L’ombra del giorno (Recensione di Catello Masullo)
(sinossi e credits da cinematografo.it)
ITALIA – 2021
Sinossi: In una città di provincia (Ascoli Piceno) sul finire degli anni Trenta, Luciano è un simpatizzante del fascismo come la stragrande maggioranza degli italiani ed è il proprietario di un ristorante. Egli crede tuttavia di poter vivere secondo le regole che si è dato, in una sorta di isolamento dal mondo esterno. Ma sulla vetrina che dà sull’antica piazza, insieme ai segnali preoccupanti di qualcosa che sta per accadere nel mondo, compare una ragazza che porta con sé un segreto. Si chiama Anna e riesce a farsi assumere nel ristorante. Da allora per Luciano la vita non sarà più la stessa e insieme ai pericoli che si trova a fronteggiare, c’è quello più grande di tutti: l’amore. L’ombra del giorno è una storia d’amore, in quei difficili anni.
- Regia:
- Attori:
– Luciano,
– Anna,
– Osvaldo,
– Amelia,
– Emile,
– Madre di Corrado,
– Giovanni,
– Corrado,
– Professore
- Fotografia: Michele D’Attanasio
- Montaggio: Esmeralda Calabria
- Costumi: Bettina Pontiggia
- Suono: Francesco Liotard
- Durata: 125′
- Colore: C
- Genere: DRAMMATICO
- Produzione: RICCARDO SCAMARCIO PER LEBOWSKI CON RAI CINEMA
- Distribuzione: 01 DISTRIBUTION (2022)
- Data uscita 24 Febbraio 2022
- NOTE
– CON IL CONTRIBUTO DI: REGIONE MARCHE, COMUNE DI ASCOLI PICENO;IN COLLABORAZIONE CON DIREZIONE GENERALE CINEMA AUDIVISIVO, CASSA DI RISPARMIO DI ASCOLI PICENO.
– OPERA REALIZZATA CON IL SOSTEGNO DELLA REGIONE LAZIO E FONDO REGIONALE PER IL CINEMA E AUDIOVISIVO.
Recensione di Catello Masullo: Questo film è stato fatto per essere visto in sala, sul grande schermo, girato, per questo, in cinemascope, che allarga lo sguardo, ed anche la mente. Giuseppe Piccioni torna a girare nella sua Ascoli. Scelta azzeccatissima, che dà al film un respiro ancora più internazionale ed importante. Ironia della sorte Ascoli entra nella cosiddetta “zona rossa” della normativa anti-covid19 due giorni prima dell’inizio delle riprese e ne esce sei settimane dopo, appena le riprese sono state terminate. Nulla di premeditato, dato che il film era stato scritto prima del covid. Ma l’immanenza della atmosfera spettrale è entrata prepotentemente nel film. Piccioni è stato abile nel trasformare la crisi in opportunità, come l’etimologia suggerisce. L’annuncio della dichiarazione di guerra del Duce, quella del “momento delle decisioni irrevocabili”, è diffusa dalla radio sulle immagini della piazza principale di Ascoli deserta, ed ha acquistato una potenza indicibile. Il film disegna, starei a dire cesella, i personaggi con una precisione straordinaria. Il protagonista maschile, un grande Riccardo Scamarcio, si è rinchiuso nel suo ambito e vede il mondo filtrandolo attraverso le vetrate del ristorante, che agiscono metaforicamente da lenti deformanti. Ma la vera protagonista, il motore della storia, è la Anna della sorprendente Benedetta Porcaroli. Elemento scatenante, che muta lo sguardo di Scamarcio, che impara, attraverso la devastante potenza dell’amore, ad aprire gli occhi ed a vedere, finalmente, con diverso punto di vista. Un film d’amore, certo, una grande storia d’amore, ma che conserva tante finestre per diverse e sfaccettate letture. Un film dalla carica emotiva densa ed intensa. Che sa toccare le corde dell’anima. E, nel contempo, è capace di non parlare solo al cuore, ma anche all’intelletto dello spettatore. Da non perdere.
Valutazione sintetica: 8