PRIMI PASSI / I NUOVI VOLTI DEL CINEMA ITALIANO
Giovani, talentuosi, determinati, molto impegnati. Sono tutti attori e attrici under 30, ma già ricchi di esperienze maturate sui set di cinema, serie e palcoscenici teatrali. Tutti consapevoli che la bellezza, il fascino, lo charme sono elementi che aiutano, ma, per svolgere il lavoro di attrice e di attore, è necessaria una seria preparazione professionale. Non è più tempo di concorsi di bellezza e reality show: per emergere c’è bisogno di mostrare personalità e carattere, possedere una cifra originale, insomma sapersi distinguere. Spaziando dalla commedia al dramma, senza timore di coltivare sogni ambiziosi, per riuscire, è indispensabile studiare, sostenere provini, affrontare ruoli e prove impegnative.
Una nuova generazione di interpreti sta muovendo i PRIMI PASSI con successo. La crescita della produzione audiovisiva, determinata dalla varietà delle forme di consumo e dallo sviluppo delle piattaforme, ha favorito e sta favorendo anche in Italia un ricambio generazionale, permettendo di realizzare film e serie dove l’attenzione è concentrata su di loro: gli under 30, in qualche caso poco più che ventenni.
Ed allora vale la pena di conoscere meglio questi volti destinati a diventare le star del domani, scoprire quali sono i loro desideri, i progetti, le speranze. Ma anche le paure, i timori, le perplessità. PRIMI PASSI in programma dal 2 novembre al 7 dicembre, a SCENA, lo spazio della Regione Lazio in via degli Orti d’Albert 1, con una serie di sei appuntamenti a cadenza settimanale nella giornata di mercoledì alle 18.30, propone altrettanti incontri con alcuni dei più convincenti rappresentanti di questa nuova generazione di interpreti, che, con il coordinamento di Franco Montini, dialogheranno in pubblico e con il pubblico. All’incontro seguirà la proiezione di un film con l’ospite di turno.
Ad inaugurare la rassegna sarà Benedetta Porcaroli. Dopo i ruoli da figlia adolescente, la prima volta solo sei anni fa in Perfetti sconosciuti, dove i genitori erano Marco Giallini e Kasia Smutniak, è quasi subito arrivata alle parti da protagonista con performance intense e drammatiche: Tutte le mie notti di Manfredi Lucibello; 18 regali di Francesco Amato. E poi la serie Baby e il film La scuola cattolica di Stefano Mordini, dove la sua nudità non è solo fisica, fino alla perfetta adesione ai ruoli sostenuti ne L’ombra del giorno di Giuseppe Piccioni e Amanda di Carolina Cavalli.
Mercoledì 9 novembre il secondo appuntamento in programma è con Lorenzo Zurzolo, che ha cominciato ragazzino al cinema con Paolo Genovese, Una famiglia perfetta e in teatro con Giorgio Albertazzi, Pinocchio. Quasi un gioco, che, dopo la scelta di scriversi ad una scuola di recitazione, si è trasformato in professione, dimostrando di passare con naturalezza dalla commedia, Sotto il sole di Riccione, a prove drammatiche in Baby e Morrison di Federico Zampaglione.
Il 16 novembre a SCENA arriverà Luigi Fedele, la cui carriera inizia a dodici anni con La pecora nera di Ascanio Celestini, prosegue all’Accademia d’Arte Drammatica, esplode con il ruolo di protagonista di Piuma di Roan Johnson nel 2016. Luigi Fedele intrepreta un personaggio timido, introverso, colpito dalla sindrome di Asperger in Quanto basta di Francesco Falaschi; un giovane affascinate, impegnato nella focosa relazione con una donna matura, ne La notte più lunga dell’anno di Simone Aleandri, è un elemento insostituibile della banda protagonista di Rapiniamo il duce di Renato De Maria.
Sarà poi la volta il 23 novembre di Andrea Carpenzano. Nel film d’esordio Tutto quello che vuoi di Francesco Bruni, tutti erano convinti che la sua performance così convincente fosse in buona parte dovuta alla perfetta coincidenza fra interprete e personaggio. Ipotesi in parte avvalorata dal ruolo sostenuto ne La terra dell’abbastanza dei gemelli D’Innocenzo, ma poi sono arrivate le sorprese con personaggi di altro tipo ne Il campione di Leonardo D’Agostini; Lovely Boy di Francesco Lettieri; Calcinculo di Chiara Bellosi; Chiara di Susanna Nicchiarelli, dove, di volta in volta, Carpenzano ha interpretato un calciatore; un astro nascente della scena trap romana; un transessuale; san Francesco, dimostrando di essere già pronto per ogni possibile ruolo.
Anche Daphne Scoccia, protagonista dell’incontro del 30 novembre, ha subito lasciato un segno, impersonando, in Fiore di Claudio Giovannesi, una ragazza quanto apparentemente ribelle e incontrollabile quanto intimamente fragile e spaurita. Qualcosa che evidentemente appartiene al DNA dell’attrice perché sono caratteristiche che, almeno in parte, riemergono anche nei ruoli sostenuti in Il colpo del cane di Fulvio Risuleo; in Palazzo di giustizia di Chiara Bellosi e in Lontano, lontano di Gianni di Gregorio.
A chiudere il ciclo degli incontri il 7 dicembre sarà Marina Occhionero, formatasi all’Accademia d’Arte Drammatica e in altre prestigiose scuole europee di recitazione, consentendole di esordire al cinema subito con un ruolo da protagonista ne L’età imperfetta di Ulisse Lendaro. Al cinema è apparsa ne La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi; Il primo re di Matteo Rovere; In viaggio con Adele di Alessandro Capitani; Genitori quasi perfetti di Laura Chiossone, ma anche in un kolossal hollywoodiano, Gucci di Ridley Scott. Nel 2019 ha vinto il prestigioso premio Ubu come miglior attrice under 35 e intanto in televisione è stata fra le protagoniste nella serie Studio Battaglia.