UNA SCONOSCIUTA (Recensione di Rossella Pozza)
(sinossi da mymovies.it e credits da imdb)
ITALIA – 2021
Sinossi: Beatrice riappare in città dopo molto tempo e rivede Daniele mentre sta preparando uno spettacolo teatrale. Il loro rapporto è finito dopo il grave lutto che li ha colpiti. L’uomo poi le racconta la storia di un’affascinante donna misteriosa che un giorno compare in una cittadina ormai deserta, dove per strada si incontrano solo persone tristi che si evitano e non si salutano. Nel bar nel parco che lui ha rilevato, ogni giorno si siede sempre nello stesso posto, ordina un tè e legge un libro. Sorride ma non parla con nessuno e comunica solo con lo sguardo. La sua presenza però fa riprendere vita al luogo che ricomincia a popolarsi. Persone di tutte le età vanno da lei e le raccontano i problemi della loro vita e la sconosciuta li aiuta a trovare le risposte alle loro domande. Mentre il giornale locale ha cercato di fare uno scoop sulla donna, un giorno anche Daniele si convince ad andare a parlare con lei
Directed by
Guarducci Fabrizio | … | (directed by) |
- Writing Credits (in alphabetical order)
Guarducci Fabrizio | |
Sebastiano Somma |
- Cast
Sandra Ceccarelli | … | Beatrice | |
Andrea Muzzi | … | Elpide | |
Desirèe Noferini | … | Sconosciuta | |
Sebastiano Somma | … | Daniele |
- Produced by
Matteo Cichero | … | producer |
Guarducci Fabrizio | … | producer |
- Music by
Pino Donaggio |
- Cinematography by
Stefano Spiti |
- Production Management
Luca Vulterini | … | post-production manager |
- Camera and Electrical Department
Irene Pallaro | … | second assistant camera |
D’Arcangelo Roberto | … | ronin operator |
Denis Sabato | … | electrician |
Cristo Verrillo | … | gaffer |
Eloy Zecca | … | first assistant camera |
- Music Department
Gabriele Conti | … | score recording and mixing assistant |
Antonio Pellegrino | … | orchestra manager |
Orchestra di Roma | … | orchestra |
Marco Streccioni | … | Score Recorded & Mixed by |
Recensione di Rossella Pozza: Fabrizio Guarducci porta sul grande schermo un suo romanzo. Lo fa con un film che risulta drammaticamente didascalico, artefatto, calligrafico, esteticamente retorico: mai credibile. Nonostante attori importanti e Pino Donaggio alle musiche (sempre di livello, anche se concede un po’ troppo al melò) le metafore insistite e le reiterate alte citazioni letterarie, più che dare profondità, finiscono con l’appesantire. Si salvano solo le belle immagini del borgo di Chianciano. Peccato.
Valutazione sintetica: 6