Pour la France (Recensione di Catello Masullo)

Pour la France (Recensione di Catello Masullo)

(credits e sinossi da cinematografo.it)

  • For My Country
  • Pour la France

FRANCIA, TAIWAN – 2022

 

Sinossi: Aissa, un giovane ufficiale di origini algerine perde tragicamente la vita durante un rito di iniziazione delle matricole nella prestigiosa accademia militare francese di Saint-Cyr. Mentre la morte devasta la sua famiglia, sorgono controversie sui piani per il funerale di Aissa quando l’esercito rifiuta di assumersi la responsabilità. Ismael, il ribelle fratello maggiore, cerca di tenere unita la famiglia mentre lotta per ottenere giustizia per Aissa.

  • Regia: 

Rachid Hami

  • Attori: 

Hugo Becker

,

Lubna Azabal

,

Laurent Lafitte

,

Vivian Sung

,

Slimane Dazi

,

Karim Leklou

,

Samir Guesmi

,

Shaïn Boumédine

,

Lyès Salem

,

Arthur Igual

  • Durata: 113′
  • Colore: C
  • Genere: DRAMMATICO
  • Produzione: NICOLAS MAUVERNAY PER MIZAR FILMS, FRANCE 2 CINÉMA, AMY E TIEN TSUNG MA PER MA STUDIOS, TAICCA, TAIWAN’S INTERNATIONAL CO-FUNDING PROGRAMME
  • NOTE

– PRESENTATO IN CONCORSO ALLA 79. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2022), SEZIONE ‘ORIZZONTI’

 

        Recensione di Catello Masullo: Mazzacurati avrebbe giudicata giusta la distanza di Rachid Hami, al suo quarto film, nel  raccontare la tragedia personale di un fratello, più giovane, ucciso nel 2012 da un atto di nonnismo in una prestigiosa accademia militare d’élite? A vedere il film, sembrerebbe di si. Mirabile la gestione della comprensibile rabbia per l’accaduto (ed anche per il successivo atteggiamento nella gestione della vicenda da parte delle gerarchie militari). Il film è un miracolo di equilibrio. Una storia di (apparentemente) riuscita integrazione, di composta dignità, di fierezza. Ma anche di discriminazione (il fratello minore dell’ucciso, significativamente si chiede: “come mai di tutti i cadetti muore proprio l’unico islamico?”). Tensione palpabile, impatto emotivo fortissimo, tenuta drammaturgica notevole, interpretazioni di livello, sempre nella sfera delle credibilità. Da non perdere.

Curiosità, ho chiesto al regista:”Rachid, ho letto che hai cominciato a scrivere la sceneggiatura nel 2013, solo un anno dopo la tragedia di tuo fratello Jallal. Immagino che ci sono state varie scritture e riscritture, quanto sono state influenzate dal contemporaneo corso degli eventi? E quanto la sceneggiatura risponde alla realtà e quanto se ne è discostata?”. All’attore protagonista, Karim Leklou: “come è stato essere diretto da un regista che è la reale persona che dovevi interpretare, il fratello maggiore del cadetto ucciso? Ti è stata di ispirazione la figura del regista per la tua interpretazione?”. Questa la risposta del regista Rachid Hami: “ho scritto per 7 anni. In realtà avevo realizzato un corto nel 2015 sulla ricerca del proprio posto nel mondo, nella società. Non mi sono troppo discostato, né troppo avvicinato alla vicenda reale. I 20 anni di integrazione di questa famiglia, questo è cinema”.  Hai poi replicato l’attore Karim Leklou: “in realtà il regista mi ha permesso di partire dal cinema, solo cinema. Non volevo entrare nel suo vestito, anche per questioni di taglia… Grazie a lui ho scoperto Taiwan che adoro. Sono riuscito a prendere un po’ di distanza e ringrazio tutti i partner taiwanesi”.

 

Valutazione sintetica: 7.5/8