COMUNICATO STAMPA DI CHIUSURA
GIORNATE DI DANTE A TODI (9-19 dicembre 2021)
Dante non finisce mai di sorprenderci: e di affascinare tante persone di un’epoca come la nostra così distante nel tempo, ma non nei sentimenti, dal poeta più grande della letteratura italiana.
Nei 700 anni dalla sua morte, avvenuta a Ravenna nel settembre 1321, Todi ha offerto un ricco itinerario di eventi contrassegnati come le Giornate di Dante. L’insieme delle manifestazioni, dal 9 al 19 dicembre 2021, è stato organizzato dall’associazione culturale Medicinema sotto il patrocinio della Diocesi di Orvieto-Todi, del Comune e dell’assessorato alle Politiche Familiari tuderte. Un itinerario che, a detta del direttore artistico Alberto Di Giglio, ha voluto invitare il pubblico non solo a leggere Dante ma a farsi attraversare dalla sua parola potente.
Ad aprire la rassegna La gloria di Colui che tutto move. La felicità nel Paradiso di Dante, mostra che ha campeggiato sotto i Voltoni dei Palazzi Comunali di Piazza del Popolo in collaborazione con la Fondazione per l’Amicizia dei Popoli , che, a illustrazione del Paradiso dantesco, ha messo in scena il cammino del poeta verso la visione finale di Dio. Protagonista è la bellezza del volto di Beatrice che per Dante è “gloria”, o “manifestazione” divina, richiamo verso quel Centro dell’universo che “tutto muove” secondo la legge creatrice dell’Amore.
Al centro delle Giornate la “Lectura Dantis”. La lettura integrale della Divina Commedia (anche in diretta streaming) è stata realizzata in un mix di presenze fisiche e virtuali nell’arco di tre giornate. Presenti in video tra gli altri, con memorabili “lectiones”, Michele Placido, protagonista di un vibrante Ulisse, un’ispirata Daniela Poggi, un pacato e autorevole Alberto Michelini. Dal vivo, hanno regalato la loro interpretazione attori come Marta Bifano, Stefano Grillo, Riccardo Leonelli, Marco Ciardo e poeti come Giovanni Roma e Ottavia Pojaghi Bettoni. Molto attento è stato il coinvolgimento degli studenti del Liceo Jacopone di Todi seguiti dai professori Sergio Guarente e Giuseppe Montelione.
Grazie ai circa cento lettori, a tanti secoli di distanza dalla prima esposizione pubblica della Commedia effettuata da Boccaccio a Firenze nel 1373, il pubblico – in sala e on line – è stato condotto lungo un percorso cosmico turbinoso. Che è stato esposto, a presentazione delle tre cantiche, da personaggi della cultura con significative esperienze dantesche: il poeta Davide Rondoni per il Purgatorio e il compositore Marco Frisina per l’Inferno e il Paradiso.
Non sono mancati spunti di approfondimento e di dibattito su vari temi dell’universo di Dante, in particolare le presenze femminili nel suo vissuto e nella sua opera. Presenze di donne poco conosciute rispetto alla celebrata Beatrice, ma decisive nella biografia dantesca e in quella collegata di Giovanni Boccaccio, lo scrittore che prima di ogni altro definì la Commedia “divina” e la cui sensibilità fu molto affine a quella dell’Alighieri. A rispondere alle tante domande sui misteri che riguardano il Dante uomo, figlio, padre e marito, è stata la narrazione di Luigi Boneschi (autore di vari documentari e ricerche decennali sull’argomento) con Donne ch’avete intelletto d’amore. Figure femminili nella vita di Dante e Boccaccio, arricchita dalle letture di brani da Vita Nova, Rime e Paradiso dell’attrice Cristina Odasso.
A seguire un coinvolgente spettacolo teatrale organizzato in collaborazione con l’assessorato alle Politiche Familiari del Comune di Todi nella persona di Alessia Marta: Le Dantesche, scritto da Davide Rondoni con l’allestimento registico di Firenza Guidi. Interprete l’attrice Benedetta Giuntini in un dialogo, immaginario e crudemente reale, con alcune celebri donne della Divina Commedia: Piccarda, Lucia, Pia e tante altre.
Protagonista immancabile il cinema con alcuni intensi momenti in cui la settima arte è entrata nel complesso percorso della Commedia.
Si è partiti con una riscoperta eccezionale: la proiezione di Inferno, film muto italiano del 1911 (di Francesco Bertolini, Giuseppe De Liguoro, Adolfo Padovan) con musiche eseguite dal vivo del Maestro Ludovico Fulci.
Momento straordinario delle Giornate, in sinergia con l’Istituto Polacco di Roma, è stato l’arrivo a Todi di Lech Majewski, un maestro della cinematografia mondiale che ha presentato al pubblico nel Cinema Nido dell’Aquila alcuni dei suoi capolavori. Oltre all’inedito Valley of the Gods e al celebrato I Colori della Passione, dedicato alla Passione di Bruegel, è stata al centro della scena la pellicola Onirica-Film of dogs, ispirata in modo del tutto originale alla Divina Commedia.
Molto animato il dibattito post proiezioni tra il regista e artisti come Ugo Levita e critici come Massimo Mattioli che hanno ammirato la qualità “visionaria e profetica” di Majewski. Intenso il commento, nella serata finale, della giornalista Valentina Parasecolo: “questa sera ho visto e sentito cose immense, profondissime, tra gli incontri più belli a cui abbia mai assistito”.
Il grande maestro polacco, che si divide tra Katowice e New York, è stato premiato da Stefano Grillo e Alberto Di Giglio con la menzione d’onore di Medicinema: “A Lech Majewski, artista totale del cinema e della pittura le cui visioni hanno incontrato nuovi orizzonti nel grande immaginario di Bosch, Brueghel e Dante Alighieri”.
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