The Son (Recensione di Catello Masullo)

The Son (Recensione di Catello Masullo)

(credits e sinossi da cinematografo.it)

  • The Son

GRAN BRETAGNA – 2022

 

Sinossi: Un dramma che segue una famiglia che lotta per tornare unita dopo essersi sfasciata. La vita frenetica di Peter, con il figlio appena nato e la nuova compagna Beth, viene sconvolta quando l’ex moglie Kate ricompare con il figlio Nicholas, ormai adolescente. Il giovane manca da scuola da mesi ed è tormentato, distante e arrabbiato. Peter si sforza di prendersi cura di Nicholas come avrebbe voluto che suo padre si fosse preso cura di lui, mentre si destreggia tra il lavoro, il nuovo figlio avuto da Beth e l’offerta della posizione dei suoi sogni a Washington. Tuttavia, cercando di rimediare agli errori del passato, perde di vista il modo in cui tenersi stretto Nicholas nel presente.

  • Regia: 

Florian Zeller

  • Attori: 

Hugh Jackman

– Peter,

Laura Dern

– Kate,

Vanessa Kirby

– Beth,

Zen McGrath

– Nicholas,

Antony Hopkins

,

Hugh Quarshie

  • Durata: 124′
  • Colore: C
  • Genere: DRAMMATICO
  • Produzione: JOANNA LAURIE, EMILE SHERMAN E IAIN CANNING PER SEE-SAW FILMS, FLORIAN ZELLER E CHRISTOPHE SPADONE PER INTHEVOID PRODUCTION
  • NOTE

– PRODUTTORI ESECUTIVI: HUGH JACKMAN, DANIEL BATTSEK, PHILIPPE CARCASSONNE, CHRISTELLE CONAN, LAUREN DARK, SIMON GILLIS, HUGO GRUMBAR, TIM HASLAM, OLLIE MADDEN, PETER TOUCHE.

– SECONDO CAPITOLO DELLA TRILOGIA DI FLORIAN ZELLER DOPO ‘THE FATHER – NULLA É COME SEMBRA’ (2020).

– PRESENTATO IN CONCORSO ALLA 79. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2022).

 

-CANDIDATO AL PREMIO SORRISO DIVERSO VENEZIA 2022 ALLA 79. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2022).

 

       Recensione di Catello Masullo: Florian Zeller procede come un treno nella sua trilogia, arrivata alla seconda puntata dopo il successo planetario della prima, “The Father”, Oscar a Anthony Hopkins e alla sceneggiatura non originale nel 2021. Conferma tutto il suo talento di anatomopatologo dei rapporti familiari. Viviseziona con la precisione dell’entomologo tutti i caratteri in commedia (meglio, tragedia?). Con attenzione particolare al disagio mentale del giovane protagonista, causato dalla separazione dei genitori, che confina ad una condizione di (auto)emarginazione, di paria del suo ambiente, fino a valicare i confini della (auto)discriminazione. Zeller fa sua la lezione del grande Alfred Hitchcock e tiene lo spettatore in sospensione per oltre due ore. Con atmosfere di thriller dell’anima, e di thriller propriamente detto.  Direzione eccellente di ottimi attori, confezione misurata e trattenuta, di altissimo livello (scuola inglese, la migliore). Da non perdere.

Valutazione sintetica: 7.5/8