Dune (recensione di Anna Piccini)
(credits e sinossi cinematografo.it)
USA – 2021
Sinossi: Paul Atreides è un giovane brillante e talentuoso, nato con un grande destino che va ben oltre la sua comprensione, che dovrà viaggiare verso il pianeta più pericoloso dell’universo per assicurare un futuro alla sua nobile famiglia e alla sua gente. Mentre forze maligne si fronteggiano in un conflitto per assicurarsi il controllo esclusivo della più preziosa risorsa esistente sul pianeta – una materia prima capace di sbloccare il più grande potenziale dell’umanità – solo coloro che vinceranno le proprie paure riusciranno a sopravvivere.
- Regia:
- Attori:
– Paul Atreide,
– Lady Jessica,
– Duke Leto Atreides,
– Gurney Halleck,
– Barone Vladimir Harkonnen,
– Glossu ‘Beast’ Rabban,
– Chani,
– Reverenda Madre Gaius Helen Mohiam,
– Duncan Idaho,
– Stilgar,
– Dr. Wellington Yueh,
– Piter De Vries,
– Liet-Kynes
- Soggetto: Frank Herbert– (romanzo)
- Sceneggiatura: Denis Villeneuve, Jon Spaihts, Eric Roth
- Fotografia: Greig Fraser
- Musiche: Hans Zimmer
- Montaggio: Joe Walker
- Scenografia: Patrice Vermette
- Arredamento: Richard Roberts, Zsuzsanna Sipos
- Costumi: Jacqueline West, Bob Morgan
- Effetti: Gerd Nefzer, Paul Lambert (II), Double Negative
- Suono: Mark A. Mangini– (supervisione, montaggio)
- Durata:155′
- Colore:C
- Genere:DRAMMATICO, FANTASCIENZA, AVVENTURA
- Tratto da:romanzo omonimo di Frank Herbert
- Produzione:DENIS VILLENEUVE, MARY PARENT, CALE BOYTER, JOE CARACCIOLO JR. PER LEGENDARY ENTERTAINMENT
- Distribuzione:WARNER BROS. ENTERTAINMENT ITALIA
- Data uscita16 Settembre 2021
NOTE
– FUORI CONCORSO ALLA 78. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2021).
– TRA I PRODUTTORI ESECUTIVI: JOHN HARRISON, TANYA LAPOINTE, RICHARD P. RUBINSTEIN, JON SPAIHTS, THOMAS TULL.
Recensione di Anna Piccini: Una produzione poderosa questa seconda riproposizione per il grande schermo del celebre romanzo fantascientifico del 1965 di Frank Herbert, dopo quella del 1984 del visionario David Linch. L’impresa è da far tremare le vene ai polsi. Ma a Denis Villeneuve non manca né il coraggio, né la sfrontatezza. Immancabile il confronto a distanza con il capostipite di Linch (per la storia, c’era stato anche un tentativo di trasposizione da parte del grande Alejandro Jodorowski, ma mai realizzato), ed anche con la grande fantascienza dell’ultimo secolo. Il film è certamente spettacolare, ha un cast stellare, una confezione che non bada a spese, e non mancherà al suo destino di blockbuster. Ma forse, proprio per i tanti mezzi messi assieme, qualche attesa ed aspettativa potrebbe far provare il retro gusto amarognolo della semi-delusione. Ci può stare che nell’anno10.191 continuino ad esistere i duchi ed i baroni, ma che le guerre si combattano ancora con eserciti che si combattono all’arma bianca, appare poco credibile. È vero che nella mitica saga di Guerre Stellari si usava la spada laser, ma era appannaggio solo della casta dei cavalieri Jedi, sorta di esseri dai poteri soprannaturali, che con la mitica spada, oltre a fare duelli con i loro simili, ci paravano i colpi di micidiali armi avveniristiche, di cui tutti gli altri eserciti erano dotati. Anche l’uso delle bombe a grappolo sembrerebbe molto poco futuristica. Interessante l’idea degli elicotteri/libellula, ma è un po’ poco per un film del terzo millennio. Inoltre i celeberrimi “vermoni” del deserto, lunghi fino a 400 metri, sono la copia di quelli realizzati dal mitico Carlo Rambaldi per David Linch 37 anni fa.
Valutazione sintetica: 7