AMATE SPONDE ALLA 5^ EDIZIONE DI TORINO FILM INDUSTRY IN PROGRAMMA DAL 24 AL 30 NOVEMBRE
IN CONCOMITANZA E IN SINERGIA CON LA 40^ EDIZIONE DEL TORINO FILM FESTIVAL
Sarà presentato sabato 26 novembre alle ore 19.30 (Cinema Romano – Sala 3) all’interno della 5a edizione di TORINO FILM INDUSTRY, Amate sponde, il nuovo film di Egidio Eronico, il racconto visionario e straordinario dell’Italia e del suo paesaggio fisico e umano. Un’esperienza spettacolare di immagini e musica per scoprire il nostro Paese da una prospettiva insolita, e come solo il Cinema sa fare.
Meeting, market e piattaforma per la coproduzione internazionale che mette al centro nuovi talenti e nuove tendenze del cinema e dell’audiovisivo, TFI Torino Film Industry si svolge nuovamente in contemporanea (dal 24 al 30 novembre) con il Torino Film Festival rafforzando ulteriormente la collaborazione per questa 5^ edizione e connotandosi sempre più come anima work & business dello storico appuntamento cinematografico cittadino.
Amate sponde è prodotto da Alessandro Carroli per EiE Film, Leonardo Baraldi per Schicchera Production e da Roberto Pisoni, Dino Vannini e Gaia Pasetto per Sky in coproduzione con Luce Cinecittà, con la media partnership di storiche istituzioni culturali e scientifiche come CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche, Legambiente e IIT – Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, con l’adesione di ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, di WWF Italia, della Società Geografica Italiana e INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica. E (anche questo un evento nell’evento) con il sostegno di ben sette Film Commission regionali: Torino Piemonte – Piemonte Doc Film Fund, Trentino, Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia. Per la realizzazione del film in Piemonte è stata fondamentale la collaborazione con Kappa FuturFestival, il principale festival di musica elettronica d’Italia le cui immagini appaiono nel film, e anche la disponibilità di Iren, Stellantis e ALTEC, per il racconto che riguarda il distretto aerospaziale
Dalle Alpi alla Sicilia, Amate sponde mostra un’Italia dal paesaggio unico e spesso incompreso, con lo sguardo rivolto all’ambiente urbano ed extraurbano, al mondo del lavoro, ai nuovi luoghi di aggregazione e ai vecchi e nuovi riti collettivi. Un Paese, nonostante tutto, in continua trasformazione, diviso dalle contraddizioni tra fermenti e arretratezze, tra spinte innovative e antichi conservatorismi. Il tutto mediante l’esclusivo utilizzo di immagini e musica. Nessun commento verbale, un puro tessuto di visioni ed emozioni, con immagini ad altissima definizione firmate da Sara Purgatorio e una colonna sonora avvolgente, onirica e potente, composta da Vittorio Cosma, in quella che in sintesi è possibile definire come una landscape-suite in 4k.
Soffermandosi sulle nozioni di sviluppo e progresso, Amate Sponde s’interroga sullo stato vigente dei rapporti tra gli italiani e il loro ambiente. Le cifre più aggiornate dicono che, con una media di 19 ettari al giorno – il valore più alto negli ultimi dieci anni e una velocità di oltre 2 metri quadrati al secondo – il consumo di suolo in Italia nel 2021 sfiora i 70 km quadrati di nuove coperture, per cui il cemento ricopre ormai 21.500 km quadrati di suolo nazionale. Con conseguenze che le cronache ci trasmettono con periodica drammaticità: di un territorio più fragile, pericoloso, desertificato. A rischio, dunque, non è solo la proverbiale bellezza del nostro paesaggio, ma l’identità stessa di noi italiani che di questo paesaggio siamo storicamente espressione.
Per questo e non per altro il paesaggio è un articolo fondamentale della nostra Costituzione. Un nostro pieno diritto e dovere.
Per questo un film come Amate sponde parla a tutti noi, spettatori e cittadini.
