I mostri   (Recensione di Catello Masullo)

I mostri   (Recensione di Catello Masullo)

(credits e sinossi da cinematografo.it)

  • I mostri

ITALIA – 1963

 

Sinossi:

 

“L’educazione sentimentale” – Un padre (Tognazzi) insegna al figlio l’arte dell’essere disonesto. Il giovane impara e, qualche anno dopo, ucciderà il genitore per rubargli i soldi.

“La raccomandazione” – Un celebre attore finge di aiutare un collega (Gassman e Castellani).

“Il mostro” – Due carabinieri di brutto aspetto (Gassman e Tognazzi) sorridono al fotografo dopo aver arrestato un criminale.

“Come un padre” – Stefano (Tognazzi), marito tradito, si confida con il suo migliore amico (Lando Buzzanca) ignorando che questi è l’amante della moglie.

“Presa dalla vita” – Un regista intellettuale (Gassman) fa rapire una vecchietta.

“Il povero soldato” – Battacchi (Tognazzi), fratello militare e finto ingenuo di una prostituta assassinata, contratta con il direttore di un giornale la vendita del diario della squillo.

“Che vitaccia!” – Un baraccato romano (Gassman) con famiglia a carico, che invoca continue sovvenzioni, preferisce la partita allo stadio alla ricerca di un posto di lavoro.

“La giornata dell’onorevole” – Un parlamentare democristiano (Tognazzi) moralista a parole, rinvia di ora in ora l’incontro con un generale in pensione in possesso di documenti compromettenti fino a quando questi non muore.

“Latin lovers” – Due vitelloni (Gassman e Tognazzi) sulla spiaggia sono vittime di un equivoco.

“Testimone volontario” – Pilade Fioravanti (Tognazzi) assiste ad un reato e decide di testimoniare in un processo, viene quasi fatto incriminare da un’avvocato difensore senza scrupoli (Gassman).

“I due orfanelli” – Un mendicante (Gassman) rifiuta di far guarire il suo compare cieco fonte principale di guadagno.

“L’agguato” – La perfidia e la meschinità di un vigile urbano (Tognazzi) in servizio.

“Il sacrificato” – Un uomo (Gassman) decide di disfarsi della sua amante convincendola che lo fa per il suo bene.

“Vernissage” – Un capofamiglia (Tognazzi) inaugura la sua nuova conquista, una Fiat 500 nuova fiammante, andando a prostitute.

“La Musa” – Come vincere un premio letterario.

“Scenda l’oblio” – Nella penombra di un cinema, di fronte ad un film che racconta i massacri nazisti, un uomo (Tognazzi) pensa alla propria villa.

“La strada è di tutti” – Quasi investito da alcuni automobilisti un pedone (Gassman), per vendetta, sale sulla propria auto e diventa a sua volta un pericolo pubblico.

“L’oppio dei popoli” – Mentre il marito (Tognazzi), in salotto, resta incollato alla televisione a guardare telefilm e sceneggiati sull’infedeltà, la moglie, in camera da letto, riceve l’amante.

“Il testamento di Francesco” – Un frate vanitoso (Gassman) alle prese con la tv.

“La nobile arte” – Un ex manager di pugilato (Gassman) convince un suo vecchio assistito suonato (Tognazzi) a tornare sul ring: ma le illusioni si spengono dopo il primo round. Il pugile resterà su una sedia a rotelle.

 

 

  • Regia: 

Dino Risi

  • Attori: 

Ugo Tognazzi

– Padre/Stefano/Battacchi/Onorevole e altri,

Vittorio Gassman

– Avv. D’Amore/Attore/Mendicante e altri,

Ricky Tognazzi

– Paoletto (“L’educazione sentimentale”),

Franco Castellani

– Attore (“La raccomandazione”),

Lando Buzzanca

– Amico (“Come un padre”),

Maria Mannelli (Mary Mannelli)

– Vecchietta (“Presa dalla vita”),

Mario Laurentino

– Redattore capo (“Il povero soldato”),

Yacinto Yaria

– Segretario (“La giornata dell’onorevole”),

Francesco Caracciolo

– Il fraticello (“La giornata dell’onorevole”),

Marisa Merlini

– Signora Fioravanti (“Testimone volontario”),

Daniele Vargas

– Il cieco (“I due orfanelli”),

Luisa Rispoli

– La spettatrice (“Scenda l’oblio”),

Michèle Mercier

– La moglie (“L’oppio dei popoli”),

Marino Masé

– L’amante (L’oppio dei popoli),

Riccardo Paladini

– (“Il testamento di Francesco”),

Ugo Attanasio

– (“La giornata dell’onorevole”),

Lucia Modugno

– (“La nobile arte”),

Mario Brega

– (“La nobile arte”),

Rica Dialina

– (“Il sacrificato”),

Luciana Vincenzi

– (Latin Lovers”),

Carlo Bagno

– (“Testimone volontario”),

Carlo Kechler

– (“La giornata dell’onorevole”),

Nino Nini

– (“La nobile arte”),

Mario Cecchi Gori

– (“L’agguato”),

Françoise Leroy

– (“Il sacrificato”),

Sal Borgese

– (“La musa”),

Jacques Herlin

– (“La musa”),

Ottavia Panunzi

– (“La nobile arte”),

Angela Portaluri

– (“Presa dalla vita”)

