Aru Otoko (Recensione di Catello Masullo)
(credits e sinossi da cinematografo.it)
- A Man
- Aru Otoko
GIAPPONE – 2022
Sinossi: Dopo il divorzio, Rie ha trovato la felicità con il suo secondo marito Daisuke, con cui ha formato una nuova famiglia. Ma quando Daisuke muore in un tragico incidente, Rie scopre che lui non era l’uomo che pensava fosse. Rie chiama l’avvocato Kido perché la aiuti a scoprire la verità sull’identità dell’uomo che amava. La ricerca aprirà interrogativi ancora più grandi sulla natura stessa dell’identità e su cosa renda una persona veramente reale.
- Regia:
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- Sceneggiatura: Kosuke Mukai
- Fotografia: Ryuto Kondo
- Musiche: Cicada
- Montaggio: Kei Ishikawa
- Scenografia: Hiroyuki Wagatsuma
- Costumi: Sayaka Takahashi
- Effetti: Satoshi Akabane
- Suono: Takeshi Ogawa
- Altri titoli:
Un Uomo
- Durata: 121′
- Colore: C
- Genere: DRAMMATICO, GIALLO, SENTIMENTALE
- Tratto da: tratto dal romanzo ‘Aru Otoko’ di Keiichiro Hirano (2018)
- Produzione: MINORI TABUCHI E SHUHEI AKITA PER SHOCHIKU CO.
- NOTE
– PRESENTATO IN CONCORSO ALLA 79. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2022), SEZIONE ‘ORIZZONTI’.
Recensione di Catello Masullo: Un film dalla costruzione ad incastri complessa e fascinosa (talmente che forse dovremmo cambiare il nostro di modo di dire “costruzione a scatole cinesi”, in “costruzione a scatole giapponesi”…). Che, attraverso la ricostruzione di una complessa vicenda consente agli autori di riflettere su concetti molto profondi. Soprattutto su quello dell’identità, sulla distinzione tra i legami di sangue e quelli (più concretamente) affettivi, sui pregiudizi ed i timori verso gli stranieri e chi è diverso da noi. Il film è totalmente convincente, scritto, diretto ed interpretato in modo impeccabile.
Curiosità: ho chiesto al regista: “Kei, nel film nello scambio tra l’avvocato ed il suo assistente vien fatta questa affermazione: “niente è più rischioso che attirare l’attenzione della legge”, collegandola con la coincidenza che sia in questo film che nel tuo precedente “Gukoroku”, pure selezionato qui alla sezione Orizzonti della Mostra, nel 2017, il caso viene risolto non dalle autorità giudiziarie o della polizia ma da un giornalista nel film precedente e da un avvocato in questo film, dobbiamo leggere di una tua diffidenza nel sistema giudiziario giapponese, oppure di una generale diffidenza dei giapponesi verso lo stesso?”. Questa la risposta di Kei Ishikawa: “grazie della domanda, forse non si tratta di un problema solo giapponese, ma in ogni paese ci sono le pratiche legali. Ci può essere il bene ed il male. La verità può non essere combaciante con i fatti. E questo dappertutto. È come se quando leggo un articolo di giornale penso a cosa possa essere successo prendendo il punto di vista dele persone coinvolte. Che sia un modo di essere solo giapponese o più ampio non posso rispondere. “
Valutazione sintetica: 8