Cinecittà Holding nonché dell’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles.
MonticchioCineLaghi è promosso da CineClub “Vittorio De Sica” e da Proloco Monticchio, su patrocinio del Parco Regionale del Vulture Dipartimento Ambiente ed Energia della Regione Basilicata, MonticchioCineLaghi rientra nella XXVII Mostra CinEtica del “De Sica”- Cinit. Il regista ha raggiunto Monticchio proveniente da Asti. Le sue origini sono nel Vulture (il padre di Melfi, la madre di Barile), e qui ci veniva da bambino, come i figli dei tanti emigrati che rientravano per le ferie estive. Come ha ritrovato questi luoghi che di certo le appartengono?
- Questi luoghi fin da bambino li ho trovati magici! Mi ricordo che a 11 anni venni qui in un camping a Monticchio con i miei parenti. Ascoltavo tutto il giorno la cassetta La voce del padrone di Franco Battiato e girovagando incontrai un rospo e quel rospo divenne il mio amico per tutto il periodo in cui stetti qui al camping. Quell’evento me lo portai dentro e quando scrissi Zoé, il lungometraggio che vedrete stasera, una scena del film è ispirato proprio a quell’amicizia che incontrai qui a Monticchio. Per me questo è psicomagia!
La sua formazione cinematografica è in Piemonte, da dove nasce la sua passione e perché predilige il genere intimista e un po’ misterico?
- La passione del cinema forse è nata dal momento in cui sono stato concepito dai miei genitori. Mio padre fin da bambino marinava la scuola a Melfi per gettarsi nelle prime sale cinematografiche. In famiglia sono cresciuto con i miti di Ben Hur, La Tunica e I dieci comandamenti. Crescendo mi rendevo conto che l’arte è tutto nella mia Vita è così ho sempre cercato di capire cosa fare da grande. Quando realizzai il mio primo corto Il Bacio e vidi dopo la proiezione le persone piangere, capii definitivamente cosa volevo fare “da grande”! Scrivere storie ed emozionare le persone attraverso il “mio” cinema” è la cosa che mi aggrada di più nella vita. Come dico spesso Ai posteri l’ardua sentenza!
Ha girato con diversi attori importanti e ha persino diretto il grande maestro Mario Monicelli; quindi la sua presenza persino ad Hollywood. Ci racconti in breve la sua esperienza. – Monticchio saprà ispirarle il genius loci insito in questo FilmFest?
- Hollywood è veramente la Mecca del cinema! Come direbbe il buon Kubrick: se l’hai pensato allora puoi crearlo! È quello che mi succede! Il pensiero è Creazione! Il mio Sogno è creare un film con gli investimenti americani! Chissà un film ispirato proprio qui tra queste terre magiche e mistiche allo stesso tempo! Vedremo!
Con il thriller Oltre la nebbia (2018, 86 min.) interpretato da Pippo Delbono, Corinne Cléry, Cosimo Cinieri, Cosetta Turco, Vincent Nemeth, raggiunge ulteriore livello di notorietà.