Sinossi del film
Italia. Una ricognizione sul corpo globale del Paese, posando lo sguardo sui suoi lineamenti fondamentali, da quello geo-fisico e ambientale a quello economico e produttivo, da quello socio-demografico e abitativo a quello antropologico e culturale. Il racconto per sole immagini e musica di un territorio nella sua attuale fisionomia, un Atlante domestico di meraviglie a volte incomprese e di luoghi conosciuti, amati e spesso smarriti. E di gente colta nel suo vivere in un habitat ad alta stratificazione, tra la grandezza ancora fruibile del passato e l’apparente stasi del presente. Un’Italia segnata da forti disuguaglianze e ciò nonostante in continua trasformazione nella difficile corsa verso uno sviluppo sostenibile, problematicamente sospesa tra il vecchio e il nuovo e alla sempre più ardua ricerca di un equilibrio per salvaguardare il proprio èthos.
“Ogni volta mi rendo conto che il cinema italiano, me compreso ovviamente, dell’Italia non ha raccontato niente. Sappiamo tante cose sull’America attraverso i suoi film. Dell’Italia niente.”
L’origine di Amate sponde è in queste parole di Fellini, il desiderio e insieme l’esigenza di raccontare per immagini cinematografiche il nostro Paese. Un film per sole immagini e musica mediante il quale narrare un’Italia in continua trasformazione, tra innovazione e tradizione, che citando l’architetto Pippo Ciorra è “il prodotto complesso di una serie di forze che si muovono in direzioni diverse: industrializzazione su larga scala e persistenza di un tessuto agricolo minuto e frammentato, ipercaos metropolitano e resistenza dei “mille campanili”, sovrapposizione indistricabile di burocrazia e dolce anarchia”. Amate sponde si propone di mostrarlo, con approccio razionale e al tempo stesso affettivo, privo di retorica e lontano da stereotipi di maniera, senza gerarchie d’importanza nel trattare la complessità dei luoghi e delle loro situazioni umane e senza indurre alla nostalgia. L’idea di un viaggio applicata al mondo in cui viviamo e che ci riguarda da vicino, l’osservazione del volto concreto dell’Italia.
Nota breve del regista
Come in una suite di J. S. Bach, con i suoi tempi o movimenti e fornita di un preludio. Questa la forma che caratterizza Amate Sponde, con un impianto narrativo privo di parole e composto da sole immagini e musica. Il racconto possibile di un Paese – l’Italia – nel suo contraddittorio eppure vitalistico presente, in un film dove l’interazione fra immagine e suono mediata dal montaggio si fa racconto fisico ed emotivo. E che sulle tracce di S. Ejzenstejn vuole spingere lo spettatore a vedere la musica e ascoltare le immagini, perché l’importante non è tanto il cercare di capire, quanto il provare a sentire ciò che siamo, dove ci troviamo e quel che non vogliamo perdere.
Egidio Eronico
Nato a Roma, si è laureato in Architettura nel 1983. Ha iniziato la carriera nel cinema alla fine degli anni ’70, producendo e dirigendo film indipendenti in super8. Nel 1986 l’esordio ufficiale nel lungometraggio con il film Viaggio in città in co-regia con Sandro Cecca, con cui realizza Stesso sangue e Rito di passaggio. Dopo Annata di pregio, Fiabe metropolitane e Il guardiano, nel 2002 ha diretto Charlton Heston in My father – Rua Alguem, 5555, ultima prova del grande attore hollywoodiano. Ha realizzato numerosi documentari, tra i quali A proposito di Roma, L’amico magico su Nino Rota, e due casi mediatici come Michel Petrucciani Body and Soul Tribute e Nessuno mi troverà, sulla scomparsa di Ettore Majorana. Con Amate sponde torna sul grande schermo con un viaggio visionario che attraverso le forme indaga l’anima profonda del nostro Paese.
Amate sponde
Soggetto, sceneggiatura, regia: Egidio Eronico
Musica: Vittorio Cosma
Fotografia: Sara Purgatorio (AIC – AMC)
Montaggio: Diego Volpi
Suono: Roberto Cois, Giorgio Ghisleni, Davide Santoiemma, Davide Tarantelli
Color grading: Andrea Facchini
Produzione: Alessandro Carroli per EiE Film, Leonardo Baraldi per Schicchera Production, Roberto Pisoni, Dino Vannini, Gaia Pasetto per Sky
Coproduzione: Luce Cinecittà
Produzione associata: Stefano Rebechi per DBW Communication
Distribuzione Italia: Luce Cinecittà
Genere: documentario
Durata: 78’
Formato di ripresa: 4K-Ultra HD (High Dynamic Range and High Frame Rate)
Supporto di proiezione: DCP
Formato di proiezione: 2.39:1
Paese di produzione: Italia
Anno: 2022
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