  • Episodi: L’educazione sentimentale – La raccomandazione – Il mostro – Come un padre – Presa dalla vita – Il povero soldato – Che vitaccia! – La giornata dell’onorevole – Latin Lovers – Testimone volontario – I due orfanelli – L’agguato – Il sacrificato – Vernissage – La musa – Scenda l’oblio – La strada è di tutti – L’oppio dei popoli – Il testamento di Francesco – La nobile arte
  • Altri titoli:

15 From Rome
Les monstres
Opiate ’67

  • Durata: 118′
  • Colore: B/N
  • Genere: SATIRICO, FILM A EPISODI
  • Specifiche tecniche: 35 MM
  • Produzione: MARIO CECCHI GORI PER FAIR FILM, INCEI FILM, MONTFLOUR FILM (ROMA), DICIFRANCE (PARIGI)
  • Distribuzione: INCEI TITANUS – COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO, L’UNITA’ VIDEO

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  • NOTE

– IL FILM CONTIENE I SEGUENTI EPISODI: “L’EDUCAZIONE SENTIMENTALE” (7′), “LA RACCOMANDAZIONE” (7′), “IL MOSTRO” (1′), “COME UN PADRE” (6’30”), “PRESA DALLA VITA” (5′), “IL POVERO SOLDATO” (9′), “CHE VITACCIA!” (3′), “LA GIORNATA DELL’ONOREVOLE” (12′), “LATIN LOVERS” (2’30”), “TESTIMONE VOLONTARIO” (12′), “I DUE ORFANELLI” (2’30”), L’AGGUATO” (1’30”), “IL SACRIFICATO” (9′), “VERNISSAGE” (3’30”), “LA MUSA” (5′), “SCENDA L’OBLIO” (2′), “LA STRADA E’ DI TUTTI (45”), “L’OPPIO DEI POPOLI” (45”),
“IL TESTAMENTO DI FRANCESCO” (10′) E “LA NOBILE ARTE” (17′).

– PRESENTATA ALLA 65. MOSTRA DI VENEZIA (2008) NELLA RETROSPETTIVA “QUESTI FANTASMI: CINEMA ITALIANO RITROVATO (1946-1975)” LA VERSIONE RESTAURATA DA CINETECA NAZIONALE E SKY, CON L’AGGIUNTA DI DUE EPISODI INEDITI CON UGO TOGNAZZI (‘IL CERBERO’ E ‘L’ATTORE’)

 

Recensione di Catello Masullo: “I Mostri” è del 1963, nel pieno del “boom economico”, che aveva operato una sorta di mutazione antropologica dell’italiano medio, quello che meglio era riuscito ad intercettare i frutti di quella imperiosa e rapidissima crescita economica. Era anche un periodo in cui i filmakers si frequentavano continuamente, si consigliavano, si scambiavano idee, per nulla gelosi delle proprie ed anzi investiti di una generosità che non si sarebbe più recuperata negli anni successivi. I film si influenzavano, senza che si potesse parlare di plagi e di furti di idee. È curioso notare che lo stesso anno esce anche Ro.Go.Pa.G., pure film a episodi, che comprende il segmento “La ricotta” per la regia di Pier Paolo Pasolini, che fa pronunciare a Orson Welles il suo impietoso giudizio sugli italiani «Il popolo più analfabeta, la borghesia più ignorante d’Europa. Ma lei non sa cos’è un uomo medio? È un mostro. Un pericoloso delinquente. Conformista! Colonialista! Razzista! Schiavista! Qualunquista!». Forse non ha influenzato “I Mostri”, ma avrebbe potuto farlo. L’anno successivo, il 1964, esce il primo film di Sergio Leone, “Per un Pugno di Dollari”, con i celeberrimi primi piani ravvicinati che sono diventati una icona del grande maestro. Ebbene, se guardate con attenzione uno dei mini-film de “I Mostri”, “Latin lovers”, troverete dei primi piani alla Leone, un anno prima che Leone li “inventasse”. Sarà un caso? Ai Posteri. Ma torniamo al film che Dino Risi aveva scritto in collaborazione con il Gotha degli sceneggiatori dell’epoca, Age, Scarpelli, Maccari, Scola e Petri. Si tratta forse di uno dei film più rappresentativi della “Commedia all’italiana”, film che facevano ridere e facevano pensare, senza mai rinunciare all’ingrediente segreto del loro successo, la cattiveria. “I Mostri” fa ridere, tantissimo. Ma grazie alla risata porta al grande pubblico una delle fustigazioni più efficaci dei vizi italici. Qui il pizzico di cattiveria che troviamo in (quasi) tutte le commedie all’italiana cede spesso e volentieri il posto alla spietatezza. Con mirabili ritratti che estremizzano le tipologie di “mostri” italici, con un uso talentuoso del grottesco, Risi ne ha per tutti, non risparmia nessuno. Con le doti profetiche dei grandi artisti, traguarda già il crollo di questa classe media rapidamente arricchita gaglioffamente, alle prime asperità della crisi energetica dei primi anni ’70, e successive sfide, regolarmente perse. Determinanti i due mattatori Vittorio Gassman e UgoTognazzi, strumenti musicali sublimi nelle mani di un direttore d’orchestra supremo come Dino Risi. Nel suo genere, un capolavoro. Da non perdere.      

 

Valutazione sintetica: 9