Don’t Worry Darling – Recensione di Luciana Burlin

Don’t Worry Darling – Recensione di Luciana Burlin

 

USA – 2022

Sinossi da Cinematografo.it

Alice e Jack hanno la fortuna di vivere nella comunità idealizzata di Victory, la città realizzata da un’azienda sperimentale che ospita, assieme alle loro famiglie, gli uomini che lavorano al progetto top-secret  Victory. L’ottimismo sociale degli anni ’50 sposato dal loro amministratore delegato, Frank – a metà tra un uomo d’azienda visionario ed un life coach motivazionale – fissa ogni aspetto della vita quotidiana di questo luogo utopico nel mezzo del deserto. Mentre i mariti trascorrono ogni giorno all’interno del quartier generale del Victory Project lavorando allo “sviluppo di materiali innovativi”, le loro mogli, inclusa l’elegante partner di Frank, Shelley, passano il tempo a godersi la bellezza, il lusso e la dissolutezza della loro comunità. La vita è perfetta, ed ogni esigenza dei residenti viene soddisfatta dall’azienda. Tutto ciò che viene chiesto in cambio è discrezione e impegno incondizionato per la causa del progetto Victory. Quando però iniziano ad apparire delle crepe nella loro vita idilliaca che rivelano qualcosa di sinistro sotto l’attraente facciata, Alice non può fare a meno di chiedersi cosa esattamente stiano facendo alla Victory e perché. Quanto sarà disposta a perdere Alice per far emergere cosa sta realmente accadendo in questo paradiso?

Regia: Olivia Wilde

Sceneggiatura: Katie SilbermanCarey Van DykeShane Van Dyke

Recensione di Luciana Burlin

Don’t Worry Darling è un film di rara perfezione estetica con un cast di attori tutti bravissimi. La protagonista Florence Pugh ti cattura nei primissimi piani con la profondità dei suoi sguardi, che mutano nello svolgersi della trama, ma anche la popstar planetaria Harry Styles, già visto in Dunkirk ed Eternals, trova qui la vera consacrazione come attore. La storia è quella di altri film del passato come:The Truman Show o La moglie perfetta, in cui la realtà distopica si confonde con quella vera, ma Don’t Worry Darling non mostra gli ambienti dei reality, è più contemporaneo e pone le domande a cui i giovani spesso non possono rispondere.

Che cosa sono disposto a fare per sentirmi utile ed apprezzato nel lavoro? A che cosa sono disposta a rinunciare in cambio di sicurezza, comodità e di quei beni materiali, a cui oggi sempre più persone non hanno accesso?

A quest’ultima domanda sono proprio delle donne che rispondono perché non sono disposte a rinunciare alla libertà così faticosamente conquistata.

 

Valutazione sintetica: 7,5