questa mattina si è svolta la conferenza stampa di presentazione online del Trieste Film Festival in Tour
l’iniziativa che porta nei cinema italiani il meglio del festival triestino.
I titoli di quest’anno: Donbass di Sergei Loznitsa, Andromeda Galaxy di More Raça, As Far As I Can Walk di Stefan Arsenijević, Darkling di Dušan Milić, Divided Ukraine: What Language Do You Express Love In? di Federico Schiavi e Christine Reinhold, Fear di Ivaylo Hristov, I Never Cry di Piotr Domalewski, Sisterhood di Dina Duma, Wet Sand di Elene Naveriani, Wild Roses di Anna Jadowska.
Di seguito il link alla cartella stampa e il link alla registrazione della presentazione che si è svolta questa mattina.
In allegato il comunicato stampa e la scheda dei film.
Grazie, restiamo a disposizione
LINK CARTELLA STAMPA: https://bit.ly/3ikO1eW
LINK CONFERENZA STAMPA 18/03: https://www.youtube.com/watch?v=aF17vT9sh8U
Ufficio Stampa Lo Scrittoio
Bianca Badialetti + 39 3474305496
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TITOLI EDIZIONE 2021/22: Un’edizione “eccezionalmente” biennale. L’emergenza sanitaria ha impedito il regolare svolgimento dell’edizione 2021 che è quindi stata accorpata all’edizione 2022.
DONBASS di Sergei Loznitsa (Germania, Francia, Ucraina, Paesi Bassi, Romania, 2018, 120′) Premio per la miglior regia al Certain Regard di Cannes. Nel Donbass, regione dell’Ucraina orientale, si svolge una guerra ibrida. Ma questa non è la storia di una regione, di un paese o di un sistema politico. È la storia di un mondo che si è smarrito. È una storia che riguarda ognuno di noi.
“DIVIDED UKRAINE: WHAT LANGUAGE DO YOU EXPRESS LOVE IN?” di Federico Schiavi, Christine Reinhold (Italia, 2022, 78’) Un viaggio nei territori della prima guerra civile europea del XXI secolo: in Ucraina, dopo i drammatici eventi che sono seguiti alla prima protesta di Piazza Maidan a Kiev nel novembre 2013, nessuno avrebbe potuto prevedere lo scoppio di questa guerra civile e la morte di 10.000 ucraini. Due fotografi, Giorgio Bianchi e Christopher Occhicone, con diverse prospettive e idee politiche, danno voce a personaggi che sono testimoni di idee di indipendenza, ognuna nel suo teatro di guerra.
“AS FAR AS I CAN WALK” di Stefan Arsenijević (Serbia, Francia, Lussemburgo, Bulgaria, Lituania, 2021, 92’) Premio come Miglior film al festival di Karlovy Vary e menzione speciale della giuria al Trieste Film Festival. Una coppia di migranti ghanesi che desidera arrivare in Germania si trova provvisoriamente bloccata in Serbia. Strahinja lavora duramente per ottenere asilo, mentre Ababuo, che aspira a una carriera di attrice a Londra, è insoddisfatta della propria vita. Una notte decide quindi di partire con un gruppo di migranti siriani, senza dare spiegazioni. Strahinja intraprende un lungo viaggio a piedi lungo la rotta dei Balcani percorrendo gli stessi itinerari dei migranti ma spinto dall’amore per la compagna.
“WET SAND” di Elene Naveriani (Svizzera, Georgia, 2021, 115′) Il film, presentato al festival di Locarno, ha ottenuto il Pardo per la migliore interpretazione maschile. Un villaggio sul Mar Nero in Georgia è popolato da persone che credono di conoscersi. Un giorno, Eliko viene trovato impiccato. Sua nipote Moe arriva per organizzare il funerale e si trova di fronte a una rete di bugie e alle tragiche conseguenze della storia d’amore segreta di Eliko con Amnon, durata 22 anni. La verità, però, libera la capacità di amare di Moe, e costringe gli abitanti del villaggio a prendere posizione.
“SISTERHOOD” di Dina Duma (Macedonia del Nord, Kosovo, Montenegro, 91’, 2021) Premio speciale della giuria al Karlovy Vary Film Festival. Le adolescenti Maya e Jana sono amiche inseparabili, fanno tutto insieme. Jana è quella caparbia che prende l’iniziativa e Maya la segue in tutto e per tutto. La loro amicizia viene compromessa quando rimangono coinvolte nella morte accidentale di una loro compagna di classe. “DARKLING” di Dušan Milić (Serbia, Danimarca, Bulgaria, Italia, Grecia, 104’) Nel cast Danica Curcic, nota in Italia per la per serie Netflix L’Uomo delle Castagne. Premio del Pubblico al Trieste Film Festival. Tratto da una storia vera. Kosovo. Al confine di un bosco, la dodicenne Milica vive con la madre e il nonno. Al calare del sole, la famiglia si barrica in casa. Sono vere le loro paure? Oppure, come le unità militari KFOR vorrebbero far credere, sono solo residui dei traumi psicologici causati dalla guerra? Non ci sono prove, ma qualcosa di strano sta accadendo e, notte dopo notte, le loro paure crescono…
“ANDROMEDA GALAXY” di More Raça (Kosovo, Spagna, Italia, Macedonia del Nord, 2020, 82′) In Kosovo la corruzione e la disoccupazione non permettono a Shpëtim di trovare un lavoro. Le cose si complicano quando l’orfanotrofio rimanda sua figlia a vivere con lui, che però non ha una casa. Dopo innumerevoli difficoltà, decide di tentare il tutto per tutto per pagare per sé e per la figlia un viaggio verso la Germania, in cerca di una vita migliore. “FEAR” di Ivaylo Hristov (Bulgaria, 2020, 100′) Candidato all’Oscar come miglior film internazionale per la Bulgaria. Svetla è una vedova che ha perso il lavoro come insegnante. Il villaggio in cui vive si trova sul confine tra Bulgaria e Turchia e spesso si vedono passare dei profughi. Un giorno, mentre è a caccia nella foresta incontra un migrante africano. Come cittadina rispettosa della legge lo porta alla stazione di guardia della frontiera, ma ci sono così tanti profughi che nessuno le dà retta. Così Svetla decide di accogliere in casa l’uomo.
“I NEVER CRY” di Piotr Domalewski (Polonia, Irlanda, 2020, 100′) Presentato in anteprima al Festival di San Sebastian. Premio Cineuropa. Ola è un’adolescente schietta e coraggiosa. Aiuta la madre a prendersi cura del fratello disabile, mentre il padre lavora in un cantiere edile a Dublino. Ola vuole diventare una taxista per aiutare la famiglia. È molto appassionata di macchine, ma viene sempre bocciata all’esame di guida. Quando suo padre muore in un tragico incidente sul lavoro, va in Irlanda da sola per riportare il suo corpo in Polonia. Ma una volta arrivata lì, si rende conto che non sarà un compito facile.
“WILD ROSES” di Anna Jadowska (Polonia, 2017,89′)Film vincitore del FilmFestival Cottbus. Ewa torna nel suo villaggio dopo un ricovero in ospedale. Lavora in campagna, dove raccoglie rose selvatiche. Anche il marito, Andrzej, torna a casa dopo aver lavorato per alcuni mesi in Norvegia. Il tempo passato lontani ha creato una certa distanza tra loro. Ewa è l’oggetto delle appassionate avances di Marcel, un ragazzo del luogo, e fa di tutto per mantenersi lucida nel caos emotivo che ciò le provoca. Un giorno suo figlio di due anni scompare…