In occasione della Giornata della Ricerca Italiana nel Mondo la Farnesina diffonde i primi 5 episodi di “Ritratti di donne 2 – Scienza”,
la serie che racconta il volto innovativo e femminile dell’Italia
Qui è possibile scaricare i visual del progetto e il logo di italiana
15 aprile 2022. Sono sempre di più le donne che in Italia lavorano nel campo della scienza portando avanti ricerche innovative e compiendo incredibili progressi. In occasione della Giornata della Ricerca Italiana nel Mondo il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale diffonde le prime cinque puntate (a cui se ne aggiungeranno altre cinque nel corso dell’anno) diRitratti di donne 2 – Scienza, progetto ideato dalla Farnesina con l’autorialità di Annamaria Granatello, Presidente e Direttrice del Premio Solinas, realizzazione e produzione di Dugong Films, e visuals di Julia Set Lab / Image Research Lab. Un’occasione per conoscere il volto migliore dell’Italia e gli ultimi traguardi della scienza attraverso le voci e le storie delle protagoniste della ricerca, della tecnologia e dell’iniziativa italiana. La prima serie, lanciata nel 2021 e disponibile sul canale Vimeo del portale italiana, aveva avuto come protagoniste le figure femminili al centro della vita culturale del nostro Paese.
Ritratti di donne 2 – Scienza è una finestra sul futuro, alla scoperta delle maggiori eccellenze italiane, da anni in prima linea negli studi scientifici più innovativi. Dai robot ispirati alle piante creati da Barbara Mazzolai, Associate Director per la Robotica presso l’Istituto Italiano di Tecnologia – IIT, dove è responsabile del laboratorio Bioinspired Soft Robotics, alla passione per i microrganismi marini di Donatella De Pascale, Primo Tecnologo presso la Stazione Zoologica Anton Dohrn e Direttore del Dipartimento di Biotecnologie Marine Ecosostenibili; dagli studi interdisciplinari fra archeologia, robotica e intelligenza artificiale di Arianna Traviglia, Direttrice a Venezia del Centre for Cultural Heritage Technology (CCHT) dell’Istituto Italiano di Tecnologia, ai macchinari che studiano il tessuto biologico e la fluidodinamica del nostro copro su cui lavora Simona Celi, Direttrice del BioCardioLab (bcl.ftgm.it) presso l’Ospedale del Cuore della Fondazione Toscana G. Monasterio; per arrivare agli studi sull’uso dell’intelligenza artificiale nella robotica portati avanti da Rita Cucchiara, Professore Ordinario di Informatica e Ingegneria presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Un affresco multiforme che ispira le donne di oggi e di domani, andando oltre tutti gli stereotipi di genere legati al mondo delle discipline scientifiche.
Le prime cinque scienziate di Ritratti di donne 2 – Scienza
Simona Celi si è laureata e dottorata in Ingegneria Meccanica presso l’Università di Pisa. Sin dagli anni della laurea si è occupata della caratterizzazione dei tessuti del sistema cardiovascolare e di fluidodinamica integrando modellazione numerica e attività sperimentale. Nel 2008 fonda il laboratorio di ricerca BioCardioLab (bcl.ftgm.it) presso l’Ospedale del Cuore della Fondazione Toscana G. Monasterio. Dopo un periodo di post-doc presso l’Università di Yale, rientra in Italia e dal 2015 dirige il BioCardioLab coordinandone le attività e il gruppo di ricerca. Partecipa e coordina numerosi progetti sia Nazionali che Europei nell’ambito della medicina e della bioingegneria. Dal 2017 è membro dell’executive board del Capito Italiano dell’European Society of Biomechanics ed è docente a contratto presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Pisa. Dal 2022 è membro del comitato scientifico della Fondazione per la ricerca e l’innovazione in cardiologia GISE.
Rita Cucchiara è, dal 2005, Professore Ordinario di Informatica e Ingegneria presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. È Direttore del Centro di Ricerca e Innovazione dell’Intelligenza Artificiale Interdipartimentale AIRI e Responsabile Scientifico di AImageLab, un Laboratorio di Ricerca in Computer Vision, Machine/Deep Learning, Intelligenza Artificiale e Multimedia del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”, nonché Consigliere Scientifico della “AI Academy” di Modena, iniziativa cofinanziata dalla Regione Emilia Romagna per la ricerca in Intelligenza Artificiale e il trasferimento tecnologico nelle industrie locali. Il suo campo di ricerca è principalmente quello di Visione Artificiale e Deep Learning, con oltre 350 pubblicazioni sull’argomento. Rita Cucchiara ha conseguito la laurea in Ingegneria Elettronica (1989) e il dottorato in Ingegneria Informatica (1993), entrambi presso l’Università di Bologna.
Donatella De Pascale è, dal 2019, Primo Tecnologo presso la Stazione Zoologica Anton Dohrn e Direttore del Dipartimento di Biotecnologie Marine Ecosostenibili. Ha partecipato a numerosi progetti Europei e Nazionali come partner e come Coordinatrice. La sua attività di ricerca è prevalentemente focalizzata sull’isolamento e caratterizzazione di prodotti naturali di origine marina. Ha pubblicato circa 80 articoli su riviste internazionali. È Valutatore Indipendente per la Commissione Europea dal 2013 e fa parte di numerosi network e organizzazioni internazionali focalizzati sullo sfruttamento sostenibile delle risorse marine per applicazioni biotecnologiche. Per 11 anni è stata Ricercatrice presso l’Istituto di Biochimica delle Proteine, CNR di Napoli. Si è laureata in Scienze Biologiche nel 1992 presso l’Università degli Studi di Napoli e ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Biotecnologie nel 2000.
Barbara Mazzolai è Associate Director per la Robotica presso l’Istituto Italiano di Tecnologia – IIT dove è responsabile del laboratorio Bioinspired Soft Robotics. Ha una laurea in Scienze Biologiche e ha conseguito il dottorato di ricerca in Ingegneria dei Microsistemi. È pioniera nello studio interdisciplinare delle piante e del loro comportamento da riprodurre in applicazioni tecnologiche. Mazzolai si occupa di robotica soft ispirata alla natura. A lei si devono progetti di ricerca innovativi e audaci, come i progetti europei Plantoid, GrowBot, I-Seed e l’ultimo I-Wood con cui nel 2020 ha vinto i prestigiosi fondi elargiti dal Consiglio Europeo della Ricerca – ERC.
Arianna Traviglia dirige a Venezia il Centre for Cultural Heritage Technology (CCHT) dell’Istituto Italiano di Tecnologia. Ricercatrice all’University of Sydney e alla Macquarie University (Sydney) dal 2006 al 2015, è stata anche docente di Applicazioni informatiche alla gestione archeologica e Digital Humanities presso l’Università Ca’ Foscari dal 2003 al 2019. È stata ed è attualmente Principal Investigator di diversi progetti finanziati dalla Commissione Europea e da altri enti internazionali relativi all’uso di tecnologie per i beni culturali. Opera come consulente del Council of Europe nell’ambito delle tecnologie digitali e dell’Intelligenza Artificiale per la protezione del patrimonio archeologico. È parte dell’Executive Steering Committee della Computer Applications in Archaeology (CAA) Association e svolge il ruolo di coordinatrice del comitato tecnico-scientifico della Fondazione CDP.
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