L’immensità (Recensione di Anna Piccini)
(sinossi e credits da cinematografo.it)
- L’immensità
ITALIA, FRANCIA – 2021
Sinossi: Roma, anni 70: un mondo sospeso tra quartieri in costruzione e varietà ancora in bianco e nero, conquiste sociali e modelli di famiglia ormai superati. Clara e Felice si sono appena trasferiti in un nuovo appartamento. Il loro matrimonio è finito: non si amano più, ma non riescono a lasciarsi. A tenerli uniti, soltanto i figli su cui Clara riversa tutto il suo desiderio di libertà. Adriana, la più grande, ha appena compiuto 12 anni ed è la testimone attentissima degli stati d’animo di Clara e delle tensioni crescenti tra i genitori. Adriana rifiuta il suo nome, la sua identità, vuole convincere tutti di essere un maschio e questa sua ostinazione porta il già fragile equilibrio familiare ad un punto di rottura. Mentre i bambini aspettano un segno che li guidi, che sia una voce dall’alto o una canzone in tv, intorno e dentro di loro tutto cambia.
- Regia:
- Attori:
– Clara,
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- Sceneggiatura: Emanuele Crialese, Francesca Manieri, Vittorio Moroni
- Fotografia: Gergely Pohárnok
- Montaggio: Clelio Benevento
- Scenografia: Dimitri Capuani
- Costumi: Massimo Cantini Parrini
- Colore: C
- Genere: DRAMMATICO
- Produzione: MARIO GIANANI, LORENZO GANGAROSSA, DIMITRI RASSAM PER WILDSIDE, CHAPTER 2, WARNER BROS. ENT. ITALIA, PATHÉ, FRANCE 3 CINEMA
- Distribuzione: WARNER BROS PICTURES (2022)
- Data uscita 15 Settembre 2022
- NOTE
– REALIZZATO CON LA PARTECIPAZIONE DI CANAL +, CINÉ+, FRANCE TELEVISION.
– PRESENTATO IN CONCORSO ALLA 79. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2022).
Recensione di Anna Piccini: Emanuele Crialese, 11 anni dopo “Terraferma”, torna per la terza volta a Venezia. Dalla quale non è mai uscito a mani vuote (nel 2006, con “Nuovomondo”, vinse il Leone d’Argento – Rivelazione, il Pasinetti e il SIGNIS e nel 2011 il Gran Premio della Giuria con “Terraferma”). Non c’è due senza tre? Staremo a vedere. Crialese conferma la sua originalità ed il suo talento da fine filmaker, con un film che tocca le corde dell’anima ed affronta temi alti. Come la ricerca dell’identità, il sottile gioco protettivo a vicenda della madre e della figlia, l’importanza del gioco e del sogno, che vengono considerati pazzia dagli adulti, se riguardano un adulto. Dal punto di vista più squisitamente cinematografico presenta invenzioni visive da antologia, come il lancio dei grembiulini scolastici dalla finestra o la perdita del velo della suora in rallenti. Geometrie di inquadratura ricercate, come quelle dei prefabbricati in cemento armato o della bimba contorsionista. Grande direzione degli attori, confezione esemplare. Da non perdere.
Valutazione sintetica: 7.5/8