Siccità (Recensione di Catello Masullo)
(credits e sinossi da cinematografo.it)
- Siccità
ITALIA – 2021
Sinossi: A Roma non piove da tre anni e la mancanza d’acqua stravolge regole e abitudini. Nella città che muore di sete e di divieti si muove un coro di personaggi, giovani e vecchi, emarginati e di successo, vittime e approfittatori. Le loro esistenze sono legate in un unico disegno beffardo e tragico, mentre cercano ognuno la propria redenzione.
- Regia:
- Attori:
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- Soggetto: Paolo Giordano, Paolo Virzì
- Sceneggiatura: Francesca Archibugi, Paolo Giordano, Francesco Piccolo, Paolo Virzì
- Fotografia: Luca Bigazzi
- Musiche: Carlo Virzì
- Altri titoli:
Dry
Drought
- Durata: 97′
- Colore: C
- Genere: DRAMMATICO
- Produzione: MARIO GIANANI, LORENZO GANGAROSSA PER WILDSIDE, VISION DISTRIBUTION IN COLLABORAZIONE CON SKY, PRIME VIDE
- Distribuzione: VISION DISTRIBUTION (2022)
- Data uscita 29 Settembre 2022
- NOTE
– PRESENTATO FUORI CONCORSO ALLA 79. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2022).
-CANDIDATO AL PREMIO SORRISO DIVERSO VENEZIA 2022 ALLA 79. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2022).
Recensione di Catello Masullo: Paolo Virzì ci porta in un futuro distopico denso di inquietudini e paure. Lo fa giocando con i toni, che gli sono familiari, del grottesco, della satira sociale, della fustigazione caustica degli aspetti più deteriori della nostra società, soprattutto dell’aridità (potente la metafora) dei sentimenti, egoismo, ipocrisia, vanità, mitomania e chi più ne ha più ne metta. Film di eccellente confezione, con scenografie portentose con una Roma solcata da canyons di un Tevere totalmente asciutto (efficacemente inquietante). Dal punto di vista drammaturgico sceglie, con i suoi fedeli co-sceneggiatori Francesca Archibugi, Paolo Giordano e Francesco Piccolo, tante storie parallele, che finiscono per sfiorarci, incrociarsi, intrecciarsi. Dando il destro ad una squadra di attori in grande spolvero di eccellere in gag sapide e gustose (“castigat ridendo mores”), facendo propria l’eredità della commedia all’italiana, che faceva ridere e faceva pensare, senza mai rinunciare all’ingrediente segreto del suo successo: un pizzico di cattiveria. Da non perdere.
Valutazione sintetica: 7.5/8