145^ Rassegna Cinema al LOVAGLIO di Venosa
di Armando Lostaglio
Venosa. E’ partita bene la rassegna “Lo specchio della vita” al Cinema Lovaglio di Venosa (è la 147^ a prezzi sempre scontatissimi) con il capolavoro di Ridley Scott House of Gucci; è in programma dal 15 al 20 gennaio. Accoglienza e garbo nella storica sala venosina, con cinque “bei film – come sottolinea la tenace Lidia Lovaglio – per farci evadere dal quotidiano e farci riflettere” nonostante il periodo non sia dei migliori. Ad aprire la Rassegna, il film dell’84enne regista britannico, autore di film cult (“Blade Runner”, “Alien”, “Il gladiatore”, “Telma e Louise” e molti altri) che, a dispetto dei suoi anni, nello scorso 2021 ha diretto e prodotto ben due film, “The Last Duel” (presentato alla Mostra di Venezia), e questo sulla vicenda Gucci che non pochi strascichi e polemiche sta lasciando fra gli eredi. Un’opera (di due ore e mezza) imperniata sulla tragedia che sconvolse a metà anni ’90 il mondo dell’alta moda con l’assassinio (su commissione della moglie) di Maurizio Gucci, a capo della omonima Casa di successo mondiale. Interpreti d’eccezioni sono: Lady Gaga nei panni di Patrizia Reggiani, moglie di Gucci, che sa vestire con autorevolezza e impulsività un ruolo per nulla facile, come un’attrice di consumata esperienza (e con sangue italiano essendo nata Angelina Germanotta), e l’eccellente Adam Driver (pure protagonista dell’altro film di Scott) inizialmente discreto un po’ impacciato, e alla fine spietato condottiero d’azienda, traditore e vittima in quell’omicidio che nel 1995 si rivelò un giallo e che portò alla condanna della moglie e dei complici. Un delitto che due anni dopo si replicò (in America) ai danni dell’altro grande protagonista della moda mondiale, Gianni Versace. Un cast stellare con Al Pacino, Jeremy Irons, Salma Hayek e Jarek Leto.
Il film di Scott è un buon viatico per seguire anche gli altri film in programma: giovedì 27 e il 28, sul grande schermo del Lovaglio, il film di Uberto Pasolini Nowere Special – Una storia d’amore con James Norton, drammatico e profondo come nello stile di Uberto Pasolini (che produce in Gran Bretagna) il quale si era imposto all’attenzione nel 2013 alla Mostra di Venezia con Still Life, premiato nella sezione Orizzonti: pure li affronta il tema della vita e degli affetti, quindi della fine con una delicatezza rara. Imperniato su una storia vera, tratta del delicato rapporto di un padre col suo piccolo figlio.
In programma mercoledì 2 febbraio e venerdì 4, c’è ancora il rapporto familiare in Quo vadis, Aida? della bosniaca Jasmila Žbanić, in concorso alla 77^ Mostra di Venezia. All’orizzonte la guerra del 1995 di dissoluzione della Jugoslavia, con l’esercito serbo che prende il controllo di Srebrenica. Qui Aida vive con il marito e i due figli, e lavora da traduttrice delle Nazioni Unite nella cui sede crede di sentirsi al sicuro, fino a quando la pressione dell’esercito serbo non minaccia concretamente le centinaia di cittadini bosniaci. Un film sul rapporto della famiglia e sul coraggio di una donna, al cospetto di una guerra che sarà un massacro, pur in un ambito europeo non esente da colpe.
La rassegna prosegue giovedì 10 e venerdì 11 febbraio con il film iraniano Un eroe di Asghar Farhadi, che rappresenterà l’Iran agli Oscar quale miglior film straniero. Il regista iraniano ha già vinto due Oscar per Una separazione nel 2012 e Il cliente nel 2017. Un eroe è una storia di riscatto e di buon senso, di manipolazione dei media e di sistema sociale, ben girato e interpretato da attori credibilissimi nei loro ruoli, che rendono la cinematografia iraniana fra le più interessanti dei decenni scorsi. Film da non perdere come pure quello che chiude la rassegna del Lovaglio: il 17 e 18 febbraio, Sotto le stelle di Parigi di Claus Drexel, interpretato da Catherine Frot. Un film sulla solidarietà nelle periferie parigine, dal sapore dickensiano con uno sguardo ad una umanità marginale ma pur ricca di valori.
A.L.
CineClub “Vittorio De Sica” – Cinit