Don’t Get Too Comfortable (recensione di Anna Piccini)
(credits e sinossi cinematografo.it)
Don’t Get Too Comfortable
YEMEN, QATAR, EMIRATI ARABI, USA, OLANDA – 2021
Sinossi: Una lettera sincera – realizzata con foto d’archivio, filmati di repertorio, parallax animation e video astratti – rivolta dalla regista al nonno defunto in cui si interroga sulla diaspora degli yemeniti e sulle dinamiche dei loro continui spostamenti. Un’opera che vuole richiamare l’attenzione sul senso di identità e sul sentimento collettivo di apolidia che provano i migranti, che siano yemeniti o meno.
- Regia:
- Attori:
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- Sceneggiatura: Shaima Al-Tamimi
- Fotografia: Shaima Al-Tamimi
- Montaggio: Mayar Hamdan
- Scenografia: Shaima Al-Tamimi
- Suono: Nadim Maalouf
- Durata:9′
- Colore:C
- Genere:CORTOMETRAGGIO
- Produzione:SHAIMA AL-TAMIMI, MAYAR HAMDAN
NOTE
– IN CONCORSO ALLA 78. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2021), NELLA SEZIONE ‘ORIZZONTI – CORTOMETRAGGI’.
Recensione di Anna Piccini: La nazionalità condiziona molte cose e, soprattutto, le opportunità che si possono avere. Ad esempio, questo film ci informa che avere la nazionalità yemenita preclude l’accesso a moltissimi paesi nel mondo e comporta un’altra serie di controindicazioni e svantaggi per nulla trascurabili. L’espediente narrativo di una lettera che la regista indirizza al nonno, fornisce il destro per utilizzare prezioso materiale di repertorio originale ed inedito, di grande interesse storico. Pregevoli le tecniche cinematografiche che attraggono ancora maggiormente la attenzione dello spettatore.
Valutazione sintetica: 7