En Los Márgenes (Recensione di Catello Masullo)
(credits e sinossi da cinematografo.it)
- En Los Márgenes
SPAGNA, GRAN BRETAGNA – 2022
Sinossi: Un film sulla famiglia, sull’amore e sulla solidarietà. Un conto alla rovescia per le storie intrecciate di tre protagonisti, che cercano di restare a galla e superare le ventiquattro ore che cambieranno la loro vita. Ad emergere è anche l’impatto della crisi economica sui rapporti personali, e come l’amicizia e la solidarietà possano essere d’aiuto per superare i momenti più difficili della vita. Una corsa mozzafiato contro il tempo, ai margini di una grande città.
- Regia:
- Attori:
– Azucena,
– Rafael,
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- Sceneggiatura: Juan Diego Botto, Olga RodriGuez
- Fotografia: Arnau Valls Colómer
- Musiche: Eduardo Cruz
- Montaggio: Mapa Pastor
- Scenografia: Clara Notari
- Arredamento: Vincent Diaz
- Costumi: Wanda Morales
- Effetti: Sarah Cordonnier
- Altri titoli:
On the Fringe
- Durata: 103′
- Colore: C
- Genere: DRAMMATICO
- Produzione: ALVARO LONGORIA PER MORENA FILMS, PENÉLOPE CRUZ PER ON THE FRINGE AIE, ANDRÉ LOGIE PER PANACHE PRODUCTIONS$LA COMPAGNIE CINÉMATOGRAPHIQUE
- Distribuzione: BIM DISTRIBUZIONE
- NOTE
– PRODUTTORI ESECUTIVI: YANA GEORGIEVA, SOPHIE GREEN, STEPHEN KELLIHER, COMPTON ROSS.
– PRESENTATO IN CONCORSO ALLA 79. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2022), SEZIONE ‘ORIZZONTI’.
-CANDIDATO AL PREMIO SORRISO DIVERSO VENEZIA 2022 ALLA 79. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2022).
Recensione di Catello Masullo: Un film sulle discriminazioni che devono patire gli ultimi, gli sfortunati, i meno abbienti, che finiscono per diventare i paria della società. Una critica profonda al sistema finanziario che espelle chi perde il lavoro, chi salta una rata del mutuo, chi perde un colpo. Senza alcun margine di recupero e di umanità. Grande e lunga preparazione, scrittura superlativa, attori in grande spolvero, su tutti Penelope Cruz, che conosce il regista da quando aveva 13 anni e che ha fortemente voluto il film e che è al suo secondo film alla Mostra, dopo “L’Immensità” di Crialese. Da non perdere.
Curiosità, ho chiesto al regista: “oltre ai temi principali, leggo un sottotema che mi sembra non secondario, il rapporto tra l’avvocato ed il suo “figliastro”, come tiene a precisare ogni volta che viene presentato, che diventa “figlio” solo nel finale. Un rapporto che all’inizio è di diffidenza e di disistima da parte del ragazzo verso l’avvocato. E che, man mano che si conoscono meglio, diventa invece di stima e persino di ammirazione. Questo avviene con un meccanismo che potrebbe essere il paradigma per il superamento della paura e dell’odio verso il diverso. Il diverso, quando lo conosci, non ne hai più paura e puoi arrivare a solidarizzare con lo stesso”. La risposta di Juan Diego Botto: grazie. Forse è meglio che mi siedo per rispondere ad una domanda così lunga ed importante. Il rapporto tra Rafa (l’avvocato, ndr.) ed il figliastro è la prima cosa che abbiamo analizzato. Questo ragazzo non sa nulla del mondo degli avvocati e degli sfratti. Ha dei dubbi e dei pregiudizi. Il mondo dell’amore e degli affetti è importante. Il ragazzo sa che il padre è assente. Ma capisce poco del perché è assente. Ci sono elementi che si aggiungono, se ci prefiggiamo di conoscere, di sapere di più possiamo affrontare i problemi in modo diverso. Prima di dare un giudizio è bene capire, prendere il tempo, analizzare, leggere. E poi Rafa si, perde la propria compagna, ma guadagna un figlio. Per noi è importante dare questo messaggio. Alla fine tutti guadagnano qualcosa. L’affetto. Quando uscite da questa sala vi prego tutti di chiamare vostra madre (il riferimento è ad uno dei personaggi del film che non risponde mai alle telefonate della madre, ndr.).
Valutazione sintetica: 7.5/8