THE GIRL IN THE FOUNTAIN (Recensione di Rossella Pozza)
(sinossi e credits da cinematografo.it)
SVEZIA, ITALIA – 2021
Sinossi: Cosa fa di una donna un’attrice e di un’attrice una star? La bellezza? Il talento? Il carisma? La fortuna? La disciplina? Un bravo produttore? Domandarselo è lecito anche se non esiste una sola risposta ed esistono diversi tipi di star. Non c’è miglior curriculum del tempo. Un po’ giudice un po’ mago, il tempo è capace di trasformare un semplice volto in un’immagine indimenticabile. Anita Ekberg è stata la diva per eccellenza. Star internazionale, attrice di talento, simbolo di un periodo che prende il nome da uno dei film più importanti della storia del cinema, La dolce vita di Federico Fellini, di cui nel 2020 ricorre il centenario della nascita. Ma la vita di Anita è stata tutt’altro che dolce. Molti anni dopo quel fortunato film, ospite in un salotto televisivo, lanciò un appello a Fellini, proponendo di girare insieme “La vita amara”: aveva solo 50 anni, era ancora straordinariamente bella ma la sua carriera si era spenta ormai da tempo. Cosa proverebbe una star contemporanea se dovesse interpretare Anita? Come si sentirebbe a confrontarsi con la vita di una donna distrutta dal suo stesso successo?
- Regia:
- Attori:
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- Soggetto: Paola Jacobbi, Camilla Paternò
- Sceneggiatura: Paola Jacobbi, Camilla Paternò
- Fotografia: Alessandro Chiodo
- Musiche: Max Casacci
- Durata:80′
- Colore:C
- Genere:DOCUMENTARIO
- Produzione:MARCO ALESSI, MARTA TAGLIAVIA PER DUGONG FILMS, EAGLE PICTURES, SHOOT&POST IN COLLABORATION WITH MUSA
- Distribuzione:EAGLE PICTURES
- Data uscita1 Dicembre 2021
§ NOTE
– FUORI CONCORSO AL 39. TORINO FILM FESTIVAL.
– REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DEL MINISTERO DELLA CULTURA.
Recensione di Rossella Pozza: Intrigante e fascinoso questo documentario su Anita Ekberg, la diva delle dive. Che si lamentava che dopo “La Dolce Vita”, tutti le proponevano di rifare lo stesso film. Interessante l’idea di confronto con una delle dive viventi più longeve, Monica Bellucci, che meno nasconde le rughe, più diventa interessante. Ed anche intelligente, come la sua opinione sulla Ekberg: “Questa donna aveva un’immagine così forte da far dimenticare l’idea di donna per lasciare solo quella del mito”. Cinefilia allo stato puro.
Valutazione sintetica: 7.5