Bones and All (Recensione di Catello Masullo)
(credits e sinossi da cinematografo.it)
- Bones and All
ITALIA, USA – 2021
Sinossi: La storia di un primo amore, quello che porta Maren, una giovane donna che impara a sopravvivere ai margini della società, e Lee, un reietto vagabondo dall’animo combattivo, a unirsi e intraprendere un’odissea di centinaia di chilometri nell’America di Ronald Reagan, tra botole, passaggi segreti e stradine di provincia. Tuttavia, per quanto si sforzino, qualunque strada sembra riportarli al loro tremendo passato, fino al momento finale che deciderà se il loro amore sia realmente in grado di sopravvivere al loro essere altro rispetto al mondo che li circonda.
- Regia:
- Attori:
– Lee,
– Maren Yearly,
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- Soggetto: Camille DeAngelis – (libro)
- Sceneggiatura: David Kajganich
- Fotografia: Arseni Khachaturan
- Scenografia: Elliott Hostetter
- Costumi: Giulia Piersanti
- Colore: C
- Genere: FANTASY, HORROR, ROMANTICO
- Tratto da: libro “Fino all’osso” di Camille DeAngelis (ed. Panini Comics, 2015)
- Produzione: LUCA GUADAGNINO, FRANCESCO MELZI D’ERIL, GABRIELE MORATTI, PETER SPEARS E MARCO MORABITO PER FRENESY FILM COMPANY, LORENZO MIELI PER THE APARTMENT,THERESA PARK, DAVE KAIGANICH, 3 MARYS ENTERTAINMENT, MEMO FILMS, TENDERSTORIES, VISION DISTRIBUTION, ELAFILM, EXCELS, WISE PICTURES
- Distribuzione: VISION DISTRIBUTION (2022)
- NOTE
– PRODUTTORI ESECUTIVI: GIOVANNI CORRADO, RAFFAELLA VISCARDI, MARCO COLOMBO E MORENO ZANI.
-CANDIDATO AL PREMIO SORRISO DIVERSO VENEZIA 2022 ALLA 79. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2022).
Recensione di Catello Masullo: Luca Guadagnino porta sul grande schermo il soggetto del libro “Fino all’osso” di Camille DeAngelis (ed. Panini Comics, 2015), trasposto dalla sceneggiatura di David Kajganich, con il quale Guadagnino aveva già collaborato per “A Bigger Splash” e “Suspiria”. Un sorprendente film fantasy/horror dalle tinte forti e realistiche. Una prorompente storia di ricerca del significato della vita e della propria identità, da parte di individui segnati da una forte “diversità”, dalle potenti suggestione metaforiche (siamo nei mitici anni ’80 del “cannibalismo capitalistico”). Ma è anche una grande, (ossimoricamente) delicata e struggente storia d’amore, la indiscussa specialità di Guadagnino. Tutti gli aspetti filmici sono di rara perfezione, dalla direzione dei magnifici attori, alla cura maniacale delle inquadrature, alle straordinarie musiche new wave. Da non perdere.
Curiosità: registro con un certo stupore il fatto che la tematica e la fattura abbiano suscitato scalpore alla prima alla Mostra di Venezia, come si fosse perso il discernimento tra realtà e finzione cinematografica, come non si fossero viste le migliaia di film sui vampiri e le centinaia di film sugli zombies. Mah!
Valutazione sintetica: 7.5