Onde radicali (Recensione di Catello Masullo)
(credits e sinossi da cinematografo.it)
Onde radicali
ITALIA – 2021
Sinossi: Il documentario ripercorre le tappe più significative di una radio che ha rivoluzionato, in quasi mezzo secolo di cronaca italiana e internazionale, il modo di fare giornalismo e informazione. Il racconto ruota intorno a quattro fatti di cronaca che lasciarono il segno nel Paese e dei quali Radio Radicale fu protagonista e testimone diretta: l’uccisione di Giorgiana Masi durante una manifestazione promossa di radicali nel 1977, il rapimento e la liberazione del giudice Giovanni D’Urso, l’arresto e la gogna giudiziaria subita da Enzo Tortora, l’uccisione del corrispondente della radio in Cecenia Antonio Russo. Tanti i testimoni che popolano il documentario: Emma Bonino, Francesco Rutelli, Roberto Giachetti, Rocco Papaleo, Tony Garrani, Gianfranco Spadaccia e molti altri. Dalla voce di chi negli anni Settanta ha costruito la radio (Pino Pietrolucci, Paolo Vigevano) si sente l’energia di un decennio che non fu solo quello degli anni di piombo, mentre i nastri custoditi nell’archivio restituiscono le voci di Enzo Tortora e Leonardo Sciascia. Ricordi tenuti insieme anche dalle famose conversazioni radiofoniche tra Marco Pannella e Massimo Bordin.
- Regia:
- Soggetto: Gianfranco Pannone, Marco Dell’Omo, Simonetta Dezi
- Durata: 72′
- Colore: B/N-C
- Genere: DOCUMENTARIO
- Produzione: MARIO MAZZAROTTO PER MOVIMENTO FILM
- Distribuzione: SKY
- Data uscita 2 Novembre 2021
- NOTE
– REALIZZATO CON IL SOSTEGNO DEL MINISTERO DELLA CULTURA.
– DISPONIBILE ON DEMAND E IN STREAMING SU SKY E NOW TV.
– PRESENTATO ALLA XIX EDIZIONE DELLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA (2021), NELLA SEZIONE “OMAGGI”.
– CANDIDATO AI 67. DAVID DI DONATELLO (2022) PER MIGLIOR DOCUMENTARIO.
– CANDIDATO NASTRO D’ARGENTO DOCUMENTARI, NELLA SEZIONE ‘CINEMA DEL REALE’ (2022).
Recensione di Catello Masullo: Questo film dovrebbe essere proiettato ed analizzato nelle scuole di cinema. Per far vedere agli studenti come si fa un documentario. Nel migliore dei modi possibili. Come si costruisce, cioè, un capolavoro assoluto del genere specifico. Gianfranco Pannone è uno dei più bravi documentaristi che abbiamo. Qui si supera, realizzando il suo miglior film di sempre. È anche vero che il soggetto da raccontare ha tutte le caratteristiche della eccezionalità. E, quando questo accade, di norma, anche il film che lo illustra ne vive di luce riflessa. Radio Radicale è, infatti, un unicum assoluto. Non solo a livello Italiano, ma mondiale. Racconta nel film Paolo Vigevano, storico tesoriere e fondatore della radio, che negli USA, negli anni ’80, al convegno delle radio mondiali, si sono resi conto che la radio in parola era la realtà più importante del mondo (nessuno al mondo trasmetteva “radio Parlamento”). Nata nel 1976, da una intuizione di Marco Pannella (l’einaudiano “conoscere per deliberare”), è fatta di conoscenza, appunto, e militanza. Trovando il suo punto più alto nel giornalista/militante Antonio Russo, che raccontava la guerra in mezzo alle vittime, smentendo ogni propaganda con l’osservazione diretta, e, per questo fu ucciso, con probabilità dalla stessa mano che trucidò Anna Stepanovna Politkovskaja.
Il film è impeccabile anche da punto di vista della tecnica cinematografica. Con ripetute immagini zenitali a commentare la voce di Radio Radicale. Le mitiche campagne, che hanno cambiato la storia d’Italia sull’omicidio del Giudice D’Urso, sul clamoroso Caso Tortora, sui processi trasmessi alla radio (l’On. Andreotti, per difendersi dal processo per mafia chiese alla radio le registrazioni delle udienze del proprio processo, spese 400 milioni delle vecchie lire per sbobinarle e con quelle costruì la sua difesa), radio parolaccia, radio carcere, ecc. La rassegna stampa più seguita, inventata da Taradash e tenuta dal mitico Bordin dal ’91 al 2010. Le voci africane e da tutto il mondo. Tutti i convegni e comizi di tutti i partiti in diretta o in differita (“la radio del Palazzo, ma fuori del Palazzo”, l’azzeccato slogan). Bellissimo il brain storming degli studenti che stanno conducendo una inchiesta sulla radio, sui titoli di coda. In una parola: imperdibile, proprio come la radio radicale.
Valutazione sintetica: 10