El Gran Movimiento (Recensione di Rossella Pozza)
(credits e sinossi da cinematografo.it)
CANDIDATO AL “PREMIO DI CRITICA SOCIALE VENEZIA 2021” alla 78esima MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA
El Gran Movimiento
SVIZZERA, BOLIVIA, FRANCIA, QATAR – 2021
Sinossi: Bolivia, oggi. Dopo aver camminato per una settimana, Elder ei suoi compagni minatori arrivano a La Paz per chiedere il ripristino del loro lavoro. Improvvisamente, Elder inizia a sentirsi male. Con l’aiuto dell’anziana Mamá Pancha, Elder ei suoi amici trovano lavoro al mercato, ma le condizioni del ragazzo peggiorano. Soffoca e fatica a respirare, così Mamá Pancha lo manda da Max – uno stregone, eremita e clown – che potrebbe essere in grado di aiutare il giovane.
- Regia:
- Attori:
– Elder,
– Max,
– Mamá Pancha,
– Gallo,
– Gato
- Sceneggiatura: Kiro Russo
- Fotografia: Pablo Paniagua
- Musiche: Miguel Llanque
- Montaggio: Pablo Paniagua, Kiro Russo, Felipe Gálvez Haberle
- Scenografia: Lorena Peñaloza
- Costumi: Viviana Baltz
- Suono: Marcelo Guzman
- Durata:85′
- Colore:C
- Genere:DRAMMATICO
- Produzione:PABLO PANIAGUA, ALEXA RIVERO, KIRO RUSSO PER SOCAVÓN CINE, ALTAMAR FILMS, IN ASSOCIAZIONE CON BORD CADRE FILMS, SOVEREIGN FILMS, JAMAL ZEINAL-ZADE, MIGUEL ANGEL PEÑALOZA
NOTE
– IN CONCORSO ALLA 78. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2021), NELLA SEZIONE ‘ORIZZONTI’.
– PRODUTTORI ASSOCIATI: MIGUEL ANGEL PEÑALOZA, ANDREAS ROALD, DAN WECHSLER, JAMAL ZEINAL ZADE.
Recensione di Rossella Pozza: Un film di grande rigore formale, al limite del cinema sperimentale, con una ricerca visiva molto accurata, usando la pellicola a 16 mm, cosa che oggi solo chi ha le idee chiarissime si può permettere, nessuna illuminazione artificiale, immagini che nel buio vanno a scolpire le ombre per entrare nell’essenza del vero protagonista del film, la città di La Paz, capitale della Bolivia. Lo stile è immersivo, e mette in connessione lo spettatore con la città, con una operazione sensoriale che si basa soprattutto su una cura maniacale del suono (all’inizio della carriera il regista ha lavorato come sound designer). Il film, programmaticamente anti spettacolare, rischia però di perdere il bene più prezioso per un film da portare in sala, e cioè l’attenzione dello spettatore. Adattissimo, invece, ad analisi di dettaglio, fotogramma per fotogramma, nelle scuole di cinema di livello avanzato.
Valutazione Sintetica: 6