La vera storia di Luisa Bonfanti (Recensione di Rossella Pozza)
(sinossi e credits da cinematografo.it)
ITALIA – 2021
Sinossi: La vita di Luisa Bonfanti, personaggio inventato ma assolutamente verosimile, così legato ai fatti della nostra storia da apparire reale, raccontata attraverso i filmati, gli articoli e i ricordi di quanti l’hanno conosciuta: Maselli, Scola… È la ricostruzione della sua ultima notte. La notte in cui l’attrice – nell’istante del suicidio – viene colta a guardarsi indietro, alla sua vita bruciata velocemente e ormai quasi interamente consumata: dall’infanzia, trascorsa nelle strade polverose nel Mandrione del dopoguerra fino a quella notte, passando attraverso gli anni della sua – ma anche della nostra – storia.
- Regia:
- Attori:
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- Sceneggiatura: Franco Angeli
- Fotografia: Andrea Fastella
- Musiche: Fabrizio Gatti
- Montaggio: Franco Angeli
- Scenografia: Marta Zani
- Durata: 81′
- Colore: B/N-C
- Genere: DRAMMATICO
- Produzione: MOVIMENTO FILM, INTHELFILM
- Distribuzione: INTHELFILM
- NOTE
– IN COLLABORAZIONE CON: AAMOD – ARCHIVIO AUDIOVISIVO DEL MOVIMENTO OPERAIO E DEMOCRATICO, FONDAZIONE ANNAMODE.
Recensione di Rossella Pozza: Un film da vedere, per una pluralità di motivazioni. Per la genesi, articolata, lunghissima ed avventurosa. Per il “magnifico inganno” nel quale, con particolare maestria, fa precipitare lo spettatore. Per la qualità della messa in scena e delle interpretazioni. Per la bellezza delle canzoni, che assumono una particolare funzione diegetica, e per la loro fascinosa e talentuosa interpretazione da parte della protagonista, Livia Bonifazi. L’autore, Franco Angeli, con la sua squadra, era stato chiamato agli inizi dell’anno 2000 a realizzare qualcosa per l’estate romana, senza avere alcuna idea al proposito. Ne venne fuori un riuscito spettacolo musicale, che è poi diventata l’idea attorno alla quale costruire il film. Il grosso delle riprese con una troupe che si poteva chiamare tale (per quanto la organizzatrice generale ogni giorno doveva tornare a casa a cuocere la pasta per i componenti della stessa…) è stato fatto nel 2008 (data testimoniata dal bel cameo del grande Ettore Scola, ancora in vita, e da quello di Citto Maselli, ancora in perfetta forma). Poi di vicissitudine in vicissitudine, finalmente oggi arriva in sala. La storia è ben articolata e perfettamente plausibile, con interpreti sempre credibili e di ottimo livello. Buono il ritmo del fluido montaggio con alternanza di vero repertorio e falso repertorio (pregevoli, per quanto “casarecci”, gli effetti visivi), di finzione, di colore e bianco e nero. Una vera, piacevole sorpresa, con originalità di sguardo e di linguaggio.
Valutazione sintetica: 7.5