Ti mangio il cuore (Recensione di Catello Masullo)
(credits e sinossi da cinematografo.it)
- Ti mangio il cuore
ITALIA – 2021
Sinossi: Gli altopiani del Gargano, in Puglia, sono contesi da criminali che sembrano venire da un tempo remoto. Una terra da far west, in cui il sangue si lava con il sangue. A riaccendere l’odio tra due famiglie rivali, un amore proibito: quello tra Andrea, erede dei Malatesta, e Marilena, la bellissima moglie del boss dei Camporeale. Una passione impossibile da estirpare che travolge la ragione e riaccende la guerra tra i clan.
- Regia:
- Attori:
,
,
,
,
,
,
,
,
- Soggetto: Carlo Bonini – (romanzo), Giuliano Foschini – (romanzo)
- Sceneggiatura: Antonella Gaeta, Pippo Mezzapesa, Davide Serino
- Fotografia: Michele D’Attanasio
- Montaggio: Giogiò Franchini
- Scenografia: Daniele Frabetti
- Costumi: Ursula Patzak
- Colore: B/N
- Genere: DRAMMATICO
- Tratto da: omonimo romanzo-inchiesta di Carlo Bonini e Giuliano Foschini (ed. Feltrinelli, 2019)
- Produzione: INDIGO FILM CON RAI CINEMA
- Distribuzione: 01 DISTRIBUTION (2022)
- Data uscita 22 Settembre 2022
- NOTE
– REALIZZATO CON IL SOSTEGNO REGIONE PUGLIA, APULIA FILM COMMISSION (APULIA FILM FUND).
– ESORDIO CINEMATOGRAFIO DELLA CANTANTE ELODIE.
– IN CONCORSO ALLA 79. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2022), SEZIONE ‘ORIZZONTI’.
-CANDIDATO AL PREMIO SORRISO DIVERSO VENEZIA 2022 ALLA 79. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2022).
Recensione di Catello Masullo: da un regista di commedie surreali e divertenti, come Pippo Mezzapesa, che in precedenza aveva diretto “Pinuccio Lovero. Sogno di una morte di mezza estate” (2008) e “Il paese delle spose infelici” (2011), un film come “Ti mangio il Cuore” proprio non te l’aspetti. Per questa opera terza decide di trasporre per il grande schermo l’omonimo libro-inchiesta di Carlo Bonini e Giuliano Foschini (Feltrinelli Editore), sulla cosiddetta “quarta mafia del Gargano”, una associazione malavitosa spietatissima, basata su canoni ancestrali brutali e bestiali. Ed in particolare sulla prima pentita di questa mafia, Rosa di Fiore, che trova personificazione nel film in Marilena, per il cui ruolo Mezzapesa ha voluto l’esordio cinematografico della famosa cantante Elodie, una vera rivelazione. Un film crudo, spietato. In un bianco e nero cupo ed inquietante. Con attori magnifici, sempre credibili. Volti lombrosiani in primi piani alla Sergio Leone. Un film sorprendente e totalmente convincente, un gangster movie di alta classe. Da non perdere.
Curiosità, ho chiesto al regista: “Pippo, il protagonista, Andrea, nel suo romanzo di formazione criminale subisce un fortissimo cambiamento, di tipo addirittura antropologico, come nella scena chiave per tale virata in cui intima alla sua compagna Marilena di abbassare lo sguardo al suo cospetto (cosa che Marilena, giustamente, si rifiuta di fare), con un gesto di pesante discriminazione di genere. Questo radicale cambiamento era già nel romanzo di inchiesta da cui è tratto il film?”. Questa la sua risposta: “era già nella realtà e nel romanzo di inchiesta. Con gli sceneggiatori abbiamo creato un lavoro lungo e complesso. Siamo stati seguiti da Nicola Giuliano nella fase di stesura. Abbiamo cercato di restituire questo principe riluttante che non riesce a succedere al padre re. Sembra un alieno in questa terra cruda e violenta. Per paradosso fa l’errore di amare un amore impossibile. Questo lo porta ad essere fagocitato da un ambiente ineluttabile che lo porta alla distruzione. Con una presa di coscienza solo finale, quando dice al suo assassino “lasciami la faccia”, è il momento in cui si fa uomo e si riconnette all’Andrea innocente della prima fase”.
Valutazione sintetica: 7.5