La Syndicaliste (Recensione di Catello Masullo)
(credits e sinossi da cinematografo.it)
- La Syndicaliste
FRANCIA, GERMANIA – 2022
Sinossi: Maureen Kearney, rappresentante sindacale della centrale nucleare di una multinazionale francese, divenne un’informatrice, denunciando accordi top-secret che scossero il settore nucleare francese. Sola contro il mondo, lottò con le unghie e con i denti contro ministri e capitani d’industria per portare alla luce lo scandalo e difendere più di 50.000 posti di lavoro… La sua vita venne sconvolta quando fu assalita violentemente in casa sua… Le indagini si svolgono sotto pressione: la questione è delicata. Improvvisamente, nuovi elementi generano dubbi negli investigatori. Da vittima, Maureen diventa sospettata.
- Regia:
- Attori:
– Maureen Kearney,
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- Sceneggiatura: Jean-Paul Salomé, Fadette Drouard
- Fotografia: Julien Hirsch
- Musiche: Bruno Coulais
- Montaggio: Valérie Deseine, AiN Varet
- Scenografia: Françoise Dupertuis
- Costumi: Marité Coutard
- Suono: Christoph Schilling, Louis Bart, Damien Guillaume, Marc Doisne, Thomas Wargny
- Altri titoli:
The Sitting Duck
- Durata: 122′
- Colore: C
- Genere: THRILLER
- Tratto da: tratto dal libro omonimo di Caroline Michel-Aguirre (2019)
- Produzione: BARTRAND FAIVRE PER LE BUREAU, BETTINA BROKEMPER PER HEIMATFILM GMBH+ CO KG, FRANCE 2 CINÉMA, RESTONS GROUPÉS, PRODUCTIONS LES FILMS DU CAMÉLIA
- NOTE
– PRESENTATO IN CONCORSO ALLA 79. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2022), SEZIONE ‘ORIZZONTI’.
-CANDIDATO AL PREMIO SORRISO DIVERSO VENEZIA 2022 ALLA 79. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2022).
Recensione di Catello Masullo: film che ha la potenza della straordinaria storia vera. Ispirato da un libro inchiesta della bravissima giornalista Caroline Michel-Aguirre, riguarda un episodio davvero poco commendevole della politica francese dell’ultimo decennio sul quale è stato steso uno spesso velo di disinformazione, ed è quindi meritevole aver portato al grande pubblico questa storia vibrante ed edificante. Che poggia interamente sulle spalle dell’ennesima interpretazione monumentale di Isabelle Huppert. La struttura è quella del thriller, appassionante, coinvolgente, che ti tiene continuamente in sospeso. Tutto va come un orologio svizzero. Da non perdere.
Curiosità, ho chiesto a regista e cosceneggiatrice: “che indagini avete fatto sulla violenza di genere e sulla discriminazione di genere, che appare essere uno dei temi portanti della storia?”. La co-sceneggiatrice Fadette Drouard ha così replicato: “non ne ho avuto particolarmente bisogno. Si tratta di un tema intrinseco. Nei colloqui con la vera Maureen Kearney abbiamo avuto molte informazioni sulle dinamiche di potere, specie se riguardano donne al potere”. Ha aggiunto il regista Jean-Paul Salomé: “lei è perseguitata perché è donna , ma anche perché non fa parte di quella classe sociale e politica di potere, come se le avessero detto: “stai al tuo posto!”.
Valutazione sintetica: 8