Spencer (Recensione di Rossella Pozza)
(sinossi e credits da cinematografo.it)
GRAN BRETAGNA, GERMANIA, CILE – 2021
Sinossi: Inizio anni Novanta. Il matrimonio fra la Principessa Diana e il Principe Carlo è in crisi da tempo. Malgrado le voci di presunti flirt e di un imminente divorzio, si cerca di preservare la pace in vista delle festività natalizie, tradizionalmente trascorse dai reali nella proprietà di Sandringham. Sono giorni in cui si mangia, si beve, si spara e si va a caccia. Diana conosce le regole del gioco. Ma quest’anno non sarà come gli altri.
- Regia:
- Attori:
PERSONAGGI | INTERPRETI | DOPPIATORI |
LADY DIANA SPENCER, PRINCIPESSA DI GALLES | Kristen Stewart | FEDERICA DE BORTOLI |
MAGG. ALISTAIR GREGORY | Timothy Spall | GIANNI GIULIANO |
CARLO, PRINCIPE DI GALLES | Jack Farthing | ANDREA METE |
MAGGIE, la guardarobiera | Sally Hawkins | CHIARA COLIZZI |
DARREN McGRADY, lo chef | Sean Harris | |
PRINCIPE WILLIAM | Jack Nielen | |
PRINCIPE HARRY | Freddie Spry | |
REGINA ELISABETTA II | Stella Gonet | ANTONELLA GIANNINI |
PRINCIPE FILIPPO, DUCA DI EDIMBURGO | Richard Sammel | ———————— |
REGINA MADRE ELISABETTA | Lore Stefanek | ———————— |
PRINCIPESSA ANNA | Elizabeth Berrington | |
PRINCIPE ANDREA, DUCA DI YORK | Niklas Kohrt | ———————— |
SARAH ‘FERGIE’ FERGUSON, DUCHESSA DI YORK | Olga Hellsing | ———————— |
PRINCIPE EDOARDO | Mathias Wolkowski | ———————— |
CONTE JOHN SPENCER | Thomas Douglas | ———————— |
CAMILLA PARKER-BOWLES | Emma Darwall-Smith | ———————— |
LADY SARAH ARMSTRONG-JONES | Oriana Gordon | ———————— |
REGINA ANNA BOLENA | Amy Manson | |
SERG. WOOD | Ryan Wichert | |
CAP. JACOBS | Michael Epp | |
AG. THOMAS | Tom Hudson | |
AG. FIELD | James Gerard | |
ANGELA, la guardarobiera | Laura Benson | |
MICHAEL FAWCETT, il valletto di Carlo | John Keogh | |
PAUL BURRELL, il maggiordomo di Highgrove | James Harkness | |
BARBARA BARNES, la bambinaia | Marianne Graffam | |
MARIA, la cameriera | Wendy Patterson | |
PAMELA, la cameriera | Libby Rodliffe | |
VICARIO | Ian Ashpitel |
- Sceneggiatura: Steven Knight
- Fotografia: Claire Mathon
- Musiche: Jonny Greenwood
- Montaggio: Sebastián Sepúlveda
- Scenografia: Guy Hendrix Dyas (Guy Dyas)
- Costumi: Jacqueline Durran
- Suono: Miguel Hormazabal
- Durata: 111′
- Colore: C
- Genere: DRAMMATICO, STORICO
- Specifiche tecniche: 35MM, D-CINEMA
- Produzione: JUAN DE DIOS LARRAÍN, JONAS DORNBACH, PAUL WEBSTER, PABLO LARRAÍN, JANINE JACKOWSKI, MAREN ADE PER KOMPLIZEN FILM, FABULA E SHOEBOX FILMS, IN ASSOCIAZIONE CON FILMNATION ENTERTAINMENT
- Data uscita 24 Marzo 2022
- NOTE
– IN CONCORSO ALLA 78. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2021).
– CANDIDATO AI GOLDEN GLOBES 2022 PER MIGLIORE ATTRICE IN UN FILM DRAMMATICO (KRISTEN STEWART).
– CANDIDATO AGLI OSCAR 2022 PER MIGLIORE ATTRICE (KRISTEN STEWART).
– IN ITALIA L’USCITA NELLE SALE ERA PROGRAMMATA PER IL 20 GENNAIO MA LA 01 DISTRIBUTION L’HA POSTICIPATA Al 31 MARZO 2022.
Recensione di Rossella Pozza: “Una favola tratta da una tragedia vera”, recita l’esergo iniziale del film. La tragica storia di Diana Spencer, tra le più “zoommate” dai media di tutto il mondo, ed anche tra le più rappresentate su piccolo e grande schermo, ha attratto il talento di Pablo Larraìn. Al quale, si capisce subito, non interessano i dettagli e la verosimiglianza di quello che mette in scena, vuole invece penetrare l’anima di Diana, analizzarne i tormenti ed i fantasmi. Notevole, al riguardo, l’evocativo dialogo diacronico con Anna Bolena, con apparizioni folgoranti, come quella nella cadente, e goticamente decadente ex casa dell’infanzia di Diana. La rappresentazione è sontuosa (la scuola inglese di cinema non si smentisce), Larraìn assesta le sue “zampate” d’autore, come quella del freddo glaciale del palazzo reale di Sandringham, potente metafora della prigione dell’anima in cui si sente attanagliata Diana. Insiste sulla sua ricerca continua della trasgressione alle regole, come imperativo categorico insopprimibile. Rischia, a tratti, l’esercitazione calligrafica con tendenze estetizzanti. Kristen Stewart, alla sua migliore interpretazione di sempre, merita le prestigiose candidature al Golden Globe ed all’Oscar per migliore attrice protagonista, con una prova dolente ed interiorizzata di alta recitazione. Ma nulla può fare per annullare la sensazione di sottile, impalpabile, istintiva incredulità di fondo circa la reale storia di una futura regina come Diana, di nobili lignaggi, che conosceva benissimo le regole del gioco e tutte le premesse, le condizioni al contorno del suo “engagement”. Pur con tutta la compassione e la empatia mondiale per la tragicità dell’epilogo e per le sofferenze che l’hanno preceduto, resta pur sempre il prosaico dubbio di perché si sia rifiutata di pedalare la proverbiale bicicletta che aveva consciamente voluta.
Valutazione sintetica: 7