Governance – Il prezzo del potere (Recensione di Rossella Pozza)

Governance – Il prezzo del potere (Recensione di Rossella Pozza)

(sinossi e credits da cinematografo.it)

  • Governance – Il prezzo del potere

ITALIA, FRANCIA – 2020

 

Sinossi: Renzo Petrucci, manager brillante e senza scrupoli, è il direttore generale di un importante gruppo petrolifero. Dopo un’inchiesta per corruzione è costretto a lasciare la prestigiosa carica convinto che a tradirlo sia stata una giovane collega, Viviane Parisi. Renzo prepara la sua vendetta coinvolgendo suo malgrado l’amico di famiglia Michele Laudato, ma la situazione gli sfugge di mano…

  • Regia: 

Michael Zampino

  • Attori: 

Massimo Popolizio

– Renzo Petrucci,

Vinicio Marchioni

– Michele Laudato,

Sarah Denys

– Viviane Parisi,

Claudio Spadaro

– Marcello Zanin,

Maria Cristina Heller

– Carla Petrucci,

Marial Bajma-Riva

– Sofia Petrucci,

Sonia Barbadoro

– Ispettrice Ricciardi,

Antonio Zavatteri

– Mimmo Rotondi,

Sara Putignano

– Rita Laudato,

Diego Verdegiglio

– Ministro Maccaferri,

Tania Bambaci

– Mirella,

Désirée Giorgetti

– HR Manager

  • Altri titoli:

Governance – Tutto ha un prezzo

  • Durata: 89′
  • Colore: C
  • Genere: DRAMMATICO, THRILLER
  • Produzione: SANDRO FREZZA, FRÉDÉRIC OLLIER, XAVIER DELMAS PER ALBA PRODUZIONI, PANORAMIC FILM, LOIN DERRIÈRE L’OURAL, LDO
  • Distribuzione: ADLER ENTERTAINMENT
  • Data uscita 12 Aprile 2021
  • NOTE

– REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DI: MIBACT / TAX CREDIT, LAZIO CINEMA INTERNATIONAL, REGIONE LAZIO.
– DAL 12 APRILE 2021 DISPONIBILE SU AMAZON PRIME VIDEO.

– IN CONCORSO ALLA 24ESIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE INVENTA UN FILM (LENOLA, 3-7 AGOSTO 2022).

 

 

Recensione di Rossella Pozza: Opera seconda del regista italo-francese Michael Zampino, che denota una crescita professionale ed artistica, rispetto al film d’esordio “L’erede”, del 2010, avendo conseguito un maggior controllo del mezzo espressivo e maggiore capacità di risultare sempre credibile. Non senza alcuni virtuosismi, che si richiamano alla cultura del grande cinema (“Rashomon” del grande Akira Kurosawa, nella specie), come nella scena chiave, d’apertura, che viene riproposta poco dopo la mezz’ora, ma con punti di vista diversi e audio mancanti nella prima scena, a dare costrutto e robustezza alla storia. O anche nella costruzione drammaturgica, scritta a 6 mani con la esperta Heidrun SchleefGiampaolo Rugo, che sa tenere in sospensione lo spettatore, nascondendogli abilmente l’esito, fino al colpo di scena finale. Un film sulla spietatezza cinica della lotta per il potere. Di grandissima amarezza. Di alta qualità cinematografica e di grandi interpretazioni.   

 

 

Valutazione sintetica: 7.5