4. EDIZIONE DEL FESTIVAL DEL CINEMA DI POTENZA “VISIONI VERTICALI – AMBIENTE E TERRITORI”
ROCCO PAPALEO: “DA MARZO AL CINEMA CON IL MIO NUOVO FILM DAL TITOLO ‘SCORDATO’“
Potenza, 17 novembre. “A marzo tornerò al cinema da regista con il mio ultimo film ‘Scordato’, un gioco di parole sul protagonista che è un accordatore ed è effettivamente ‘scordato’”, esordisce l’attore e regista Rocco Papaleo durante la masterclass che l’ha visto protagonista ieri sera durante la serata inaugurale della IV edizione del Festival del Cinema di Potenza “Visioni Verticali – Ambiente e Territori”.
Durante la serata, presentata dall’attrice Alessandra Ferrara e dal direttore del CeSAM, Marcello Foti, l’artista lucano che ha aperto l’attesissima kermesse, ha ripercorso tutta la sua carriera artistica. A partire da quando era ancora un matematico e un’amica, a sua insaputa, lo iscrisse ad una scuola di recitazione: “all’epoca non avevo una vocazione conscia, ma all’ultimo momento decisi comunque di andare”, ha dichiarato l’artista. E da lì, il trasferimento a Roma – “molto probabilmente, se fossi rimasto a casa niente sarebbe accaduto”, ha continuato Papaleo.
E proprio per questo il celebre attore lucano ha accolto con grande entusiasmo la notizia dell’apertura a Potenza del CeSAM, il Centro Sperimentale delle Arti Mediterranee diretto da Marcello Foti, inaugurato proprio ieri presso l’ex istituto scolastico “Principe di Piemonte”, che sarà operativo a partire dal 2023. “Finalmente anche i giovani che vivono nel mio amato territorio possono studiare senza dover andare in un’altra città. Credo che l’apertura di questa scuola, che era proprio ciò che serviva alla nostra terra, rappresenti una nuova partenza”, ha continuato l’artista.
Papaleo ha poi ricordato l’inizio del suo successo grazie a Giovanni Veronesi – “È stato il mio talent scout, fu lui a suggerire il mio nome a Pieraccioni. Se non mi avesse notato, oggi non sarei qua”.
E ancora l’esordio come regista: “Ci sono voluti dieci anni prima di arrivare a Basilicata Coast to Coast, un film che all’inizio nessuno voleva fare e che ho realizzato anche grazie alle mie amiche Giovanna Mezzogiorno e Betta Olmi che mi convinsero a scriverlo”.
Ma, nell’attesa di vederlo di nuovo al cinema come regista con l’attesissimo film Scordato, Papaleo al momento è nel cast del docufilm Sentieri di ferro di Luca Curto, presentato in anteprima regionale proprio ieri sera al festival.
Scritto da Lucia Varasano e prodotto dalla Digital Lighthouse, il documentario è un viaggio emozionante lungo una ex ferrovia del Sud Italia che è stata riconvertita in una greenway dopo essere stata abbandonata negli anni ’80. “Un racconto necessario”, come lo ha definito lo stesso Papaleo, che nasce da una ricerca scientifica condotta proprio dalla Varasano presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
“All’inizio l’idea era quella di raccontare il nostro territorio – ha dichiarato il regista Luca Curto –, ma poi abbiamo deciso di non fermarci solo ad un racconto storico delle ferrovie, ma di riuscire a capire quale potesse essere una fotografia antropologica”.
D’altronde, “riconvertire tracciati ferroviari è un fenomeno globale che nasce dagli Stati Uniti”, ha proseguito la sceneggiatrice che, insieme al regista e alla produzione hanno poi introdotto la visione del film che ha concluso la prima giornata di Visioni Verticali.