Tre piani (Recensione di Catello Masullo)

Tre piani (Recensione di Catello Masullo)

(credits e sinossi da cinematografo.it)

 

ITALIA, FRANCIA – 2021

 

Sinossi: Al primo piano di una palazzina vivono Lucio, Sara e la loro bambina di sette anni, Francesca. Nell’appartamento accanto ci sono Giovanna e Renato, che spesso fanno da babysitter alla bambina. Una sera, Renato, a cui è stata affidata Francesca, scompare con la bambina per molte ore. Quando finalmente i due vengono ritrovati, Lucio teme che a sua figlia sia accaduto qualcosa di terribile. La sua paura si trasforma in una vera e propria ossessione. Al secondo piano vive Monica, alle prese con la prima esperienza di maternità. Suo marito Giorgio è un ingegnere e trascorre lunghi periodi all’estero per lavoro. Monica combatte una silenziosa battaglia contro la solitudine e la paura di diventare un giorno come sua madre, ricoverata in clinica per disturbi mentali. Giorgio capisce che non potrà più allontanarsi da sua moglie e sua figlia. Forse però è troppo tardi. Dora è una giudice, come suo marito Vittorio. Abitano all’ultimo piano insieme al figlio di vent’anni, Andrea. Una notte il ragazzo, ubriaco, investe e uccide una donna. Sconvolto, chiede ai genitori di fargli evitare il carcere. Vittorio pensa che suo figlio debba essere giudicato e condannato per quello che ha fatto. La tensione tra padre e figlio esplode, fino a creare una frattura definitiva tra i due. Vittorio costringe Dora a una scelta dolorosa: o lui o il figlio.

  • Regia: 

Nanni Moretti

  • Attori: 

Margherita Buy

– Dora,

Nanni Moretti

– Vittorio,

Alessandro Sperduti

– Andrea,

Riccardo Scamarcio

– Lucio,

Elena Lietti

– Sara,

Alba Rohrwacher

– Monica,

Adriano Giannini

– Giorgio,

Denise Tantucci

– Charlotte,

Anna Bonaiuto

– Giovanna,

Paolo Graziosi

– Renato,

Stefano Dionisi

– Roberto,

Tommaso Ragno

– Luigi,

Teco Celio

– Saverio,

Francesco Acquaroli

– Psichiatra,

Daria Deflorian

– Madre Di Monica,

Francesco Brandi

– Matteo,

Lorenzo Fantastichini

– Tommaso,

Chiara Abalsamo

– Francesca a 7 anni,

Giulia Coppari

– Francesca a 12 anni,

Gea Dall’Orto

– Francesca a 17 anni,

Alice Adamu

– Beatrice a 5 anni,

Letizia Arnò

– Beatrice a 10 anni

  • Altri titoli:

Three Floors

  • Durata: 119′
  • Colore: C
  • Genere: DRAMMATICO
  • Tratto da: romanzo omonimo di Eshkol Nevo (Neri Pozza Editore)
  • Produzione: DOMENICO PROCACCI PER FANDANGO, NANNI MORETTI, JEAN LABADIE PER SACHER FILM, CON RAI CINEMA, LE PACTE
  • Distribuzione: 01 DISTRIBUTION; DVD, BLU-RAY CON EAGLE PICTURES (2022)
  • Data uscita 23 Settembre 2021
  • NOTE

– IN CONCORSO AL 74. FESTIVAL DI CANNES (2021).

Recensione di Catello Masullo: C’è sempre una prima volta. È la prima volta che Moretti gira un film che non deriva da una sua idea originale, ed è la prima volta che arriva al Festival di Cannes (dove è stato storicamente insignito dei riconoscimenti più prestigiosi) con un suo film totalmente inedito in Italia. Facciamo un passo indietro, sulla genesi. Moretti non va famoso per essere un “fulmine” di velocità, né nella gestazione, né nella lavorazione dei suoi film. Dopo il suo ultimo lungometraggio di finzione, “Mia Madre”, del 2015, ha provato a lungo a scrivere un nuovo film, con le sue co-sceneggiatrici abituali, Valia Santella e Federica Pontremoli, girando a vuoto per un paio d’anno abbondanti. Fino a quando la stessa Pontremoli non gli ha suggerito di leggere il romanzo “Tre piani”, di Eshkol Nevo, composto da tre racconti separati ambientati in Israele. Ed è scattata la scintilla. Moretti, magistralmente, imposta tre film diversi e li fonde in un unico film, con una mirabile continuità e fluidità narrativa. A differenza dei tre racconti di Nevo, che si interrompono bruscamente al culmine delle rispettive crisi, Moretti porta a compimento conclusivo le storie. Moretti è un maestro e migliora il governo del mezzo espressivo film dopo film. Realizza un’opera che rasenta la perfezione in ogni aspetto, con la sua proverbiale cura maniacale dei dettagli, delle sfumature più precise nelle intonazioni e nei linguaggi del corpo delle recitazioni. Mette in scena temi alti e universali come la colpa, le conseguenze delle nostre scelte, la giustizia, la responsabilità dell’essere genitori. Come lui stesso scrive nelle note di regia, Moretti è interessato ad indagare sui prodotti dei nostri atti: “Ogni gesto che noi compiamo anche nell’intimità delle nostre case ha conseguenze che si ripercuoteranno sulle generazioni future. Di questo ognuno di noi deve essere consapevole e responsabile: le nostre azioni sono quello che noi lasciamo in eredità a chi viene dopo di noi.”. “Tre Piani” è un film denso di umanità, con molta amarezza, con una elevata ed inusitata carica di pessimismo circa la incapacità di crescita degli adulti. Del tutto privo (o quasi) dei lampi di ironia che ne hanno fatto la inimitabile cifra stilistica dei suoi film precedenti. Ma che lascia intravedere un luminoso bagliore di speranza, con la festosa invasione urbana di uno stuolo di ballerini di tango, ed uno sguardo, finalmente di accenno ad una gioia condivisa, tra madre e figlio. Immancabilmente da non perdere.

P.S. Il film è stato girato in un’altra “epoca”, prima della pandemia, tra primavera ed estate 2019. A fine 2019 il film era pronto per il festival di Cannes 2020, che è stato, però, cancellato dal Covid. Moretti ha messo il film nel freezer per mantenere l’impegno con il Festival dove è stato sempre adorato e pluripremiato, e ce lo ha portato nel 2021. Da dove però, non senza un suo visibile disappunto, è uscito a bocca asciutta dal palmares.  

Valutazione sintetica: 8.5